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Eat Slow Be Happy: pasti buoni, puliti e giusti per i fragili di Napoli

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Eat Slow Be Happy


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L’iniziativa di Slow Food Napoli insieme ad alcuni ristoratori napoletani

Riceviamo e pubblichiamo.

Slow Food Napoli, in collaborazione con il Centro AbitiAmo della Parrocchia di San Gennaro al Vomero e l’Associazione Quartieri Spagnoli Onlus, attiverà nel periodo 11 – 21 marzo, un’iniziativa solidale destinata ai più deboli della città.

Quattro cuochi napoletani selezionati dalla rete Slow Food locale si alterneranno ai fornelli per donare pasti per i bisognosi. Da sempre i ristoranti e le osterie, soprattutto quelli che abbracciano la filosofia Slow Food, sono luoghi di svago, ma anche e soprattutto di trasmissione del sapere e costruzione della comunità.

Diventa naturale che una filiera gastronomica di prossimità e qualità che costituisce un patrimonio collettivo di un territorio lanci un segnale forte di collaborazione e sostegno a tutti i livelli.

L’iniziativa rientra nel progetto Eat Slow Be Happy, promosso da Slow Food Italia nelle città di Roma, Torino, Taranto, Catania, Napoli, Trento, Bolzano e Firenze, per sostenere la ristorazione di qualità.

Per Napoli, Slow Food Napoli ha coinvolto Nives Monda de La Taverna a Santa Chiara, Massimo Di Porzio di Umberto, Rino Artigiano di Pizzeria ‘Ntretella, Raffaele Cardillo de Il Ristorantino dell’Avvocato.

I pasti saranno preparati con materie prime locali stagionali e di eccellenza, rispettandola diversità di culture e religioni e saranno consegnati in appositi contenitori monouso di materiale compostabile e biodegradabile.

Afferma il fiduciario di Slow Food Napoli Giosuè Silvestro, che ha coordinato l’iniziativa:

Slow Food è solidarietà, è comunicare fratellanza utilizzando il cibo come mezzo di dialogo.

Eat Slow Be Happy è un progetto lanciato da Slow Food Italia nell’ambito dell’Avviso n. 3/2020 – Finanziamento delle attività di interesse generale e degli Enti del Terzo Settore a rilevanza nazionale, ai sensi dell’articolo 67 del Decreto Legge 19 maggio 2020, n.34, convertito dalla Legge 17 luglio 2020, n.77 – anno 2020.