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‘Cuori senz’acqua’ al Nuovo Teatro Sancarluccio

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'Cuori senz'acqua'


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In scena dal 2 al 4 dicembre a Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Continua la programmazione del Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli, dove, da venerdì 2 dicembre sarà la volta della Compagnia del Teatro Sette con ‘Cuori senz’acqua’ di Luigi Russo. Presentato da Lorenzo Martino Toni, lo spettacolo vedrà in scena gli attori Enzo Casertano, Alessandra Merico e Irene De Matteis.

Per il pubblico della sala di via San Pasquale, diretta da Giuliana Tabacchini, fino a domenica 4 dicembre, come ha scritto l’autore e regista Luigi Russo:

una commedia surreale a tre personaggi, che prende in giro le nostre debolezze e le nostre paure, attraverso citazioni televisive e letterarie. Un microcosmo paradossale, a tratti assurdo, con una comicità da cartone animato.

Tre protagonisti dalla psicologia molto semplice, ognuno con un suo obiettivo elementare, per giocare con archetipi e divertirsi con i luoghi comuni, al ritmo serrato dettato da un comico puro come Enzo Casertano. Uno spettacolo teatrale minimal, dove la sopravvivenza diventa spettacolo.

Il Teatro di via San Pasquale è un piccolo gioiello, che ha rappresentato e rappresenta un punto di riferimento per gli artisti e il pubblico napoletano. A settembre del 1995, con Pina Cipriani e Bianca Mastrominico, avevamo concordato il periodo in cartellone, le prime due settimane di dicembre, lo spettacolo aveva un titolo accattivante, ‘Tre cuori in un tassì’, il cast era composto da giovanissimi attori, che oggi hanno un curriculum di tutto rispetto: Peppe Cantore, Veronica Mazza, Stefano Ariota, Simona Volpe, io, ne curavo anche la regia, e altri due colleghi che poi non hanno proseguito in questa professione.

Durante la prima settimana di repliche, ci rendemmo conto che lo spettacolo piaceva, un passaparola prodigioso, ci garantiva il Sancarluccio pieno ogni sera. Pina ebbe una felice intuizione, prorogare fin quando il pubblico prenotava, e così si realizzò una piccola magia: sold-out fino a metà gennaio ’96.

A quella sorprendente esperienza sono legate tante storie, personali e professionali: quel Teatro da 99 posti, per me, è il punto di partenza di un viaggio meraviglioso fatto di incontri e opportunità, che dura tutt’oggi, con tante soddisfazioni… un viaggio professionale di crescita continuo, che mi auguro finisca il più tardi possibile.

Ritornare al Sancarluccio rappresenta un giro di boa necessario, per riflettere sulle scelte fatte e considerare quelle future.