In che modo educare alla libertà il mondo giovanile?
Quando entri in una storia d’amore non ne esci più uguale a prima poiché, sia che finisca bene o che finisca male, ti cambia, ti trasforma, ti modifica.
La mia passione, il mio amore per lo studio, sicuramente fanno di me, ogni giorno, qualcosa di diverso, e mi piace condividere con voi alcune nozioni che quotidianamente apprendo.
Questa volta prendo in esame gli appunti che riguardano i fattori di rischio in merito alle problematiche mentali dei giovani e quando dico problemi mentali mi riferisco soprattutto a quelli che possono sfociare pericolosamente nel ramo psichiatrico.
Ad allertarci è ancora una volta il prof. Stefano Vicari, con le statistiche su scala internazionale.
Sia ben chiaro che l’elenco che sto per fare non ha come obiettivo quello di allarmare gratuitamente i lettori, bensì di metterli nelle condizioni, qualora ne avessero bisogno, di fare opera di prevenzione.
In primo luogo, tra i fattori di rischio, abbiamo le nascite premature e questo significa che tutti i bambini che nascono precocemente potranno sviluppare nel tempo problematiche di ordine psichico.
La malnutrizione è un’altra causa di problemi psichiatrici ma, più che altro, riguarda i paesi poveri.
Da non sottovalutare, invece, per noi occidentali, il basso peso al momento della nascita il quale non necessariamente viene causato dalla malnutrizione dovuta alla povertà.
Successivamente abbiamo il basso livello intellettivo e, a questo proposito, Vicari ricorda che occorre investire sugli stimoli che possono far crescere l’intelligenza dei bambini. Lasciarli fin da piccoli in balia degli smartphone, escludendoli dalle sane letture, dai giochi creativi, dall’arte e da tutto ciò che possa amplificare anima e intelligenza accentua il pericolo di manifestare, crescendo, disordini mentali.
Infine, da non sottovalutare, le statistiche ci avvisano del rischio dovuto ai padri con età avanzata. Sempre più coppie si sposano, o comunque generano figli, in tarda età e, soprattutto gli spermatozoi del maschio possono essere fonte di problemi psichici dei bambini i quali, ovviamente, li manifesteranno crescendo.
La soluzione?
Come sempre affrontando questioni soggettive è difficile dare risposte certe ma è sempre bene fare opera di prevenzione quando si verificano i casi più sopra menzionati.
Se facciamo un salto nel passato, prendendo in esame gli studi di Maria Montessori, ci accorgiamo che collimano perfettamente con le nuove scoperte della scienza e con quanto sostiene Vicari e cioè che la bellezza può diventare un’arma molto potente per accrescere salute, sia essa fisica o mentale.
Nel suo libro ‘Educare alla Libertà’ edito da Mondadori così ci racconta:
Mens sana in corpore sano: il famoso detto latino è considerato qui specialmente nella reciprocità dei suoi termini. In genere fu interpretato letteralmente nel senso che bisogna avere sano il corpo per possedere una mente sana.
Si potrebbe però dire il contrario: che cioè la salute del corpo dipende da quella della mente intendendo con ciò la calma interiore, la soddisfazione morale, la chiarezza delle idee, che permettono di procedere verso i fini esterni con un sollievo spirituale rianimatore.
L’uomo non vive di solo pane. E infatti le prime Case dei Bambini di San Lorenzo furono gremite di piccoli bambini miserabili che colpirono vivamente i miei occhi di medico; ed ebbi come pensiero iniziale quello di procurare ricostituenti e alimentazione. Ma non fu possibile per oltre un anno né l’una cosa né l’altra.
I Bambini vissero però in una tale gioia e soddisfazione che alla fine dell’anno il colorito dei visi abbelliti e risanati accompagnava lo scintillare degli occhi che avevano visto una vita migliore.
La soddisfazione della vita interiore e l’opportunità di esprimersi e di trovare i mezzi esterni per lo sviluppo dell’anima sono dunque un contributo o forse sono il fulcro stesso della salute, anche fisica.
Non è forse anche questa una meravigliosa e risanante storia d’amore?
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Autore natyan
natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.
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