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Disastro Derna e rapporto con la crisi politica in Libia

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Derna


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Le posizioni dell’ovest sembravano basate su uno spontaneo disaccordo con quelle dell’est, lontane da ogni tentativo di ricerca di un terreno comune

Di fronte all’incapacità dei governi libici, sia dell’est che dell’ovest, di far fronte all’orrore delle ripercussioni della recente crisi delle inondazioni, centinaia di libici della città di Derna sono scesi in piazza per protestare contro il fallimento delle autorità nell’affrontare il disastro in termini di recupero dei corpi delle vittime e di fornitura del sostegno e dell’assistenza necessari agli afflitti.

Il 10 settembre, il ciclone Daniel ha colpito diverse aree della Libia orientale, in particolare le città di Bengasi, Al-Bayda, Al-Marj e Sousse, oltre ad altre aree, tra cui Derna, che è stata la più colpita. Il disastro ha causato finora 11.300 morti e 10.000 dispersi, oltre a 40.000 senzatetto.

Il disastro di Derna aggrava la crisi dei libici, divisi tra est e ovest, in lotta per il potere nel Paese. Mentre il governo di unità nazionale inizialmente stimava che avrebbe rifiutato gli aiuti internazionali e si sarebbe accontentato delle risorse locali, il governo della Libia orientale ha accolto con favore gli aiuti internazionali.

I danni a Derna sono molto gravi, perché la città è stata particolarmente colpita dagli effetti della guerra civile. Dopo il crollo del regime del colonnello Muammar Gheddafi nel 2011, le milizie rivali hanno combattuto aspre battaglie per il potere.

A seguito della guerra, il Paese è stato diviso anche tra due governi rivali, una divisione che rappresenta un grave problema strutturale che ha indebolito le istituzioni di entrambe le parti ed incoraggiato una massiccia corruzione e un uso improprio dei fondi pubblici.

Questi problemi hanno contribuito notevolmente alla distruzione delle infrastrutture del Paese, l’ultima delle quali ha riguardato lo stato delle dighe e delle strade distrutte.

L’emittente britannica BBC ha affermato che le posizioni dell’ovest libico sembrano fondarsi su un disaccordo spontaneo con la posizione dell’est, lontano da ogni tentativo di ricerca di un terreno comune.

Il governo di unità nazionale libico ha stanziato 2,5 miliardi di dinari libici e si è rivolto alle istituzioni libiche soltanto per coprire le necessità di soccorso. Mentre l’Esercito nazionale libico nell’est del Paese ha accolto con favore gli aiuti stranieri, sottolineando il mandato del governo della Libia orientale di gestire gli aiuti umanitari e fornire attrezzature per Derna.

I manifestanti che si sono radunati davanti alla moschea Al-Sahaba a Derna hanno scandito slogan ostili contro le autorità, ritenendole responsabili della distruzione che ha colpito gran parte del centro della città.

Anche i manifestanti hanno chiesto l’apertura di un’indagine indipendente sulla gestione della crisi da parte del governo, sulla mancanza della manutenzione delle due dighe, nonché sulla ricostruzione della città sotto la supervisione internazionale, denunciando la divisione che controlla la scena politica libica.

Autore Marwa Mohammed

Marwa Mohammed, nata al Cairo nel 1992, si è laureata presso l'Università delle lingue Ain Shams (Al Alsun) del Cairo, dove ha studiato italiano e inglese. È giornalista e traduttrice dall'italiano e dall'inglese. Lavora presso il quotidiano egiziano Shorouk News. collabora con il giornale libico (Libyan Stand) e del Marocco (Albab). Ha esperienze in ambito diplomatico. Si occupa di esteri, soprattutto Mediterraneo e Libia.