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Coronavirus, 6 mln dalla Toscana per un bando di ricerca sul Covid-19

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Polizia Locale


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La Giunta regionale ha rimodulato il piano formativo per il 2020

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

La Toscana stanzia 6 milioni di euro, a fondo perduto, per l’attivazione di un bando pubblico di ricerca sul Covid-19.

Il bando è finalizzato alla promozione di progetti di ricerca per identificare sistemi di prevenzione, terapie e sistemi di diagnostica e analisi, per combattere le infezioni da Sars-CoV-2 e altre emergenze virali, che si potrebbero presentare in futuro.

I progetti saranno principalmente finalizzati a migliorare la comprensione dell’epidemia di Covid-19 e, nello stesso tempo, la preparazione e la risposta alle emergenze di sanità pubblica. Tutto questo è definito da una delibera di Giunta, approvata nell’ultima seduta di Giunta, su proposta dell’Assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi.

Spiega Saccardi:

L’emergenza epidemiologica che ha colpito il Paese è tale che abbiamo ritenuto opportuno investire importanti risorse anche nella ricerca per trovare soluzioni innovative, che ci aiutino a contrastare le epidemie attuali e quelle future.

Ci auguriamo che con questa iniziativa possano arrivare proposte risolutive dai ricercatori del settore pubblico e privato no-profit, accelerando gli esiti dei loro studi.

Siamo pronti a perseguire questo obiettivo attraverso il cofinanziamento, a fondo perduto, di progetti di ricerca e sviluppo, che tutelino il più possibile la salute pubblica.

Possono accedere al contributo, dunque, progetti di ricerca e sviluppo, dedicati a: studi e analisi di modelli organizzativi; indagini epidemiologiche e sociologiche; studi di diagnostica e virologia; approcci terapeutici e vaccini nell’ambito del Covid-19.

Il costo totale di investimento, per ogni progetto, non potrà essere superiore a 500 mila euro. Il contributo, a fondo perduto, è concesso nella misura massima del 80% del costo totale del progetto.

Possono partecipare al bando aziende sanitarie ed enti del Servizio sanitario regionale, che svolgono istituzionalmente attività di ricerca come l’ISPRO, Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica, e la Fondazione Toscana Gabriele Monasterio; l’Agenzia regionale di Sanità della Toscana; organismi di ricerca con sede legale o unità operativa sul territorio regionale.

Non è possibile partecipare al medesimo progetto in qualità di partner o capofila e, contemporaneamente, come fornitore di ricerca contrattuale. Non sono ammessi progetti presentati da un solo soggetto. La delibera, oltre a definire i requisiti dei beneficiari, indica anche la tipologia degli interventi finanziabili e i criteri di valutazione delle richieste di finanziamento.