Non è un’interruzione nella continuità!
Un punto dell’Eternità nello Spazio nel quale il Tempo si muove.
È… piuttosto quel fenomeno del “trasmutare”, appunto, la continuità dello spazio e del tempo in… “contiguità” e assemblare, con “coreografica” armonia, momenti di varia natura… eventi del “vissuto”… fatti emergere dalla memoria remota… sedimentati atavicamente nelle più profonde origini, che ritornano ad imprimersi nell’espressione… con tratti e pigmenti… stesure di memorie… “ab ovo”… direbbero gli Antichi!
Sedersi al cavalletto… preparare gli impasti… socchiudere gli occhi per qualche secondo, ma solo per vedere meglio, e mirare al punto nascosto nel ridotto “infinito” della tela!
Non è, quindi, un’interruzione del viaggio “memoriale”, ma soltanto una “ordinaria” e momentanea fermata alla stazione di “posta” o di “passo” per riprendere fiato o… se si preferisce… trattandosi in questo caso di un viaggio, però, più intimo, rispetto ad un servizio di recapito collettivo delle tante comunicazioni “altrui”, che si affidano ad un “corriere”… perché la completezza del pensiero che si costruisce sulla personale esperienza si affida, giunti alla meta con le proprie mani, ai giusti destinatari, perché i doni dell’Anima… mal si rappresentano quando non si porgono… personalmente.
Qui, l’unico “riassunto” è riportato nel transito che collega il “mittente” con il “destinatario” come in ogni introspettivo “itinere”… l’Ego all’Io… quindi il “Nexus” relativo a quel confronto è posizionato tra Proposta e Speranza… tra Attesa e Risposta… dunque tra i due punti che una tale rotta congiunge… un tratto percorso da… me stesso!
Io, dell’immagine evocata per “eidesi” sono l’artefice, il Pittore che elabora la stesura del “messaggio” in icona… ed io stesso sono il “Fruitore” che lo riceve!
Sempre “ab ovo”… traente dalle più profonde origini è il senso dell’Arte, che permette al “Tutto” di ritornare in “circolo”… attraverso una “spirale”… un “levitare” di relitti o carichi preziosi di Conoscenza che, infine, approdano ad una visibilità, che può essere almeno in parte condivisa tramite l’opera, ma ciò che rimane intrasmissibile è quel sentimento “magmatico” ancora senza forma, alfabeto o immagine in cerca di definizione…. esso, dentro ermetiche pareti, rimane chiuso in un “continuum” che convoglia l’immissario dell’esperienza umana nell’universale “bacino”… ivi sono i “legni” trascinati dalla corrente… o le anime “sballottate dalle tempeste della Vita… e ad ognuno di quei “relitti” rimane abbarbicata la Memoria intima… con le emozioni ancora impenetrabili dell’Essere.
Il Terreno ed il Divino forse non hanno bisogno di traduttori per il loro dialogo perenne, perché da sempre mossi da un unico intento.
Polarità umane… dualità tendenti all’Uno… l’Eterico Essere “madre” generante della generatrice mortale… non di una pace scientifica “aquisita”… infusa… ma di una Conoscenza da conquistare in un cammino tortuoso.
Il Divino, invece, è molteplice… “multiversale” e… domina gli “animismi” del Cielo e della Terra ed Egli è già… Uno… dal Principio…
Figure Celesti e terrene cercano di ritrovare la Chiave di una Parola Perduta, forse racchiusa in un Uovo Cosmico… simbolo di Vita in continuo rinascere.
Come tutte le “cose” presenti in questo mondo… che possono essere prese e trasmutate in materia d’Arte… intanto prendo un uovo molto “terreno”… per preparare la mia tempera grassa.
Penso già alla mia prossima “fermata” riflessiva e… ad un “gesto” capace di eliminare, con una semplice pennellata di colore, il confine sempre più inclusivo dell’Umano e… mentre ci penso… mi convinco, sempre di più, nella mia sincera autodeterminazione, di farlo con la mia mente e il mio cuore… uscendo un momento dal corpo… liberandomi della mia carnale e vissuta “corazza” .
Credo anche di non aver bisogno di traduttori o intermediari… la pittura è il mio alfabeto e l’immagine è la lingua del pensiero… e poi… conosco perfettamente dove è ubicato il “porto” in cui tornare… è qui… seguite il mio indice… l’ho segnato sulle carte!
Autore Vincenzo Cacace
Vincenzo Cacace, diplomato all'Istituto d'Arte di Torre del Greco (NA) e all'Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato allievo di Bresciani, Brancaccio, Barisani, ricevendo giudizi positivi ed apprezzamenti anche dal Maestro Aligi Sassu. Partecipa alla vita artistica italiana dal 1964, esponendo in innumerevoli mostre e collettive in Italia e all'estero, insieme a Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Ugo Attardi, e vincendo numerosi premi nazionali ed internazionali. Da segnalare esposizioni di libellule LTD San Matteo - California (USA), cinquanta artisti Surrealisti e Visionari, Anges Exquis - Etre Ange Etrange - Surrealism magic realist in Francia, Germania e Italia.
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