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Due Hub e una Zona Economica Speciale per il Porto



La previsione normativa di una Zona economica speciale per i grandi porti della Campania

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del SOB.

La creazione di un hub logistico-commerciale e di un hub turistico. E la previsione normativa di una Zona economica speciale per i grandi porti della Campania, quello di Napoli e quello di Salerno. Sono le due grandi proposte emerse dal “Sabato delle Idee” dedicato al futuro del Porto di Napoli, promosso dall’Unione Industriali di Napoli e ospitato per la prima volta dalla Basilica di San Giovanni Maggiore, una delle sedi della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli.

Oltre tre ore di discussione e proposte, dieci relatori in rappresentanza di imprese, università ed istituzioni e più di 500 partecipanti, anche grazie all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli che ha riconosciuto l’incontro nell’ambito della formazione professionale degli ingegneri. Le grandi potenzialità del Porto di Napoli per lo sviluppo economico, turistico ed occupazionale della Campania hanno rappresentato la convinzione unanime emersa nella lunga mattina coordinata dal vicedirettore de “Il Sole 24 ore” Fabrizio Forquet ed aperta dagli interventi del Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro, e del Pro Rettore dell’Università Federico II, Arturo De Vivo, che hanno messo a disposizione di imprese ed istituzioni anche il know-how accademico per realizzare nuovi progetti di valorizzazione del Porto di Napoli.

Numeri, potenzialità e criticità del sistema portuale campano sono stati sviscerati negli interventi di Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità Portuale di Salerno, Antonio Basile, presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, Salvatore Antonio De Biasio, presidente dell’Interporto Sud Europa, Umberto Masucci, presidente di International Propeller Clubs, Mario Mattioli, presidente della Scinicariello Ship Management, Giuseppe Mele, vice direttore dell’Area Politiche Industriali di Confindustria, Alessandro Panaro, direttore dell’Osservatorio Maritime Economy di SRM e Rosario Pavia, componente del Gruppo Euvè.

Ma soprattutto grazie all’intervento di Ivano Russo, dirigente del settore Politiche di sviluppo e di coesione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono state illustrate le grandi novità previste dal Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica approvato dal governo Renzi, che prevede una nuova Autorità Portuale di sistema del Tirreno centrale che coinvolge i Porti della Campania.

L’idea di Ambrogio Prezioso e il piano dell’Unione Industriali di Napoli per la creazione di un hub logistico-commerciale e di un hub turistico

Due sono state le idee principali per provare finalmente a tradurre queste grandi potenzialità del Porto di Napoli in progetti concreti. Innanzitutto la proposta già ben articolata del presidente dell’Unione Industriali, Ambrogio Prezioso. “Il Porto è la prima azienda della città per volume di affari ma è anche la metafora degli ostacoli e dei problemi di competitività di cui soffrono Napoli e il nostro Paese – ha evidenziato Prezioso – e sono anni che parliamo di piani di sviluppo che poi restano fermi al palo tra poteri di veto e prescrizioni che bloccano gli investimenti”. E allora per superare questo stallo l’Unione Industriali di Napoli ha realizzato, in collaborazione con Confcommercio e altre associazioni, un documento progettuale per l’intero sistema portuale della Campania che, come ha spiegato Prezioso, “seguendo i nuovi indirizzi governativi per una visione strategica unitaria per lo svolgimento delle attività portuali, operi attraverso un’autorità regionale unica in cui attorno al ruolo centrale anche a livello europeo di Napoli si valorizzino le ottime esperienze di Salerno e le realtà specifiche di Castellammare, Torre Annunziata e Pozzuoli”.

Un documento propositivo dal quale emerge soprattutto una prima idea: “il Porto di Napoli deve essere valorizzato attraverso la creazione di un hub logistico-commerciale e di un hub turistico”. Due azioni per le quali l’Unione Industriali ha anche illustrato gli interventi necessari. Tombamento della darsena di Levante, dragaggio ed escavo dei fondali, realizzazione di opere stradali e ferroviarie per il potenziamento dei collegamenti fra Porto, interporti e retroporti e semplificazione normativa e burocratica sono le quattro condizioni imprescindibili attraverso cui realizzare l’Hub logistico-commerciale.

Per la creazione dell’hub turistico, come ha spiegato Prezioso, occorre intervenire con una profonda riqualificazione della parte monumentale del Porto che metta a sistema le diverse zone: Beverello, piazzale Angioino con la sua naturale estensione verso piazza Municipio, Calata Piliero, darsena Acton, Molo San Vincenzo ed edificio dell’Immacolatella. “Sono tutti spazi importanti da valorizzare – ha concluso Prezioso – se vogliamo accogliere bene i sette milioni di passeggeri che ogni anno attraversano il Porto di Napoli”.

L’idea dell’assessore regionale alle Ativvità produttive Amedeo Lepore: una free tax zone per il Polo integrato di Napoli e Salerno

Una doppia proposta quella di Prezioso che potrebbe trovare un’ottima sponda nell’idea lanciata dall’assessore alle Attività produttive della Regione Campania, Amedeo Lepore: la previsione normativa di una Zona economica speciale per i grandi porti della Campania, quello di Napoli e quello di Salerno. “I due porti principali della Campania – ha spiegato Lepore- possono e debbono diventare un grande Polo integrato di una zona economica speciale che consenta di ravvivare grazie alla free tax zone gli investimenti e di realizzare una grande interconnessione di scambio e trasporto con ferrovie, porti, interporti, aeroporti dell’intero Mezzogiorno”. Proprio per questo l’idea di Lepore verrà discussa a breve con il governo Renzi nell’ambito del Patto per il Sud.

La chiusura della settima edizione de Il Sabato delle Idee

Anche stavolta, quindi, dal Sabato delle Idee due nuove proposte che si aggiungono alle tante nuove idee raccolte anche quest’anno nei tredici incontri della settima edizione, che il fondatore del pensatoio, Marco Salvatore, ha chiuso con l’auspicio di allargare ancor più la rete delle istituzioni che in questi anni ha già riunito il meglio delle eccellenze accademiche, culturali e scientifiche della città di Napoli, riuscendo anche a trasformare in progetti concreti molte delle idee raccolte. Un auspicio subito raccolto dal presidente della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli, Luigi Vinci, che ha offerto pubblicamente in maniera permanente l’adesione della Fondazione al Sabato delle Idee.

Alla scoperta della Basilica di San Giovanni Maggiore: la mostra di arte presepiale fino al 16 Gennaio

L’incontro del Sabato delle Idee sul futuro del Porto è stato anche l’occasione per una visita guidata alla scoperta della Basilica di San Giovanni Maggiore, una delle più antiche chiese della città di Napoli, costruita a partire dal IV secolo su un precedente tempio fatto erigere dall’imperatore Adriano. Anche se la tradizione popolare narra che la Basilica sia stata costruita sulla tomba della Sirena Partenope, leggendaria progenitrice della città.

Dal 2011 la Basilica di San Giovanni Maggiore è stata affidata alla Fondazione Ordine Ingegneri Napoli dalla Curia di Napoli e da Sua Eminenza il Cardinale Crescenzio Sepe, affinché fosse restituita al culto e alla città. La Basilica era chiusa dal 1970 e, dopo il restauro a cura della Soprintendenza, la Parrocchia ha potuto riorganizzarvi le funzioni liturgiche, grazie alla collaborazione tecnico-operativa della Fondazione. E la regolare riapertura ai fedeli ha consentito l’organizzazione di altri importanti appuntamenti di carattere religioso. Ma soprattutto in pieno spirito di volontariato, dal 2012 la Fondazione Ordine Ingegneri Napoli realizza in San Giovanni Maggiore iniziative culturali (mostre, concerti, dibattiti, rappresentazioni teatrali), di turismo qualificato e sostenibile, di inclusione sociale, di servizio per le fasce più svantaggiate. Ogni anno, in occasione delle festività natalizie, in Basilica viene allestita una mostra di arte presepiale, che ha inaugurato quest’anno nel giorno dell’Immacolata la sua quarta edizione e resterà aperta al pubblico fino al 16 Gennaio 2016.

Nel 2014, in occasione del trentennale della scomparsa di Eduardo De Filippo, è stata organizzata in Basilica una mostra di documenti e cimeli del grande drammaturgo, con la riproduzione al vero della ricostruzione del suo camerino al Teatro San Ferdinando, intervento anch’esso attuato a cura della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli. La riproduzione del camerino, con gli oggetti e gli abiti di scena utilizzati da Eduardo, è tuttora visitabile proprio durante la mostra presepiale.

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