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CPI Toscana, Giani: ‘A gennaio giornata regionale dedicata ad ARTI’

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Eugenio Giani ed Alessandra Nardini


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Le opinioni delle organizzazioni sindacali firmatarie

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Pensiamo di riuscire ad organizzare a gennaio quello che vogliamo che diventi in Toscana un appuntamento annuale: la Giornata regionale di ARTI, l’Agenzia Regionale Toscana per ‘Impiego.

È il modo che abbiano scelto per mettere al centro dell’attenzione il tema del lavoro e della necessità di far incontrare domanda e offerta di occupazione.

È questo l’annuncio fatto dal Presidente della Regione, Eugenio Giani, a margine della firma sul protocollo tra Regione e organizzazioni sindacali che riguarda i 53 Centri per l’impiego esistenti in Toscana.

Anche i sindacati hanno espresso la loro soddisfazione per la firma.

Afferma Ciro Recce, Segretario generale aggiunto CISL Toscana:

È importante aver scelto il metodo della concertazione. Con questo protocollo si valorizza il rapporto tra pubblico e privato, che è fondamentale per la Regione, le Aziende e per i lavoratori.

Secondo Gessica Beneforti della segreteria CGIL Toscana

da sempre è rilevante lavorare insieme alla Regione alla valorizzazione delle tante professionalità che operano all’interno dei Centri per l’impiego.

Per Flavio Gambini, Segretario generale aggiunto della UIL FPL Toscana:

Oggi si conclude un percorso che è cominciato con la costituzione dell’Agenzia regionale toscana per l’impiego, che si rafforza ulteriormente.

Ci auguriamo possa fornire nuove opportunità a tutti coloro che hanno la necessità di rivolgersi ai Centri per l’impiego.

Gli altri due aspetti messi in rilevo dalle organizzazioni sindacali riguardano l’istituzione del profilo B tra degli addetti ai CPI. Si occuperanno dell’accoglienza delle persone che hanno maggiori disagi, un obiettivo ritenuto importante da CGIL, CISL e UIL.

L’altro obiettivo altrettanto importante che il protocollo si pone è quello del miglioramento delle sedi dei Centri in termini di comfort e quindi di accoglienza, ma anche rispetto alla quantità di servizi forniti.

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