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Ddl stadi:” Le società di calcio paghino gli straordinari della polizia”

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” Le società di calcio paghino gli straordinari alla polizia”. Così Matteo Renzi su Twitter si è espresso prima della votazione alla Camera del dl stadi.

Il testo alla Camera ha ottenuto la fiducia con 323 si, 168 no e 9 astenuti e prevede un prelievo dell’1 o del 3% dagli introiti che i club realizzano attraverso la vendita dei biglietti e con quei soldi si pagheranno gli straordinari alle forze di polizia chiamati ad effettuare il servizio d’ordine negli stadi, questo perchè, dice Renzi, ” lo straordinario non deve essere pagato dai cittadini, ma dai club”. Se il principio fosse limitato alle serie A e B, l’importo del prelievo sarebbe intorno ai 6-8 milioni di euro.

L’affondo di Renzi è arrivato ed ha messo in allarme l’intero mondo calcistico. Le società sono preoccupate visto che buona parte degli introiti derivano proprio dalla vendita dei biglietti, ma se la situazione negli stadi migliorasse e cessassero le violenze, questo rappresenterebbe un investimento  in vista di un incremento futuro delle  vendite, in quanto aumenterebbe l’affluenza agli stadi e le società comunque ne trarrebbero giovamento. Il pericolo che le società vogliono scongiurare  è la possibilità di una forma più severa, che potrebbe essere introdotta in un secondo momento.

Le reazioni del mondo del calcio non si sono fatte attendere: si è parlato addirittura di “serrata”, di sciopero dell’intero mondo calcistico, smentito però da Tavecchio, Presidente della Federcalcio, il quale ha dichiarato: ” si cerca un fronte comune per arrivare ad un confronto con il governo, anche se ha continuato il Presidente, le società non possono esser contente visto che si sono già fatte carico di notevoli sforzi economici per contribuire alla sicurezza, come ad esempio i tornelli oppure gli steward. ( Presidente, ma gli steward non avevano il compito di far si che si rispetti l’ordine dei posti e degli spazi per non creare confusione? Anche perchè vengono pagati 25 euro a partita e non dotati di protezione; mi sembra un  pò misero tutto ciò per un vero servizio d’ordine.) Molto meno diplomatici sono stati il Presidente della Lega di B, Andrea Adobi che ha dichiarato che tutto ciò è simile ad una ” bolla demagogica insostenibile” e Maurizio Zamparini, Presidente del Palermo che invece ha apostrofato la situazione definendola come una ” enorme stupidata”.

“Le società sportive, del resto – aggiungono le associazioni delle forze di polizia – traggono lauti profitti dal regolare svolgimento delle partite. Riteniamo quindi equo che il 3% degli introiti derivanti dalla vendita dei titoli di accesso sia destinato a contribuire alle spese per la sicurezza negli stadi”. Un’equazione che non convince tutti se è vero, sottolineano gli stessi sindacati, che se non ci sarà una norma ad hoc il contributo dei club finirà infatti nel ‘Fondo riassegnazioni’ gestito dal Tesoro e non al Dipartimento di Pubblica sicurezza. Il Fondo prevede la ridistribuzione degli introiti solo entro un determinato tetto, che il ministero dell’Interno ha però già superato. Il rischio quindi è che i contributi in eccesso restano nel Fondo e vanno a finanziare altri bilanci. L’approvazione del testo arriverà martedì dopo l’esame degli ordini del giorno. Passerà quindi all’esame del Senato per essere convertito in legge: sarà lì che i club cercheranno di evitare la stangata, sottolineando come il calcio sia contribuente fedele e sostanzioso, alle prese con la crisi.

Autore Monica De Lucia

Monica De Lucia, giornalista pubblicista, laureata in Scienze filosofiche presso l'Università "Federico II" di Napoli.