Lo chiarisce una circolare regionale inviata a Prefetti, ASL e associazioni
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
Persone con gravi forme di disabilità intellettiva possono uscire di casa, ma nel rispetto obbligatorio di determinate regole.
È quanto si precisa in una Circolare regionale inviata, ieri 30 marzo, a Prefetti, ASL e associazioni, a firma dell’Assessore alla salute Stefania Saccardi.
La Circolare fornisce alcune indicazioni sulle uscite e gli spostamenti delle persone con gravi disabilità intellettive, disturbi dello spettro autistico e/o patologie psichiatriche ad elevata necessità di supporto, al fine di prevenire e gestire emergenze comportamentali.
Le uscite saranno, dunque, consentite solo con l’assistenza di un accompagnatore, limitate allo stretto necessario e nel rispetto delle misure di prevenzione raccomandate, distanza interpersonale, utilizzo di dispositivi di protezione individuale.
Chiarisce l’Assessore Saccardi:
Fatto salvo il rispetto delle norme attualmente in vigore per il contenimento dell’epidemia su tutto il territorio regionale e da parte di chiunque abbiamo ritenuto opportuno disciplinare le uscite e gli spostamenti di queste persone che, senza le attività sociali, scolastiche e riabilitative a cui sono abituati, possono scivolare verso stati d’ansia, di iperattività o di agitazione emotiva, che possono mettere in pericolo la loro incolumità e quella dei loro conviventi.
Le uscite potranno esserci solo a determinate condizioni, che vanno assolutamente rispettate.
Riguardo all’accompagnatore la Circolare precisa che
avrà cura di portare con sé l’apposita autocertificazione dello stato di necessità, prevista dalla attuale normativa, e una specifica certificazione da richiedere al medico specialista di riferimento, neuropsichiatra infantile o psichiatra o specialista della riabilitazione, che indichi la necessità di effettuare brevi uscite nell’ambito del Comune di residenza.
Resta fermo il divieto assoluto di muoversi dalla propria abitazione – sia per la persona interessata che per l’accompagnatore – in presenza di una sintomatologia febbrile e/o respiratoria, in caso di positività al virus o se si è in quarantena domiciliare.