Perché ritornare al mondo delle fiabe
Gli animali, in senso generale, quindi in natura, non hanno bisogno di gestire le proprie pulsioni poiché regolate dagli istinti i quali non prevedono un elenco di scelte del comportamento, una lista di differenti alternative.
Molto grave, invece, è considerare i ragazzi alla stregua degli animali, trascurando i metodi educativi che hanno lo scopo di aiutarli a gestire i loro istinti emotivi.
L’essere umano ha la capacità di tramutare la rabbia in un’opera musicale per esempio, o comunque artistica, e se esiste il bullismo una delle ragioni sta nel fatto che non si sia preso per mano, metaforicamente, il bambino, nei momenti in cui gli istinti emotivi hanno bussato aggressivamente alla sua porta.
Ognuno di noi, se è ben capace di guardarsi dentro, sa perfettamente cosa sia il male e cosa sia il bene, ma un bambino che non sia stato aiutato a guardarsi dentro non sarà in grado, diventato ragazzo, di ascoltare la propria coscienza, poiché il suo sentire interiore sarà deficitario.
Molti genitori si preoccupano che i propri figli non finiscano vittime del bullismo e ben pochi considerano il fatto che proprio i loro figli potrebbero, invece, diventare dei bulli.
Si tende spesso a pensare che se un proprio figlio finisce per commettere qualche sciocchezza è solo perché ha frequentato cattive compagnie e ben poco, invece, che la cattiva compagnia potrebbe essere lui per gli altri.
Difficilmente un bambino finisce in una cattiva compagnia se, fin da piccolo, è stato educato a gestire le proprie pulsioni.
Si lascia trascinare solo chi non è stato educato ad ascoltarsi nel profondo.
E come si educa un bambino a livello emotivo?
Con le fiabe e le storie, per esempio, e chiedendo loro di esprimere le proprie sensazioni dopo averle ascoltate:
Ti è piaciuta la storia?
Quale personaggio ti è piaciuto di più, il buono o il cattivo?
E perché?
Tu chi vorresti essere?
Cosa avresti fatto al suo posto?
Il livello comunicativo verbale si è abbassato abbondantemente in questi ultimi tempi poiché bombardati dalle immagini e il silenzio è diventato un cattivo presagio:
Cosa mai passerà nella mente di mio figlio?
Di mia figlia?
Dei miei bambini?
Sono domande importanti, poiché non lo sanno nemmeno loro, il più delle volte, proprio perché non abituati ad esprimere le proprie emozioni, le proprie pulsioni e i propri sentimenti.
Tenendo tutto dentro, senza trasformazione degli stati d’animo, un giorno li vedremo esplodere per mezzo di azioni che, per noi, saranno inconcepibili e senza senso ma che, per loro, pur non sapendole spiegare, saranno una triste, a volte tragica, liberazione degli istinti.
Senza un’educazione emotiva, lasciando i bambini nella totale inconsapevolezza di se stessi, ad un livello meramente pulsionale, aumenterà la pericolosità sociale e ci sarà sempre più spazio per la cronaca nera.
La medicina per loro?
Ritorniamo al mondo delle fiabe, facciamoli parlare con domande appropriate e ascoltiamo il loro cuore il più a lungo possibile.
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Autore natyan
natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.
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