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FAI, responsabilità amministrativa per aziende di trasporto

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Formazione FAI


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Il modello 231: meno sanzioni e più incentivi

Riceviamo e pubblichiamo.

Per approfondire l’importante tema della Responsabilità dell’Organizzazione prevista dal D.Lgs. 231/01 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica”, si è tenuta il 27 gennaio scorso, presso il Coordinamento FAI, Federazione Autotrasportatori Italiani, di Napoli, una giornata informativa-formativa alle aziende associate, realizzata in collaborazione con Soluzioni srl, società per la direzione del personale per enti ed imprese, nell’ottica della prevenzione e del supporto alla normale gestione aziendale.

Dopo l’introduzione ai lavori tenuta dal segretario del Coordinamento Fai, Angelo Punzi, si è entrati nel vivo del workshop, avente per tema “La responsabilità amministrativa per le aziende di trasporto. Il modello 231: meno sanzioni e più incentivi”, con l’intervento dell’avvocato Marco Naddeo, professore incaricato di Diritto Penale e docente di Diritto Penale dell’Economia su “I reati previsti dalla normativa 231 connessi all’attività di trasporto” e quello della dottoressa Monica Mercadante, progettista 231, su “Il modello 231: Prevenzione e vantaggi per le aziende”.

Come noto, il Decreto Legislativo 8/06/2001, n. 231, ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento la responsabilità in sede penale degli enti, con conseguenti possibili sanzioni: pecuniarie,fino a 1.550.000 euro circa; interdittive, con possibile sospensione e revoca delle autorizzazioni e/o sospensione dell’attività; di confisca, requisizione del prezzo e del profitto ottenuto dal reato, e/o di pubblicazione della sentenza sui maggiori quotidiani.

L’ampliamento della responsabilità si aggiunge a quella della persona fisica e mira a coinvolgere nella punizione di taluni illeciti penali il patrimonio degli enti, delle società e, in definitiva, gli interessi economici dei soci.

I contenuti del workshop, oltre che incentrati su esempi pratici dell’attività di trasporto, hanno evidenziato come il  “Modello 231” possa evitare la responsabilità della società in presenza di uno dei reati presupposti indicati dal D.Lgs. 231/01 e quanto l’implementazione del modello, in presenza di violazione della norma, possa ridurre la sanzione pecuniaria, oltre a ravvisarsi nella stessa una “disciplina premiante” nei rapporti con la pubblica amministrazione e con le banche.