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Covid-19 Toscana, entro il 21 aprile kit test sierologici ai laboratori

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Enrico Rossi


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La campagna di screening coinvolgerà una platea potenziale di quasi 400 mila toscani. La scelta di aderire è volontaria ma sono state individuate precise categorie da cui partire. Quaranta i laboratori pronti a raccogliere le prenotazioni

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Test sierologici, si parte.

Ma calma e gesso

invoca il Presidente della Toscana Enrico Rossi.

Sono 240 mila i nuovi kit che ESTAR, l’ente che per la Regione si occupa degli acquisti in sanità, ha ordinato. Si sommano a 140 mila destinati ad operatori sanitari, volontariato, forze dell’ordine ed ospiti delle RSA.

Tranquillizza il Presidente:

E entro domani mattina, martedì i 240 mila nuovi kit saranno consegnati a tutti e quaranta i laboratori che effettueranno gli esami alle categorie individuate dall’ordinanza che ho firmato ieri.

Sono kit sufficienti per almeno venti giorni, se non di più, in base al numero di esami che ogni laboratorio potrà organizzare in una giornata. La campagna sarà dunque distribuita nell’arco di almeno tre settimane. Se poi di kit ne servissero di più, fanno sapere da ESTAR, ne saranno acquistati altri, magari allargando ulteriormente la platea.

La scelta di sottoporsi all’esame è volontaria e sono stati stabiliti con l’ordinanza di ieri un perimetro e priorità precise, individuando una lista di lavoratori più esposti al contatto con altre persone. Il costo del test sarà a carico del servizio sanitario regionale.

I contratti con i quaranta laboratori individuati e distribuiti in tutta la regione, l’elenco nell’ordinanza, saranno formalizzati a partire da oggi.

Precisa Rossi:

ESTAR ha comunque già comunicato alle strutture che, pur in assenza della formalizzazione, potranno fin da oggi raccogliere le prenotazioni e da domani iniziare ad erogare i servizi.

I lavoratori, o le aziende, qualora se ne vorranno fare carico, possono contattare la struttura più vicina al loro luogo di lavoro o residenza per prenotare il test. In caso di esito positivo o dubbio, sarà obbligatorio a quel punto sottoporsi a tampone: nell’attesa a quel punto ognuno dovrà adottare adeguate misure di cautela e isolamento a tutela della salute propria e della collettività, informando anche il proprio medico.

Chi può richiedere l’esame
I primi 140 mila test erano stati riservati dalla Regione ad tutti gli operatori sanitari – pubblici privati e servizi in appalto – ospiti delle RSA e residenze per disabili, personale del volontariato impegnato nell’emergenza sanitaria e di protezione sociale, lavoratori delle farmacie, personale degli istituti penitenziari, forze dell’ordine, vigili del fuoco e chiunque fosse impegnato nell’assistenza alla popolazione anziana e fragile.

L’elenco si è ampliato con l’ordinanza n. 30 del 19 aprile. Una platea potenziale di 240 mila lavoratori. Si sono aggiunti gli agenti della Polizia Municipale e della Polizia Provinciale, chi lavora negli esercizi commerciali e grandi strutture di vendita alimentare e chi è addetto al trasporto delle merci, i lavoratori di aziende pubbliche o private di smaltimento e raccolta dei rifiuti la cui attività implica il contatto con rifiuti potenzialmente infetti e tutta una serie di altri lavoratori che hanno contatti con il pubblico: dipendenti pubblici, dipendenti degli uffici postali, dipendenti dei servizi bancari, finanziari e assicurativi, lavoratori dei servizi a domicilio, lavoratori della editoria e della emittenza radiotelevisiva, edicolanti e librai, operatori del trasporto pubblico locale, tassisti, operatori della logistica, personale dei porti e degli aeroporti.

Sono compresi anche operatori delle imprese o agenzie di onoranze funebri, il personale dei porti e degli aeroporti e i lavoratori infine del distretto cartario, che potrà essere un caso pilota di valutazione per i successivi distretti industriali toscani.