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Covid, Lazio chiede al Governo di produrre in Italia vaccino Sputnik

Alessio D'Amato


L’Assessore D’Amato ha partecipato  al meeting tra l’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani e il Centro Nazionale di Ricerca Epidemiologica e Microbiologia Gamaleya

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Regione Lazio.

Ho chiesto oggi durante l’incontro con le Regioni al Governo nelle persone dei Ministri degli Affari regionali e della Salute rispettivamente, Mariastella Gelmini e Roberto Speranza di valutare, tra l’altro, la possibilità di produrre anche in Italia il vaccino russo Sputnik V su cui si è avviata la rolling review di EMA e comunque di valutare la possibilità già di opzionare il vaccino per farsi trovare pronti dopo l’eventuale via libera di EMA e di AIFA.

La signora Nina Kandelaki, Direttore del Dipartimento dello sviluppo dei progetti sanitari del Fondo russo di investimenti diretti, RDI, ha dato la disponibilità sia all’opzione delle dosi, che a facilitare il dialogo per sviluppare la produzione del vaccino, ringraziando per la cooperazione scientifica tra l’Istituto Spallanzani di Roma e l’Istituto Gamaleya di Mosca che firmeranno un protocollo d’intesa scientifico per una collaborazione stabile tra i due Istituti.

Inoltre, la signora Kandelaki ha dichiarato la volontà di mettere a disposizione tutto ciò che è necessario per consentire la produzione del vaccino in Italia.

Penso che questa disponibilità sia importante poiché abbiamo bisogno di tutte le munizioni possibili in questa guerra e soprattutto di utilizzare tutti i vaccini efficaci oggi a disposizione innanzitutto per la copertura delle varianti.

Lo dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato che questa mattina, 5 marzo, ha preso parte al meeting tra l’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani e il Centro Nazionale di Ricerca Epidemiologica e Microbiologia N. Gamaleya.

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