I numeri del primato lombardo e la candidatura per il Tribunale unificato
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.
Come ha ben sottolineato Papa Francesco, stiamo assistendo a un cambiamento di epoca più che a un epoca di cambiamento, segnato tra l’altro anche dall’avvento dell’intelligenza artificiale delle macchine, un’intelligenza che richiede però di essere controllata e governata.
Ecco quindi che il fattore umano resta fondamentale e indispensabile e la creatività è lo strumento che meglio può esprimere il valore dell’uomo.
La Lombardia da sempre è all’avanguardia nello sviluppo della tecnologia e dell’innovazione, è a Milano che Leonardo da Vinci ha sperimentato le sue invenzioni ed è qui che ogni giorno nuovi talenti si confrontano con le sfide della globalizzazione. Ma Milano è stata recentemente riconosciuta dall’UNESCO anche come città creativa per i sui saperi umanistici e letterari.
È proprio questo connubio ideale tra scienza, ricerca e umanesimo che fanno del nostro territorio un punto di riferimento e un modello di creatività a cui guardare, consapevoli comunque della necessità di dover investire sempre di più nella ricerca e nello sviluppo.
Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo che, impegnato a Bologna con il Presidente Maroni per l’insediamento del primo tavolo di confronto con il Governo sulle richieste di maggiore autonomia, ha introdotto con un videomessaggio il convegno “Industria, creatività, marchi e brevetti: il ruolo di Milano e della Lombardia nel Sistema Italia. La valorizzazione e la protezione della creatività e della proprietà industriale”, organizzato a Palazzo Pirelli in collaborazione con l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo economico, l’Ordine dei Consulenti in Proprietà Industriale e l’Ordine dei Giornalisti.
Il convegno ha aperto la tre giorni lombarda dedicata alla creatività, un lungo weekend ricco di iniziative distribuite nei giorni di oggi, domani e domenica 19 promosse dal Consiglio regionale della Lombardia per celebrare la creatività lombarda.
A conclusione del suo messaggio, Cattaneo ha ricordato alcune delle leggi regionali più significative approvate in questa legislatura a sostegno delle imprese e dell’avvio di nuove iniziative imprenditoriali, come la legge sulla competitività nel 2014, la legge sulla manifattura diffusa e l’industria 4.0 nel 2015 e la legge “Lombardia è ricerca e innovazione” dello scorso anno.
All’intervento del Presidente Cattaneo, ha fatto seguito quello dell’Assessore regionale all’Università, ricerca e open innovation Luca Del Gobbo.
Ha detto Del Gobbo:
Ricerca e innovazione sono legati a filo doppio con l’obiettivo comune di arrivare a scoperte innovative che hanno lo scopo di migliorare la competitività di un sistema e il benessere sociale.
Al centro di questo legame c’è la persona.Cioè il miglioramento delle sue condizioni di vita in qualunque ambito.
Regione Lombardia ha da tempo intrapreso la sfida legata a questo cambiamento culturale che l’innovazione impone.
Siamo stati innovatori innanzitutto nell’approccio alle risposte, un approccio che si basa sulla sinergia tra pubblico e privato, tra aziende, istituzioni, università e centri di ricerca.
Il primato lombardo in numeri
Nel corso della mattinata sono intervenuti anche diversi rappresentanti degli enti giuridici e degli organismi di settore nazionali ed europei come la Presidente dell’Ordine dei Consulenti in Proprietà Industriale Anna Maria Bardone che ha fatto il punto sulla candidatura di Milano per il Tribunale Unificato dei Brevetti e il Direttore Generale per la lotta alla contraffazione dell’Ufficio italiano brevetti e marchi del Ministero dello Sviluppo economico Loredana Gulino.
La Bardone ha spiegato che l’arrivo del Tribunale unificato dei brevetti – che ha competenza in materia di chimica e biotecnologie, e quindi sarebbe sinergico con EMA – porterebbe un indotto stimato tra i 200 milioni di euro e il miliardo di euro.
La Gulino ha evidenziato come in Lombardia, nel 2016, si siano registrati 3301 nuovi brevetti e 10.679 marchi, pari rispettivamente al 33% e al 18% del totale nazionale.
Andrea Di Carlo di Euipo ha infine focalizzato il suo intervento sul problema della contraffazione a livello europeo: nel 2016 l’industria del falso in Europa ha fatto perdere 800.000 posti di lavoro, con tasse evase per 14 miliardi.
Nel pomeriggio al Belvedere Jannacci al 31° piano si svilupperanno tre distinte tavole rotonde dedicate alla creatività e all’innovazione attraverso la testimonianza dei titolari di grandi aziende e realtà produttive, commerciali, finanziarie, universitarie e di ricerca lombarde come Zambon, Trussardi, Banca Mediolanum, Brembo, L’Erbolario, Pirelli Tyre, Bracco Imaging, Tenacta Group, Industrie De Nora, SAES Getters, Fluidmesh Networks, Tanaza, Directa Plus, Fem2Ambiente, Bergamo Sviluppo, Innogest e Politecnico di Milano. Nel corso del dibattito e del confronto particolare attenzione sarà dedicata al settore digitale, delle start up e degli incubatori d’impresa.
I distretti produttivi lombardi, creatività di successo nel mondo
Elettronica a Monza, meccanica e trasporti a Varese, alta tecnologia a Como, strumentazione ottica e, soprattutto, chimica e ambiente a Milano. I distretti produttivi lombardi brevettano un terzo delle invenzioni italiane riconosciute a livello europeo.
Lo certificano le oltre quattromila domande arrivate tra il 2011 e il 2014 all’EPO, lo European Patent Office, per richiedere la garanzia Ue sulla paternità delle creazioni.
Sono quindi le cifre a fare di Milano la capitale dell’innovazione: in Lombardia c’è il 34,5% di tutte le richieste italiane presentate nel 2016 – erano il 33% nel 2015.
Seguono Emilia Romagna (16%) e Veneto (13%). Nella classifica delle città, nel 2016 Milano è in testa, con 902 domande (+0,8%) davanti a Torino (305), Bologna (292) e Roma (185). Sotto la Madonnina sono i marchi chimico-farmaceutici a fare da traino.
Brevetti e medicinali: un doppio biglietto da visita per la città che, dopo una delle tre sedi della Corte dei brevetti europea, si è candidata a ospitare l’Agenzia europea del farmaco.
Secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio di Milano, ogni giorno vengono depositati nella nostra regione 50 brevetti nazionali; nel periodo che va dal 2005 al 2015 ne sono stati presentati 190.763, il 28% di tutti quelli registrati nella Penisola, mentre sono stati 15.048 i brevetti europei, il 34,5% del totale.
Milano è la città più attiva, sia per quanto riguarda i brevetti nazionali che europei.
I brevetti nazionali registrati da Milano sono oltre 157mila, l’82,4% del totale lombardo e il 23,1% di quello nazionale.
Per quanto riguarda le invenzioni, la Lombardia nel decennio 2005/2015 ha registrato 28.630 novità (di cui 23.805 nate a Milano), seguita da Emilia Romagna (15.417) e Veneto (12.754). Fra le città italiane capoluogo è al secondo posto Torino, con 10.592 invenzioni.
Il brevetto è lo strumento giuridico con il quale viene conferito a chi ha realizzato un’invenzione il monopolio temporaneo di sfruttamento dell’invenzione. Il monopolio consiste nel diritto di escludere altri dall’attuarla e trarne profitto nel territorio dello Stato che lo concede.
Il primo brevetto della storia risale all’antica Grecia e fu concesso nella città di Sibari, dove le nuove invenzioni erano incoraggiate garantendo al loro scopritore un anno dei profitti dovuti ad esse.
In Italia il primo brevetto risale al 1421 quando l’architetto fiorentino Filippo Brunelleschi ricevette un brevetto per tre anni per l’invenzione di una chiatta con mezzi di sollevamento, che trasportava marmo lungo il fiume Arno per la costruzione del Duomo di Firenze. La prima legislazione europea sul brevetto è contenuta in una delibera del Senato veneziano del 19 marzo 1474.
Le norme che tutelano la Proprietà Industriale sono raccolte in uno specifico codice – Codice di Proprietà Industriale – e garantiscono diritti di esclusiva a chi immette novità sul mercato in termini di innovazione, brevetti, di segni, marchi, e di forma, design.
Numerosi studi a livello internazionale hanno dimostrato come le imprese che investono in Proprietà Industriale ottengono risultati migliori in termini economici e sociali.
Uno studio condotto in Europa sul triennio 2011-2013 dall’Ufficio Europeo Brevetti e dall’Unione Europea ha evidenziato che le imprese che più hanno investito in proprietà industriale hanno generato il 27,8% di tutti i posti di lavoro e occupato direttamente o indirettamente 82,2 milioni di lavoratori; hanno prodotto più del 42% del PIL e generato un importante avanzo commerciale con l’export; hanno corrisposto salari più elevati corrispondenti ad un più alto valore aggiunto per dipendente e hanno fatto fronte alla crisi economica con minori difficoltà.
Foto Lombardia Quotidiano