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Espiazione, di Ian McEwan

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Titolo: Espiazione
Autore: Ian McEwan
Editore: Einaudi
Collana: Super ET
Prezzo: € 13,00

Ian McEwan è nato nel 1948 ad Aldershot, Inghilterra, e vive a Londra. È autore di due raccolte di racconti: ‘Primo amore, ultimi riti’ e ‘Fra le lenzuola’; un libro per ragazzi: ‘L’inventore di sogni’; un libretto d’opera: ‘For You’.

Ian McEwanHa pubblicato il saggio ‘Blues della fine del mondo’ e i romanzi ‘Il giardino di cemento’, ‘Cortesie per gli ospiti’, ‘Bambini nel tempo’, ‘Lettera a Berlino’, ‘Cani neri’, ‘L’amore fatale’, ‘Amsterdam’, ‘Espiazione’, ‘Sabato’, ‘Chesil Beach’, ‘Solar’, ‘Miele’, ‘La ballata di Adam Henry’ e ‘Nel guscio’.

Tutti i suoi libri sono stati pubblicati in Italia da Einaudi.

Questo è il secondo romanzo di Mc Ewan che leggo, ho amato l’autore ne ‘La ballata di Adam Henry’ e la mia impressione favorevole è stata confermata in ‘Espiazione’, libro che mi ha fatto male, e tanto, al cuore e mi ha lasciato tantissima amarezza.

Briony è solo una bambina che scambia i segni della passione nascente tra sua sorella e Robbie per violenza e pericolo, la sua mente da scrittrice fa tutto il resto. La più grande colpa, però, è degli adulti. In un’atmosfera post vittoriana e classista, fa comodo a tutti incolpare il giardiniere che usurpava successi scolastici ai figli dei padroni.

Espiazione, la rovina di una vita che si preannunciava brillante per un capriccio e la voglia di considerazione di una bambina? Mc Ewan tratteggia perfettamente i personaggi mettendo in evidenza in tutti più le ombre che le luci. Unica pecca, per me, sono le prime cento pagine introduttive troppo prolisse e descrittive.

Il romanzo si svolge in tre parti quasi separate.
La prima ci porta nella campagna inglese nei tempi antecedenti alla seconda guerra mondiale. I Tallis sono una delle tante famiglie benestanti dell’epoca. Lampante è loro ristrettezza mentale, il loro classismo nascosto dietro una patina di benevolenza nei riguardi di Robbie, figlio della cameriera, un ragazzo brillante, che si laurea a Cambridge con il massimo dei voti, oscurando, di fatto, i risultati scolastici dei due figli maggiori Leon e Cecilia.

Briony è la figlia minore, una tredicenne con la testa piena di fantasie, autrice di storie che sogna di diventare scrittrice, con una mente coerente che cerca di mettere ordine in tutto. Ma è chiaramente una ragazzina che non conosce la vita, infatti è turbata da una scena tra Robbie e Cecilia accanto alla fontana del parco della casa e poi in biblioteca; scambia per violenza un istante di passione nascente tra i due ragazzi e, da quel momento in poi, cerca il modo di incastrare il giovane, reo, ai suoi occhi, di essere un maniaco che può far del male alla sorella maggiore.

Un ruolo importante nella vicenda è quello di Lola, la cugina quindicenne, che, insieme ai suoi due fratellini, viene accolta in casa Tallis, per essere allontanata dai problemi familiari provocati dalla fuga della loro madre Hermione, zia delle ragazze.

Nella prima parte della storia entriamo nel vivo, nel modo di vivere e di pensare di questa famiglia con dei genitori completamente assenti e presi da se stessi.
Briony è, quindi, una ragazzina che cerca in qualsiasi modo attenzioni.
Durante una cena in famiglia i gemellini Robbie e Cecilia lasciano un biglietto dicendo che hanno deciso di scappare da casa. Comincia così per loro il vero dramma; tutti vanno nel parco a cercarli. Briony scambia la liaison tra la cugina Lola e Paul, amico di famiglia, per una violenza sessuale di cui accusa Robbie. Il ragazzo finisce in carcere, per una colpa non commessa.

Briony è, senza dubbio, una ragazzina supponente e viziata. La sua testimonianza viene presa per buona certamente per il classismo che permeava la società; il figlio della cameriera, oggetto della benevolenza della ricca famiglia, che si prepara ad un futuro brillantissimo per meriti scolastici, è il colpevole perfetto per gli adulti che non hanno ne la voglia ne l’intenzione di andare più a fondo.

La scena presso la fontana, l’atmosfera greve di minaccia e, alla fine, quando i due giovani se ne erano andati ognuno per la propria strada, la luminosa assenza che aleggiava sulla chiazza bagnata della ghiaia, tutto questo andava ripensato. La lettera, poi, aveva introdotto nella storia un elemento essenziale, forse perfino delittuoso, un principio di tenebra, e nonostante l’euforia per le possibilità che le si offrivano, Briony non dubitava che la sorella dovesse trovarsi in qualche modo in pericolo e avesse bisogno del suo aiuto.

Quella parola: cercò di impedirle di riecheggiare dentro i suoi pensieri, ma continuava a danzarvi oscenamente, come un demone tipografico, estraendo dal cilindro di un fantomatico prestigiatore assonanze e anagrammi – un sinonimo di vecchissima; un’erba odiosa e pungente; una persona preziosa come un tesoro; la parte molle del pane; o, per associazione sillabica, un frutto dolcissimo; il modo infantile di dire paura; un ordine di soldati. Naturalmente non l’aveva mai sentita pronunciare, né l’aveva mai vista stampata, nemmeno tra virgolette.

La seconda splendida parte ci parla della ritirata di Dunkerque con Robbie protagonista, che, dopo 4 anni di carcere, accetta di arruolarsi per sfuggire alla prigione. E qui sondiamo i suoi stati d’animo; resiste e cerca di sopravvivere solo per amore di Cecilia, che nel frattempo ha tagliato i ponti con tutta la sua famiglia che ha scelto lui come colpevole di comodo.

Protagonista della terza ed ultima parte è Briony, ormai adulta, che cerca di combattere con i suoi sensi di colpa, e trova il modo di espiare. Decide di rinunciare a frequentare Cambridge per seguire, invece, un corso da infermiera.
In tempo di guerra sono tanti i feriti da curare, un espiazione per lei ed anche un modo per sentirsi vicino alla sorella Cecilia che, all’indomani dell’accusa a Robbie, ha abbandonato la famiglia per diventare infermiera.

Briony cerca un modo per vincere il suo senso di colpa. Scrive un romanzo dove racconta tutta la verità su Lola, su Paul, su se stessa bambina, boriosa e bugiarda, sui suoi genitori, egoisti e classisti, e cerca di dare almeno nella storia una possibilità all’amore tra Robbie e Cecilia, rendendoli così immortali.

Il problema in questi cinquantanove anni è stato un altro: come può una scrittrice espiare le proprie colpe quando il suo potere assoluto di decidere dei destini altrui la rende simile a Dio? Non esiste nessuno, nessuna entità superiore a cui possa fare appello, per riconciliarsi, per ottenere il perdono.

Non c’è nulla al di fuori di lei. È la sua fantasia a sancire i limiti e i termini della storia. Non c’è espiazione per Dio, né per il romanziere, nemmeno se fossero atei. È sempre stato un compito impossibile, ed è proprio questo il punto. Si risolve tutto nel tentativo.

Una narrazione dura ed a tratti crudele. La responsabilità del male viene lasciata tutto sulle spalle di una ragazzina appena tredicenne; esistenze distrutte come fosse nulla. Personaggi che prima detesti, per avvertire poi forte la pena della loro anima.
In questo, la scrittura di Mc Ewan è eccelsa, la descrizione perfetta delle ombre, la terribile conseguenza di scelte adulte che ricadono sulla ragazzina e le rovinano per sempre la vita.

Ancora una volta, la letteratura ci porta dentro i grandi e i piccoli crimini familiari.
Un bellissimo libro, una storia intensa e difficile, con pagine di alta letteratura. Da leggere.

La trama

All’età di tredici anni, in un caldo giorno d’estate del 1935, Briony Tallis sente di essere diventata una scrittrice. La sera stessa, accusando di un crimine odioso un innocente, commette l’errore che la segnerà per tutta la vita. Eppure la giornata era iniziata sotto i migliori auspici. C’era la commedia da mettere in scena, i cugini arrivati dal nord per trascorrere qualche tempo in casa Tallis, e da Londra era atteso l’amatissimo fratello Leon con un amico, industriale della cioccolata. Soltanto la sorella maggiore Cecilia impensieriva Briony, con quel suo misterioso rapporto che la legava a Robbie Turner, il figlio della loro donna di servizio.

Tutti i personaggi entrano in scena ma, nella commedia della vita, non ci sono prove prima della recita e ogni gesto assume un carattere definitivo. Presto, sarà troppo tardi per fermare la macchina dell’ingiustizia e la guerra arriverà a spazzare via il vecchio mondo con le sue raffinate ipocrisie.

Autore Elisa Santucci

Divoratrice di libri e sperimentatrice culinaria.