In scena al Teatro Italia di Acerra l’8 aprile
Riceviamo e pubblichiamo.
In scena la brillante commedia tratta dall’omonimo bestseller di Pino Imperatore al Teatro Italia di Acerra. Venerdì 8 aprile, ore 20, 30, ‘Benvenuti in casa Esposito’ che ha come protagonista principale il simpaticissimo e brillante cabarettista Paolo Caiazzo, sarà il penultimo appuntamento della rassegna teatrale 2015/16.
La commedia, scritta a sei mani da Paolo Caiazzo, Alessandro Siani e Pino Imperatore, con la regia di Siani, è la trasposizione in scena dell’omonimo libro bestseller stilato dallo scrittore Imperatore.
Il libro ‘Benvenuti in casa Esposito’ e il suo sequel ‘Bentornati in casa Esposito’ hanno venduto complessivamente oltre 100.000 copie, mentre la commedia, dopo quasi tre anni di tournée in tutta Italia, è stata riproposta 85 volte e raggiunto un pubblico di quasi 80.000 unità. Numeri importanti che danno senso a questo spettacolo che si annuncia fra i più divertenti dell’intera stagione.
Trama di ‘Benvenuti in casa Esposito’
Tonino Esposito è un delinquente imbranato e sfigato che vuole mostrarsi a tutti i costi forte agli occhi degli altri. Il suo principale nemico è il ricordo del padre Gennaro, che prima di essere ucciso è stato un boss potente e riverito nel rione Sanità, a Napoli. Così Tonino, tra incubi e atteggiamenti da imbranato, resta coinvolto in una serie di tragicomiche disavventure che lo portano a scontrarsi con i familiari, con le spietate leggi della criminalità e con il capoclan Pietro De Luca detto ‘o Tarramoto, che ha preso il posto del padre.
Quando ad un certo punto, tutto e tutti si accaniscono contro di lui, va nell’antico Cimitero delle Fontanelle a conversare con un teschio che secondo la leggenda è appartenuto a un Capitano spagnolo. Nel tentativo di riportarlo sulla strada dell’onestà, la capuzzella del Capitano si trasforma in un fantasma e si trasferisce a casa di Tonino. Dalla comica “collaborazione” tra i due nascono episodi esilaranti. Con dialoghi irresistibili, colpi di scena e messaggi di grande valore etico, l’opera mostra gli aspetti più cafoni e ridicoli della criminalità, rispolvera la grande tradizione comica napoletana e fa ridere e riflettere.