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Energia, Lombardi: Governo riveda ‘capacity market’

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Luce e gas aumenti in bolletta


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‘Come ENEL a Civitavecchia, aziende rifacciano conti per adeguare impianti a reale fabbisogno energetico dei territori’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Regione Lazio.

Chiedo al Governo di riconsiderare il ‘capacity market’ perché non solo comporta costi aggiuntivi in bolletta rispetto alle reali necessità degli utenti ma produce dei costi ambientali che vanno in direzione esattamente opposta agli obiettivi globali di sostenibilità per la riduzione delle emissioni inquinanti sottoscritti dall’Italia e che sono prioritari per realizzare la neutralità climatica entro il 2050 e la Transizione Ecologica del nostro Paese.

Così in un post FB Roberta Lombardi, Assessore alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale della Regione Lazio, commenta i possibili rincari delle bollette di luce e gas.

Prosegue Lombardi:

Occorre invitare le aziende a rifare i conti sul reale fabbisogno energetico dei territori adeguando la portata dei loro impianti. Solo così potremo avere anche gli elementi attendibili per poter attuare la riconversione energetica volta a decarbonizzare il nostro sistema. Si può fare.

Ne abbiamo avuto un esempio concreto proprio nel Lazio, a Civitavecchia, dove ENEL, anche grazie alle sollecitazioni da parte delle comunità locali, ha fatto i conti e, probabilmente anche alla luce del mutato quadro delle politiche energetiche e delle opportunità offerte dalle rinnovabili, ha dimostrato la lungimiranza di rivedere il capacity market del proprio progetto di riconversione a gas dell’attuale centrale a carbone, arrivando addirittura a dimezzarne la potenza prevista originariamente, passando da 1,8 a 0,8 GW.

A prescindere dal fatto che il nostro obiettivo è realizzare a Civitavecchia un Distretto 100% di energie rinnovabili, puntando soprattutto sull’eolico offshore di ultima generazione, l’apertura dimostrata da ENEL a Civitavecchia dimostra che le stime iniziali sulla portata dell’impianto non erano congrue al reale fabbisogno energetico del territorio.

Non vorremmo che proprio come in questo caso, anche altre aziende energetiche sul territorio nazionale abbiano sovrastimato i propri impianti, sulla scorta di quanto previsto dal capacity market.