Paolo Grossi conclude le sue riflessioni sul ruolo del diritto tra potere e ordinamento, concentrandosi sulle sperimentazioni di teoria generale del filosofo e giurista Widar Cesarini Sforza che va oltre le ipotesi di Santi Romano e addirittura le estremizza. Nel saggio “Il diritto dei privati”, del 1929, titolo volutamente provocatorio e di sollecitazione culturale, Cesarini esamina la società, anzi la scarnifica, mostrando i diversi livelli di cui è formata: in superficie le regole statuali, più sotto quelle consuetudinarie, quindi le regole dei privati che auto-organizzandosi generano autentici ordinamenti giuridici. Egli sottolinea come il giurista italiano abbia una visione ormai anacronistica perché fermo nelle sue certezze, senza farsi minimamente scuotere dalle idee di Romano; l’esegesi, pur devitalizzando il giurista, è confacente alla sua notoria indolenza. La nuova dimensione costituzionale, attestata proprio dalla Costituzione italiana del 1947, si propone finalmente come interprete della società e dei valori in essa circolanti, provando a fissare in un insieme organico di norme necessarie l’identità storica di un popolo. La società, la sua complessità, la sua globalità, il suo naturale ed energico pluralismo, si rispecchiano in questa nuovissima coscienza costituzionale. Il secondo cinquantennio del XX secolo è attraversato in modo dirompente da una serpeggiante crisi delle fonti, che sembra ormai essere infinita. Una crisi di tutte quelle manifestazioni imperative, autorevoli, autoritarie in cui e con cui si era creduto di poter limitare il diritto. La crisi dello Stato e la crisi delle fonti sono pertanto la testimonianza più palese di un tracollo socio-giuridico: la rapidità estrema del mutamento socio-politico-economico e la vulcanica evoluzione delle tecniche in continuo incessante superamento svelano la loro forte carica erosiva. La vecchia tipicità delle fonti, che permette un controllo del potere politico, cede a una pluralizzazione che si trasforma in effettiva atipicità. E finalmente siamo di fronte alla riappropriazione del diritto da parte della società. Il giurista contemporaneo deve superare il complesso mentale del recluso, cui lo hanno esiliato le mitologie giuridiche moderne, prigioniero di un legislatore monopolista e svilito nel carcere dell’esegesi. Oggi c’è necessità di un intellettuale tecnicamente provvisto anche di sensibilità storica che partecipi alacremente al processo produttivo del diritto perché “è a lui che compete leggere i segni dei tempi, seguire il mutamento, evidenziare i principi elastici e disponibili ad applicazioni contingenti diversificate”. Un ruolo così attivo, propulsivo, espressione di una precisa presa di coscienza, è dimostrato anche dalla marcata laboriosità della componente giudiziale della comunità dei giuristi in seno all’Europa continentale. La Corte di giustizia europea si è fatta lettrice attenta e sensibile dei bisogni emergenti, ottimizzando le tradizioni costituzionali, riuscendo ad individuare parecchie categorie di diritti fondamentali del civis europeo. Il principio di ragionevolezza ha assunto un contenuto sempre più vasto proprio grazie alla Corte Costituzionale; la norma viene proiettata fuori dalla volontà del legislatore perché si pretende una verifica oggettiva di essa nella comune coscienza; il criterio tende ad ampliare la sua stessa essenza, da criterio garantistico del principio di uguaglianza a criterio metodologico generale. La Corte Costituzionale si presenta come voce immediata della società civile nel suo continuo itinerario storico, attingendo ai valori in essa circolanti e trasponendoli in supremi principi giuridici da assumersi come limite al potere discrezionale del legislatore; “la Corte riafferma il ruolo ordinatore del diritto” e, nello stesso tempo, la capacità ordinatrice dei giuristi. Occorre dunque “richiamare il diritto ai giuristi” per permetterne un possibile e doveroso salvataggio.
Autore Lorenza Iuliano
Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.