Petr Benes, pilota della Repubblica Ceca, è il nuovo campione del mondo
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa Associazione Nazionale Italiana Volo Libero.
La nazionale italiana di deltaplano vince il suo nono titolo mondiale e quinto consecutivo.
Accrescono l’impresa degli azzurri la medaglia d’argento di Alessandro Ploner di San Cassiano (BZ) ed il bronzo di Christian Ciech, nato in Trentino e varesino d’adozione, nell’individuale.
Il nuovo campione del mondo è Petr Benes, pilota della Repubblica Ceca che raccoglie il testimone dal nostro Alessandro Ploner e solo nel corso dell’ultima giornata.
Infatti, Ploner ha quasi ininterrottamente tenuto la testa della graduatoria nei nove giorni di gara e il divario tra i due nella classifica finale è assolutamente esiguo.
Quarto un altro pilota della Repubblica Ceca, Dan Vyhnalik e quinto Filippo Oppici, pilota di Parma.
Ottime le prestazioni del ciociaro ed esordiente Marco Laurenzi e del resto del team azzurro, Davide Guiducci di Villa Minozzo (RE) e il padovano Valentino Bau che hanno contribuito al successo collettivo. Dirigeva la nazionale Flavio Tebaldi di Venegono Inferiore (VA).
La supremazia degli azzurri come squadra non è mai stata in discussione. Ha iniziato e chiuso in testa davanti alle nazionali della Repubblica Ceca, Germania, USA, Australia, Brasile, e Giappone. 26 i paesi presenti per un totale di 131 piloti.
Le classifiche sono stilate in base ai risultati di ogni volo con assegnazione di un punteggio a ciascun pilota secondo l’ordine di arrivo al traguardo. La somma dei punteggi di tutti i voli determina la graduatoria individuale e quella di tutti i voli dei piloti di ogni nazionale quella a squadre.
Teatro dell’impresa, avvenuta nel corso de 21° Campionato del Mondo volato sotto l’egida della FAI, Fédération Aéronautique Internationale, la Valle di Paraná in Brasile.
Dalle sue pendici a circa 1000 metri di quota, nelle vicinanze di Formosa, comune dello Stato del Goiàs a 92 km dalla capitale federale, per nove giorni sono decollati i volatori alla volta dell’atterraggio nella Esplanada dos Ministérios a Brasilia.
La valle gode di un clima secco e vento costante, ma talvolta i piloti hanno incontrato anche condizioni difficili.
I percorsi assegnati dalla direzione di gara misuravano tra i 100 ed i 135 chilometri e contrassegnati da boe aeree in corrispondenza di punti salienti del territorio che i piloti dovevano obbligatoriamente aggirare prima di raggiungere la meta.
Il tempo impiegato mediamente dai migliori è stato tra poco meno delle due ore e le tre ore e mezza, secondo le condizioni meteo della giornata. Alle stesse si sono subordinate le velocità medie, aggirate tra i 35 ed i 53 km/h, ma questi mezzi sono idonei a raggiungere velocità massime oltre i 100 km/h.
Il tutto sfruttando un motore che non consuma e non emette nulla, vale a dire quello dell’irraggiamento solare del territorio e le correnti ascensionali che esso provoca.