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‘Dolce attesa per chi?’ al TRAM

Betta Cianchini


In scena il 9 marzo al TRAM

Riceviamo e pubblichiamo.

Sabato 9 marzo, ore 21:00, presso il TRAM di Napoli, il quarto appuntamento della rassegna dedicata alla donna ‘D maiuscola – Donna – Teatro – Arte – Incontri’, diretta ed ideata da Titti Nuzzolese, vede in scena‘Dolce attesa per chi?’ di Betta Cianchini, regia di Marco Maltauro.

Con Giada Prandi e Veronica Milaneschi, musiche originali Stefano Switala – Light designer Luca Carnevale – Scene Tiziana Liberotti, costumi Chiara Paramatti Aiuto – regia Francesca Blancato – Produzione Aut-Out.

Sinossi
Bianca è una trentenne precaria nel lavoro e nell’amore. Ha un contratto “a progetto” ma progetta di avere un contratto; sogna il marito ideale, ma è innamorata di un “cervello prossimo alla fuga”…

E allora, cosa accade se inizia a desiderare un figlio ed una famiglia? Nasce in Bianca una vera e propria diatriba fra la testa e la pancia, un confronto spietato e surreale fra la sua parte più razionale e positiva e quella più istintiva e cinica.

Note di regia
Bello fare figli. Ma preparatemi una società che sostenga una mamma che non ha garanzie di un futuro neanche per sé. Le donne, specie avvicinandosi ai quaranta, almeno le donne di questo copione, mi sembrano dei soldati che si preparano ad una lotta dura e ingiusta. La guerra è l’invenzione dell’uomo per distruggere l’uomo.

Qui, nella mia regia, rappresenta la fatica delle donne per far nascere umanità. Prima assistiamo alla guerra fredda col maschio, e il cattivo esito di tutti i tentativi diplomatici, poi l’attacco, cioè l’atto sessuale, a cui segue non un trattato di pace ma una gravidanza come guerriglia.

Non è una rappresentazione rassicurante, ma rassicurare non è tra i compiti del teatro. Sulla scena, alla fine, si scopre del tutto il gioco del teatro: e le due attrici, che potrebbero essere future madri, si interrogano: figlio sì, figlio no. Soltanto ammettere la domanda è un lieto fine.
Ed è indicativo, secondo me, che delle due donne sia quella ricca la positiva, la pacifista.

È facile esserlo quando si sta al sicuro. Ecco perché questa mia apocalittica regia.
Del resto si dibatte del futuro.
O della fine del futuro.
Marco Maltauro

 

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