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Equinozio d’autunno tra scienza e tradizioni

Equinozio d'autunno


Al Museo Archeologico di Reggio Calabria il convegno ‘Equinozio d’autunno… aspettando la porta del buio’

Si apre invisibile e silenzioso il grande varco che separa la spensierata estate dal timido e fresco autunno, in un elegante abbraccio tra luce e oscurità che trova il suo equilibrio nei giorni di equinozio.
Nel 2024 la data dell’Equinozio ricade il 22 di settembre, evento che viene “celebrato” nella moderna cultura attraverso seminari, conferenze, incontri culturali, o centri di osservazione muniti di moderni telescopi, così avanzati da poter fotografare perfettamente l’astro visualizzabile dal mirino, con un comune smartphone! Una sensazione unica e indescrivibile!

In questo ambito la Calabria vanta un polo scientifico d’eccellenza, sempre in prima linea nelle divulgazioni scientifiche e culturali, l’Osservatorio Scientifico ‘Planetarium Pythagoras’, con sede a Reggio Calabria.

In occasione dell’evento astrale imminente, l’Osservatorio reggino ha dato il benvenuto alla nuova stagione con una conferenza, il 20 settembre, che ha unito arte e scienza in una location d’eccellenza: il MArC, il Museo Archeologico di Reggio Calabria, che ospita I Bronzi di Riace, le sculture più eccelse dell’antichità!

La conferenza, mirabilmente introdotta dalla prof.ssa Angela Misiano, direttrice del Planetarium Pythagoras, è stata magistralmente esposta dal prof. Marco Romeo, docente e Astrofisico, esperto del Planetarium, in un clima attento e partecipe, corredata da fantastiche immagini, che hanno proiettato l’osservatore in un universo stellato, svelando i movimenti rotatori, che determinano l’eterno susseguirsi di ore, giorni e stagioni fin da tempi immemorabili.

Immagini e parole che hanno entusiasmato l’affollata platea composta da un target variegato, formato da ragazzi, giovani, adulti ed esperti; generazioni affiancate, simbolo della grande importanza che la città attribuisce a questi eventi.

Al susseguirsi di definizioni tecniche, si affiancano associazioni simboliche legate lettere e stelle a miti e tante curiosità, che hanno messo in discussione le conoscenze fin ora acquisite. Tra tutte, quella che ha maggiormente sorpreso e che, stranamente, continua ad essere esclusa, riguarda la tredicesima costellazione, che prende il nome di Ofiuco.

Di notevole grandezza, se paragonata alle dimensioni delle altre costellazioni zodiacali, Ofiuco si associa al periodo che intercorre tra il 30 novembre e il 18 dicembre, giorni che la tradizione rimanda alla “Costellazione del Sagittario”.

Conosciuta già dai nostri antenati e volontariamente esclusa, l’Ofiuco, da sola, mette in discussione le già labili teorie che rimandano agli oroscopi e alle profezie legate al ciclo delle 12 costellazioni zodiacali.

Ma la grande carrellata di racconti non si limita a nozioni scientifiche, poiché si estende alle varie tradizioni praticate nelle culture europee, le quali legavano queste giornate a feste sacre, intrise di rituali e pratiche ancestrali.

Anche la cultura classica non è esente da tratti esoterici, come riporta il mito di Demetra, la cui origine rimanda ai Misteri Eleusini.

Il grande arco che l’emisfero celeste traccia durante l’estate si affievolisce, rendendo più buie e fredde le giornate d’inverno che, nella loro oscurità, invitano a guardare con occhi nuovi le luminose stelle nel freddo cielo d’autunno.

Buon Equinozio a tutti!

Autore Daniela La Cava

Daniela La Cava, scrittrice, costumista, storica del Costume. Autrice di volumi sulla storia del costume dal titolo "Il viaggio della moda nel tempo". Collabora con terronitv raccontando storie e leggende della sua terra, che ha raccolto nel volume "Calabria: Echi e Storie di una Terra tra due Mari".

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