Incontro con Pietro Greco sul rapporto tra scienziati e armi nucleari
Riceviamo e pubblichiamo.
Martedì 29 marzo, ore 16, a Palazzo Serra di Cassano (via Monte di Dio, 14) di Napoli il giornalista e scrittore Pietro Greco è protagonista dell’incontro ‘Einstein e la costruzione di un mondo senza atomica’. L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’Istituto di Studi Filosofici in occasione della mostra multimediale ‘Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari’, a Castel S. Elmo fino al 17 aprile.
Albert Einstein ebbe un ruolo molto importante nella storia della bomba atomica. Fu proprio lui a scrivere al Presidente americano Roosevelt una lettera per sollecitarlo ad impegnare risorse nella costruzione di un ordigno atomico. Era infatti convinto, basandosi su informazioni che poi risultarono errate, che i Tedeschi stavano già lavorando pericolosamente in quella direzione.
Nel 1945, comprendendo l’imminente possibile tragedia che avrebbe creato sganciare una bomba atomica, cercò invano di bloccare il progetto Manhattan e di dissuadere il governo dall’usare l’arma atomica contro le popolazioni. L’appello rimase inascoltato. Il 6 agosto 1945 il presidente Truman ordinò di lanciare il primo ordigno su Hiroshima. Da allora Einstein si è impegnato per contrastare l’uso violento delle scoperte scientifiche e della bomba atomica. E con lui molti scienziati hanno provato e provano a dissuadere un utilizzo disumano dell’energia atomica.
Di questo si discute a Palazzo Serra di Cassano con Pietro Greco, giornalista e divulgatore scientifico, scrittore, socio fondatore della Fondazione IDIS-Città della Scienza di Napoli e profondo conoscitore di Einstein a cui ha dedicato, tra gli altri, i libri: Einstein aveva ragione. Mezzo secolo d’impegno per la pace (2012) e Marmo pregiato e legno scadente Albert Einstein, la relatività e l’unità in fisica (2015).
Racconta Pietro Greco:
L’intervento ricostruirà i motivi che spinsero, tra il 1939 e il 1945, molti scienziati nell’occidente libero a costruire l’arma atomica e il tentativo esperito da Albert Einstein di ricacciare lo spirito nella bottiglia dopo Hiroshima e Nagasaki, attraverso un’alleanza degli uomini di scienza con i cittadini comuni. L’opera di Einstein ha contribuito a rendere un tabù la guerra nucleare. Ma si può fare di più.
Come diceva Joseph Rotblat un fisico che ha partecipato al progetto Manhattan, ma tra i pochissimi ad averlo abbandonato: un mondo senza armi nucleari è possibile. Questa non è un’utopia, non è un camminare sulle nuvole, ma stare con i piedi per terra.
Molti documenti ci dimostrano che se l’arma atomica non è stata utilizzata più nelle guerre e se è considerata un tabù lo si deve alla pressione di scienziati e cittadini che, insieme, hanno agito per renderla tale.
Gli incontri ‘Senzatomica’ continueranno poi il 2 aprile, alle ore 10.30, sempre a Palazzo Serra di Cassano con Maurizio Torrealta, giornalista e scrittore, con ‘Il ritorno del nucleare’.
La mostra Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari si può visitare fino al 17 aprile a Castel Sant’Elmo dalle ore 9 alle 18 (il martedì chiuso).