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Corecom Campania: aumentano casi depressione da isolamento da social

Corecom Campania a Soccavo, Napoli


Suicidio del ‘gamer’ Near evento preoccupante sul dilagare degli hub dell’odio

Riceviamo e pubblichiamo da Corecom Campania.

Dobbiamo creare una rete organizzata per affrontare i fenomeni della violenza, del bullismo e del cyberbullismo e aiutare concretamente i ragazzi in difficoltà. Occorre offrire strumenti validi in grado di riconoscere ed evitare i pericoli del web.

Queste le parole di don Vincenzo Cimarelli, parroco della Chiesa di San Pietro e Paolo di Soccavo, che ha ospitato la tappa partenopea della campagna di prevenzione per i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo organizzata dal Corecom Campania in collaborazione con la Presidenza del Consiglio regionale della Campania e con l’AGCOM.

Il concetto di rete è stato ribadito anche dal Presidente del Consiglio regionale, Gennaro Oliviero:

Stiamo producendo il massimo sforzo per mettere insieme le migliori risorse del nostro territorio al servizio dei giovani e giovanissimi che, seppur nativi digitali, spesso cadono nelle trappole del web.

Offrire loro una via d’uscita e la consapevolezza che non sono soli di fronte a questi fenomeni è nostro dovere. E il Consiglio regionale della Campania c’è e ci sarà sempre.

Il Presidente del Corecom, Domenico Falco, ha ribadito la necessità di non ‘abbassare la guardia’:

Stiamo proseguendo, senza sosta, la campagna di sensibilizzazione nei campi estivi in tutte le province della Campania. Azione necessaria per contrastare questi fenomeni che diventano sempre più preoccupanti.

Uno degli ultimi episodi, il suicidio di un noto ‘gamer’ conosciuto da tutti come Near, ha portato alla luce veri e propri hub dell’odio che l’avrebbero spinto prima alla depressione e poi al tragico gesto.

Bisogna vigilare attentamente per evitare il diffondersi di accadimenti simili tra i nostri ragazzi.

Anche Lorenzo Giannalavigna, Presidente della IX Municipalità, condivide la strategia:

Dobbiamo sostenere la rete intesa come collaborazione virtuosa tra varie realtà, istituzioni, forze dell’ordine, i giovani e le loro famiglie. Una delle prime soluzioni da offrire è la possibilità di manifestare il disagio all’esterno.

Parlare con gli adulti, i familiari, gli insegnanti, della violenza subita e trovare insieme a loro la soluzione. Le vittime devono essere messe nelle condizioni più sicure per denunciare e non rimanere isolate.

Tanti i ragazzi che hanno partecipato all’incontro, coordinati da Francesca Attanasio, che hanno rivolto le loro domande Loredana Cava e Fabio Ercolino (assistenti capo della Polizia Postale e delle Comunicazioni), ai sociologi dell’Ans Campania Domenico Condurro, Sergio Mantile e Maria Valeria Smitti.

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