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‘Contro Lacan’: insolita presentazione libro – processo allo psichiatra

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'Contro Lacan' di Amedeo Caruso


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Amedeo Caruso presenta il suo nuovo libro alla sede del Fogolâr Furlan di Roma

Il 2 ottobre, ore 19:00, a Roma, nella deliziosa e centralissima sede del Fogolâr Furlan, presso l’Unione associazioni Regionali di Roma e del Lazio, il medico internista e psicoterapeuta Amedeo Caruso ha presentato ‘Contro Lacan’, Ed. Lithos, la sua freschissima “fatica” tutta dedicata ad uno dei più famosi psicoanalisti francesi, noto in tutto il mondo.

Il coraggioso psicofuturista – è anche il fondatore del Movimento Psicofuturista – ha messo in piedi un processo a Jacques Lacan, completo di accusa, rappresentata da lui, di difesa, svolta dalla regista ed attrice esperta lacaniana Tiziana Bagatella, da alcuni testimoni studiosi di psicoanalisi, lettori di Lacan e “collaudatori” di psicoanalisti, nonché di un “pentito” ex lacaniano. Come giudice ha nominato il pubblico presente e per la sentenza ve lo diremo dopo.

Durante il dibattito c’è stata la proiezione di un videomontaggio intitolato ‘Lacan n’est pas Furlan’, durante il quale abbiamo assistito a due rari filmati con Lacan in persona – il secondo addirittura in una lezione dove uno studente altissimo e rivoluzionario gli getta addosso dell’acqua… come nelle comiche da torte in faccia! – ed anche riprese televisive di due comici famosi che fanno il verso ad un esponente notissimo del lacanismo italiano.

Il “processo” si è svolto in maniera assai intrigante e divertita, anche se sono state raccontate tutte storie vere relative allo psicoanalista inventore dell’aforisma “L’inconscio è strutturato come un linguaggio”.

Partendo da questo, si è fatta una simpaticissima analogia con gli aforismi di Oscar Wilde e il dottor Caruso ha cominciato a provocare gentilmente il pubblico a indovinare di chi fosse la frase a effetto appena pronunciata: Lacan o Wilde?

Vi dobbiamo confessare che anche noi siamo stati tratti in inganno, per esempio ascoltando “Amare è dare qualcosa che non si ha a qualcuno che non lo vuole”.
Avremmo giurato che fosse di Oscar Wilde, invece no, è proprio del famigerato Lacan, di cui il libello di Caruso parla, svolgendo un’indagine – come recita la quarta di copertina – dentro e fuori il lettino di Lacan, affollato di mogli, amanti, figlie grate e figlie adirate, un genero che funge da delfino, diversi discepoli fedeli e alcuni seguaci tartufi, una biografa autorevole ed esegeti da operetta, imitatori da strapazzo e veri comici geniali, pazienti riconoscenti, epigoni italiani tra chiesa, tribunale e divano, replicanti logodiarroici, interpreti sagaci.

Ebbene sì, abbiamo letto il libro una volta a casa in poche ore, sono neanche un centinaio di pagine scritte larghe e chiare, la chiarezza è una delle sane ossessioni dell’autore, contrario all’oscurità non solo lacaniana, dove tutti i curiosi, gli studiosi, i pazienti della psicoanalisi di ogni tipo, e gli psicoanalisti di ogni genere, scopriranno tutto quello che avrebbero voluto dire contro Lacan e non hanno mai osato fare; tutto quello che hanno pensato di Lacan e non sono mai riusciti a scrivere.

Questo pamphlet, che intende far luce sullo psicoanalista francese più difficile da capire e leggere del mondo, ma è anche, secondo l’autore, una difesa psicofuturista della scoperta freudiana dell’inconscio e delle sue applicazioni terapeutiche. Gradevole è il viaggio di lettura, in quanto i lettori sono invitati a un appassionato e “ferrato” tragitto nel continente Lacan, si immagina di essere in un treno, per scoprire il suo pensiero, anche attraverso una visita nella cerchia dei suoi successori, scimmiottatori, ed anche sulle orme dei più bravi lacanologi del nostro tempo, come Sergio Benvenuto e Slavoj Žižek.

L’ardua sentenza del tribunale della serata contro Lacan è stata invece affidata ai posteri. Affidiamo invece a voi questo adorabile libretto, leggero e limpido, raccomandandolo vivamente come un vero piccolo viatico nel pianeta Lacan.
E, in accordo con quanto dice… (scopritelo da voi chi è): “Quando si dice la verità si può essere certi che prima o poi si verrà scoperti” … vi confidiamo che è un bel libro.

Qualche notizia sull’autore
Amedeo Caruso, medico chirurgo specialista in medicina interna, psicoterapeuta, esperto in bioetica, è presidente del Centro Studi Psiche Arte e Società e Direttore responsabile della rivista omonima. Ha al suo attivo quattordici di libri sull’arte della psicoterapia e sulla psicoanalisi dell’arte, tra cui ricordiamo ‘Psiche istruzioni per l’uso’ e ‘La psicoanalisi all’Opera’ e il più recente ‘Contro Lacan’, 2019.

Ha fondato il Movimento Psicofuturista nel 2009, le cui proposte e tematiche sono espresse nei libri: ‘Manifesto del movimento psicofuturista’, ‘Diario Psicofuturista’ e ‘Così parlò lo psicofuturista’. Sua passione predominante, insieme alla medicina, alla psicoterapia e al giornalismo, è il cinema, al quale ha dedicato la trilogia ‘Pazzi per il cinema’, ‘Regie dell’inconscio’ e ‘Trancelluloide’, il primo dizionario al mondo di cinema e ipnosi.

Per il Quotidiano del Molise ha tenuto una finestra psicologica per un paio d’anni, sfociata poi in un testo intitolato ‘Psicopatologie sul quotidiano’, contenente una parte significativa delle domande e risposte pubblicate sull’importante giornale molisano. È esperto in ipnosi medica, autore del libro ‘Viaggio nell’ipnosi, psicoterapia creativa’, ed è stato allievo del prof. Ernst Rossi, uno degli studenti più rinomati del mitico psichiatra Milton Erickson, il medico americano che ha rispolverato con risultati sorprendenti l’ipnosi dopo Freud ed è stato il vero padre dell’odierna psicoterapia strategica.

'Contro Lacan' di Amedeo Caruso

Autore Vincenzo Cimino

Vincenzo Cimino, giornalista, critico musicale, esperto di politica, normativa AGCOM, Consigliere OdG.