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Covid-19: Emirati, colmare divario vaccinazioni nel mondo

bandiera emirati


Abu Dhabi ha invitato il Consiglio di sicurezza dell’ONU a facilitare il riempimento del divario nei vaccini Covid-19 in tutto il mondo

Gli Emirati Arabi Uniti hanno invitato il Consiglio di sicurezza a continuare il suo impegno per colmare il divario nella distribuzione di vaccini per combattere la pandemia da Covid-19 in tutto il mondo.

L’invito è arrivato in una dichiarazione a nome degli Emirati Arabi Uniti, rilasciata da Sarah bint Youssef Al Amiri, Ministro di Stato per la tecnologia avanzata di Abu Dhabi, durante la riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU in merito all’attuazione di due delle sue risoluzioni che chiedono un cessate il fuoco globale e rafforzano la cooperazione internazionale per combattere la pandemia in modo più efficace e per garantire un accesso equo ai vaccini. Lo riporta l’agenzia di stampa emiratina “WAM“.

A questo proposito il membro del governo emiratino ha affermato:

La pandemia è tutt’altro che finita… le nuove ondate che sono apparse, accompagnate da nuove variabili, hanno dimostrato che nessuno è al sicuro finché non lo sono tutti.

Per il rappresentante emiratino la distribuzione equa dei vaccini è un investimento strategico e un obbligo morale… e quest’anno potrebbe fornire un’opportunità migliore rispetto ai due anni precedenti per migliorare i livelli di vaccinazione nei Paesi elencati all’ordine del giorno del Consiglio.

Ha invitato il Consiglio a sottolineare i vantaggi che derivano nel campo della sicurezza fornendo vaccini e sostenendo un maggiore accesso agli aiuti umanitari per migliorare gli sforzi di vaccinazione.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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