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Dl stadi: in polizia arriva la pistola elettrica



E’ stato presentato ed approvato dalle Commissioni Giustizia e affari costituzionali alla Camera, un emendamento sull’utilizzo della pistola elettrica Taser da parte della polizia, per ora in via sperimentale.

A presentare l’emendamento è stato Gregorio Fontana (Fi) che si dice soddisfatto: ” è stato fatto un passo avanti verso l’introduzione del Taser come strumento in dotazione alle forze dell’ordine.” L’approvazione però, è avvenuta a seguito di una riformulazione chiesta dal vice ministro Bubbico, la quale prevede che l’utilizzo della pistola elettrica debba avvenire con le necessarie cautele per la salute e l’incolumità pubblica, secondo i principi di precauzione e previa intesa con il Ministero della salute.

La proposta si colloca nel nuovo decreto che ha l’obbiettivo di contrastare la violenza negli stadi, provvedimento reso necessario dopo le violenze durante la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, nella quale rimase ucciso il tifoso napoletano Ciro Esposito a seguito degli scontri che fuori dallo stadio interessarono ultras romanisti e napoletani. Il decreto prevede norme più stringenti e pene severe nei confronti dei facinorosi all’interno e fuori dagli stadi, inasprimento del Daspo per i recidivi, che passa da un minimo di 5 ad un massimo di 8 anni di allontanamento dagli stadi.

La pistola Taser è un’arma di dissuasione non letale, essa produce una scarica elettrica che rende la persona colpita inoffensiva per alcuni secondi, sufficienti alle forze dell’ordine per arrestarla. La pistola viene già usata in altre parti del mondo come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna. Il suo utilizzo dovrebbe portare, non solo a ridurre i rischi per l’incolumità degli agenti ma, aspetto non secondario,alla luce degli “omicidi” commessi dalle forze dell’ordine, servirà davvero a ridimensionare il numero delle vittime di queste violenze?

 

Autore Monica De Lucia

Monica De Lucia, giornalista pubblicista, laureata in Scienze filosofiche presso l'Università "Federico II" di Napoli.

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