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Coronavirus: Ministro iracheno organizza festa nonostante restrizioni



Indignazione a Baghdad per presenza deputati a festa tribale a Salahuddin

Monta l’indignazione in Iraq tra gli attivisti della società civile per il mancato rispetto delle regole di distanziamento sociale necessarie per fermare la diffusione del Coronavirus.

Regole violate in primis proprio dagli stessi membri del Governo e dai politici. Nonostante le restrizioni adottate dalle autorità irachene un Ministro del Governo di Baghdad ha organizzato una festa ospitando sotto un tendone, come da tradizione tribale, decine di persone.

Mentre nel Paese aumentano i morti e i contagi, al punto da introdurre la quarantena per tutti i cittadini che prevede anche il divieto di assembramenti e il distanziamento sociale, gli iracheni sono rimasti stupiti nel vedere sui social network che il ministro dell’Industria del Governo facente funzione iracheno, Salah Abdullah al Jibouri, ha tenuto due giorni fa una festa con alcuni deputati e membri del comitato di crisi della provincia di Salahuddin.

A denunciarlo è stato un attivista iracheno, Ktab al Maizan, sostenendo che

Quanto avvenuto nel distretto di al Sharqat colpisce la sicurezza di tutti gli iracheni. Significa giocare con la vita dei cittadini e violare il decreto 55 del comitato di sicurezza.

Ci fa strano che a organizzare questa festa sia stato proprio un ministro alla presenza di deputati e di funzionari della sicurezza di Salahuddin.

In queste stesse ore vengono diffusi anche altri video di segno opposto, come quello di alcuni medici dell’ospedale di al Muthanna, nel sud del Paese, che invitano le persone a restare a casa. Al momento, infatti, si contano in Iraq 316 casi di contagio con 27 decessi per Coronavirus, con 50 nuovi casi registrati solo martedì scorso.

Fonte: https://www.alarabiya.net/ar/arab-and-world/iraq/2020/03/26/-حاميها-حراميها-في-العراق-وزير-يقيم-حفلا-بزمن-كورونا.html

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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