Una serata speciale sotto le stelle tra Arte e Astronomia
Riceviamo e pubblichiamo.
Lo scenario storico-artistico, le eccellenze enogastronomiche biologiche e una suggestiva ‘lezione’ notturna di astronomia saranno gli ingredienti del cenacolo internazionale che lunedì 25 luglio a partire dalle 21 all’Arena Spartacus dell’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere celebrerà la seconda laurea honoris causa in Russia dell’astrofisico Massimo Capaccioli, già artefice, tra le sue tante imprese scientifiche, della realizzazione del più potente telescopio del mondo all’interno dell’Osservatorio astronomico cileno del Paranal.
Maremmano di Castel del Piano, Grosseto, classe 1944, Massimo Capaccioli, è stato per anni il faro accademico degli studi di astronomia all’Università di Padova, fino agli inizi degli anni ’90, quando ha eletto la Campania a sua dimora adottiva guidando per vent’anni l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte e trasferendo il suo insegnamento di professore ordinario di astronomia all’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove oggi è professore emerito.
In seno all’Unione Astronomica Internazionale, all’Agenzia Spaziale Europea, al Centro italiano di Ricerche Aerospaziali o alla Società Astronomica Italiana, che ha presieduto per oltre un decennio, i suoi studi sono divenuti celebri in tutto il mondo fino al tributo speciale ricevuto in Russia, prima, nel 2010, con la laurea honoris causa in Astrofisica nella prestigiosa “Lomonosov Moscow State University”, e poi il 4 luglio scorso con il “bis” concessogli dall’Università di Dubna, la città della fisica, celebre in tutti il mondo per gli studi sull’atomica ed in particolare in Italia per l’adozione del fisico Bruno Pontecorvo, allievo di Enrico Fermi, divenuto nell’ex Unione Sovietica, Bruno Maksimovič Pontekorvo, Premio Stalin nel 1953 per lo studio sui neutrini e membro della prestigiosa Accademia delle Scienze dell’URSS.
Massimo Capaccioli e il legame speciale con la città di Spartaco
Dopo la direzione dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, che è stata anche la sua casa per vent’anni ricchi di animazione scientifica e culturale della città, Massimo Capaccioli ha scelto negli ultimi anni come sua dimora quella che lui ricorda essere la “città di Spartaco e di Annibale”, Santa Maria Capua Vetere, dove vive a due passi dall’Anfiteatro Campano, impegnato spesso prima persona in numerose attività di valorizzazione di uno dei siti archeologici più belli del mondo.
Anche per questo suo legame speciale con la città sammaritana l’Università Federico di Napoli, in collaborazione con il Comune di Santa Maria Capua Vetere e con Amico Bio – Arena Spartacus, ha organizzato la sua celebrazione per “la campagna di Russia” proprio nello splendido scenario notturno dell’Anfiteatro Campano, che sarà anche teatro di un’osservazione di stelle guidata proprio da Massimo Capaccioli.
A tributare il proprio omaggio a Massimo Capaccioli, lunedì sera, all’Anfiteatro Campano ci saranno, tra gli altri, il Rettore dell’Università Federico II, Gaetano Manfredi, il Sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Mirra, il Sindaco di Marcianise, Antonello Velardi, il Pro Rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli, Rosanna Cioffi, il direttore del Dipartimento di Matematica e Fisica della Seconda Università degli Studi di Napoli, Antonio D’Onofrio e il filosofo Gennaro Carillo, professore ordinario di Storia del pensiero filosofico all’Università Suor Orsola Benincasa.
E sarà una serata anche con una forte vocazione internazionale grazie alla rappresentanza delle Università russe con la presenza Marina Dzhagaryan, coordinatore del progetto Summer School a Santa Maria Capua Vetere dell’Università russa di Pyatigorsk e alla presenza dell’astronomo iracheno Ali Talib, professore di Astronomia all’Università di Bagdad e visiting professor di Astrofisica alla Seconda Università degli Studi di Napoli, e del direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, reduce dalla spedizione culturale a San Pietroburgo per promuovere un’importante collaborazione con l’Hermitage Museum.