Anche se la Massoneria non è una religione ed interdice nelle proprie Logge ogni discussione di carattere politico o religioso, condivide con le grandi Religioni rivelate, ma in un senso spiccatamente iniziatico/esoterico, un’idea spirituale e di “religio”, intesa nel senso ciceroniano di “pertinente al culto degli dei”.
In questo quadro, nella Massoneria delle origini, la parola Dio ricorre frequentemente in manoscritti e catechismi.
Esaminiamo, a volo d’aquila, alcuni frammenti massonici che precedono la pubblicazione delle “Carte” del 1717, tuttora conservati nel British Museum di Londra e negli archivi della Gran Loggia d’Inghilterra.
Dal manoscritto di Edimburgo:
Come è posta la vostra Loggia? Est e Ovest, come il tempio di Gerusalemme. Dove fu la prima Loggia? Nel portico del Tempio di Salomone. E ancora avanti: Per Dio stesso, e a Dio risponderete quando vi troverete nudo al suo cospetto nel giorno supremo… e che Dio vi aiuti. E ancora… Eccomi qui, il più giovane e ultimo degli apprendisti ammessi, in quanto ho giurato per Dio e San Giovanni, per la squadra, il compasso e l’asta graduata, di essere al servizio dei maestri nella onorata Loggia, dal mattino del lunedì fino alla sera del sabato…
Dal manoscritto Sloane 1700, British Museum:
Dove fu convocata la prima Loggia? Nella santa cappella di San Giovanni. Su che cosa avete giurato? Su Dio e la squadra.
Dal manoscritto Chetwode Crawley:
Per Dio stesso, poiché a Dio dovrete rispondere, quando sarete nudo al suo cospetto nel gran giorno, voi non rivelerete alcunché di ciò che ora qui udite o vedete, né con la parola né per iscritto… e che Dio vi aiuti.
È evidente che queste fitte ricorrenze della parola Dio, per quello che si possa reperire a livello documentale, certamente “tradiscono”, non “ab ovo” ma come ultima epifania storica della Massoneria, come ultima ri-velazione nel significato letterale di velare due volte, una evidente ristrutturazione del corpo dottrinale e lessicale della Massoneria primordiale in termini ebraico-cristiani.
La Massoneria, come ogni altro Ordine iniziatico tradizionale si sviluppa con crescita a “foglia di cipolla”. Il suo nucleo centrale si vela progressivamente come le bende di una mummia, di nuove forme rituali e semantiche, mutuate dall’avvicendarsi di “nuove” tradizioni religiose, cultuali e culturali e di adattamenti sociologici.
Non sta a noi in questa sede, e d’altra parte non fa parte della nostra vocazione, stabilire la maggiore o minore validità, – forse sarebbe più corretto parlare di potenza – del nucleo egiziano, greco piuttosto che biblico, romano, o cristiano del nostro bagaglio esoterico.
Né tantomeno tentare di sistematizzare le metamorfosi storiche dell’Ordine.
La missione della Massoneria, fra i tanti altri possibili significati, è offrire agli uomini di tutto il mondo un punto di riferimento unificante e non dogmatico in cui riconoscersi.
Ma… all’interno di principi immutabili. Invocando la luce e l’energia immobile del motore cosmico che muove la Manifestazione Universale. Modificando, se necessario, la forma ma in funzione del contesto, dell’opportunità e del contenuto, in stretta osservanza con gli Statuti della Tradizione che sono incisi nella nostra coscienza intellettuale e storica.
Il G.A.D.U. è l’Essere supremo che crea, geometrizza ed ordina la Vita e l’Universo. L’Adamo Universale che contiene tutte le possibilità di esistenza di crescita, arresto o sviluppo. Per quanto la parola Dio possa ancora insinuarsi nell’immaginario popolare come un’immagine spiritualmente antropomorfa. Il classico vecchio con la barba bianca, crediamo che oggi tale percezione sia profondamente cambiata. In favore o di uno sgomento agnostico di fronte alla vertigine dell’inimmaginabile o, nel migliore dei casi, dell’intuizione spirituale che fa balenare anche all’occhio del profano, intuizioni d’amore ed intelletto incommensurabili ed indicibili poste al di là del duale.
Anche sul piano di una certa storica visione anticlericale, non viviamo più, per fortuna, gli stessi tempi che spingevano Voltaire a chiudere le sue lettere con la famosa frase ‘Écrasez l’Infâme’, schiacciate l’infame, riferendosi, nella fattispecie, alla Chiesa cattolica, fonte di superstizioni e pregiudizi.
Anzi. Crediamo che nel nostro alveo simbolico debbano e possano poter coesistere pacificamente e a lungo la parola Dio, il termine “immortalità dell’Anima”, la Bibbia come libro sacro, accanto ad altri libri sacri, insieme ad etimi o fonemi egiziani, cabalistici, gnostici o senza per questo cedere a pulsioni revisioniste.
Una volta tanto, invece di mettersi a fare l’occhio alle pulci a certe Tradizioni lessicali, forse sarebbe più opportuno concentrarsi sui significati e tentare – almeno tentare – di salire un piccolo gradino. Andare all’essenza, oltrepassando la forma rigida, il significante.
Puntando al significato potremmo forse acquisire una visione più essenziale. Un piccolo livello interiore in più, un nuovo stato dell’Essere, nella scala indefinita ma non infinita della scala celeste, al di là dei gradi o degli orpelli che si possono conquistare lungo il percorso rituale dei vari Riti e Scale massoniche.
Autore Hermes
Sono un iniziato qualsiasi. Orgogliosamente collocato alla base della Piramide. Ogni tanto mi alzo verso il vertice per sgranchirmi le gambe. E mi vengono in mente delle riflessioni, delle meditazioni, dei pensieri che poi fermo sul foglio.