L’emergenza idrica e la siccità al centro dei lavori pomeridiani
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.
Il quadro generale in questo 2023 è leggermente migliorato, ma il deficit idrico è ancora grave e si attesta sul 43%, un anno fa era del 60%.
Il dibattito in Consiglio regionale sul tema della crisi idrica è stato aperto da un intervento dell’assessore a Enti locali, Montagna risorse energetiche e idriche Massimo Sertori, il quale ha ricordato le iniziative promosse in questi mesi da Regione Lombardia di concerto con Enti locali ed enti gestori.
Ha detto Sertori:
Beneficiamo di un incremento di precipitazioni, ma anche del lavoro del Tavolo permanente e quindi delle decisioni di posticipare la stagione irrigua oltre che di trattenere le acque dei laghi.
Ricordo che invece sull’immissione delle acque non abbiamo poteri. La situazione, nonostante questi segnali, rimane comunque molto problematica e perciò la nostra attività prosegue e deve proseguire a tutto campo con cadenza quotidiana.
Analizzando i dati è stato confermato che in questi primi mesi dell’anno tutti i bacini lacustri hanno migliorato la distanza dallo zero idrometrico, il lago Maggiore registra +78 cm. a fronte del +15 cm. dell’anno scorso, ad eccezione del lago di Garda, la cui situazione viene costantemente monitorata.
Migliorata anche la situazione dei fiumi, con il Po che ha recuperato un miliardo di metri cubi.
Le perdite degli acquedotti si sono invece attestate sul 30%, a livello nazionale sono il 40%, e rappresentano un ulteriore tema al centro delle politiche di contenimento della crisi idrica.
Nel corso del suo dettagliato intervento l’Assessore ha infine elencato le iniziative intraprese sulla base delle leggi regionali e dei progetti del PNRR, oltre che degli accordi e degli investimenti stabiliti sul piano territoriale.
Al termine del dibattito sono state respinte le due mozioni all’ordine del giorno, presentate da gruppi di minoranza: quella di Azione/Italia Viva, illustrata dal Consigliere Massimo Vizzardi, e quella del PD, illustrata da Matteo Piloni.
I due documenti sono stati messi al voto in quanto non è stata accolta la proposta dell’Assessore Sertori di destinare approfondimenti e stesura di un nuovo testo alle Commissioni Agricoltura e Ambiente.
Un percorso, è stato precisato da esponenti della maggioranza, che avrebbe permesso di concordare una proposta di Risoluzione in grado di affrontare i numerosi e diversi punti contenuti nelle mozioni.
In sintesi, il documento di Azione/Italia Viva chiedeva un continuo e costante “coinvolgimento del Consiglio sulle attività avviate per fronteggiare la crisi idrica” e intendeva impegnare la Regione “a favorire la massima collaborazione tra enti e associazioni interessati e a incentivare e sviluppare tramite le Università l’attività di ricerca e innovazione”.
Nella stessa mozione veniva infine sottolineata l’urgenza di una attenzione particolare per il comparto agricolo, “che necessita di più della metà delle risorse idriche”, si chiedeva di promuovere una campagna di sensibilizzazione sull’uso responsabile dell’acqua e al Governo di ripristinare l’Unità di missione sul dissesto idrogeologico.
Numerosi i punti della articolata mozione del gruppo PD, presentata da Matteo Piloni, contenente proposte come l’apertura del tavolo permanente regionale sulla crisi idrica ai gestori del Servizio idrico integrato “per renderlo luogo di analisi da sottoporre periodicamente alle Commissioni consiliari”.
È una crisi, è stato detto, “che ormai non consente più un approccio occasionale ed emergenziale” e che già nel 2022 ha prodotto danni in Lombardia valutati in 417 milioni di euro. Nel documento si intendeva impegnare la Giunta ad attuare diversi interventi, tra i quali un piano operativo in accordo con Comuni e Protezione civile, una campagna per l’uso razionale delle risorse idriche, il sostegno alla ricerca, la garanzia degli indennizzi, interventi infrastrutturali.
Le altre mozioni discusse oggi in Consiglio regionale
È stata approvata all’unanimità la mozione presentata dal Presidente della Commissione ‘Sostenibilità sociale, casa e famiglia’ Emanuele Monti, Lega, e sottoscritta anche dal capogruppo della Lega Alessandro Corbetta, che impegna la Giunta regionale a farsi portavoce presso le sedi opportune per inserire la mammografia con mezzo di contrasto, CEM, nel nomenclatore delle indagini previste dal sistema sanitario regionale.
Tale indagine, viene precisato nella mozione, permette di superare alcuni limiti tecnici della mammografia standard con risultati paragonabili a quelli della risonanza magnetica. È stata accolta una modifica al testo proposta dal PD.
L’Aula ha approvato anche la mozione presentata dai Consiglieri Diego Invernici e Christian Garavaglia, Fratelli d’Italia, che impegna la Giunta regionale a farsi portavoce presso il Governo delle esigenze del comparto delle imprese artigiane di autocarrozzeria.
Spiega Diego Invernici, primo firmatario:
Si tratta di un settore oggi a forte rischio di sopravvivenza a causa della crisi energetica, del rincaro dei materiali e dei ricambi e delle difficoltà generate dalle imprese assicuratrici che canalizzano gli incidentati verso riparatori a loro convenzionati.
Occorre invece ripristinare, sottolinea Invernici
un regime di effettiva libera concorrenza non solo nell’interesse della categoria, ma soprattutto dei consumatori, al fine di garantire sicurezza e qualità delle riparazioni.
Il Sottosegretario all’Autonomia e Rapporti con il Consiglio Regionale Mauro Piazza, Lega, ha ricordato come, nel 2023, due Consigli regionali, quello della Toscana e quello del Veneto, hanno approvato documenti simili che
vanno nelle direzione di una maggiore tutela dei consumatori garantendo la libera concorrenza nel rispetto del lavoro delle compagnie assicurative.
Sono intervenute per esprimere il loro voto favorevole alla mozione Lisa Noja, Azione – Italia Viva, che ha sottolineato come
la concorrenza non ha colore politico perché tutela la qualità dei servizi ed è garanzia di una corretta politica dei prezzi
e Silvia Scurati, Lega, secondo cui il testo pone al centro
la tutela delle imprese artigiane, cuore pulsante del sistema produttivo lombardo, e i diritti dei consumatori.
A seguito della richiesta del Consigliere Gigi Ponti di ulteriori approfondimenti, respinta dalla maggioranza, il PD si è astenuto.
Valorizzare la capacità progettuale di quelle aree del Paese che hanno già sviluppato e concretizzato progetti compatibili con gli obiettivi del Pnrr. A tal fine è necessario prevedere una revisione dello stesso Piano rimodulandone i criteri di attuazione.
Lo chiede una mozione, sottoscritta dai Consiglieri del gruppo della Lega, primo firmatario il capogruppo Alessandro Corbetta, e approvata a maggioranza, 46 voti favorevoli e 25 contrari, che impegna il Presidente della Giunta regionale ad attivarsi in tal senso presso Governo e Ministro degli Affari europei.
Il documento precisa che la Lombardia
ha saputo costruire una strategia finalizzata a raggiungere concretamente e operativamente gli obiettivi del Piano
ma che
i fondi per la rigenerazione urbana del PNRR hanno in molti casi escluso le aree progettualmente più capaci.
Su richiesta del Consigliere Giorgio Bontempi, FdI, è stata rinviata in Commissione la mozione presentata dai Consiglieri del Gruppo M5Stelle Paola Pollini, Nicola Di Marco e Paola Pizzighini che impegna il Presidente della Giunta regionale a rivedere la Convenzione del 2017 per la realizzazione delle nuove opere per il collettamento e la depurazione del lago di Garda, chiedendo anche la rimozione del commissario straordinario.
La mozione sulle disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici, presentata dai consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia Claudio Mangiarotti e Christian Garavaglia, è stata rinviata anch’essa in Commissione Agricoltura per convergere su un testo condiviso da maggioranza e minoranza, su proposta del Consigliere Nicola Di Marco.
È stata infine respinta a maggioranza, 30 favorevoli, 41 contrari, la mozione proposta dai Consiglieri del gruppo del PD, illustrata in Aula da Carlo Borghetti, che intendeva chiedere alla Giunta di predisporre e attuare “un piano strutturale e a lungo termine” riguardante il problema della carenza dei medici di medicina generale e un piano straordinario di riduzione dei tempi di attesa che preveda più risorse per il personale della sanità, possibilità di visite ed esami anche la sera e nei weekend e l’indicazione di quali prestazioni debbano assicurare i privati ai fini dell’abbattimento delle liste.
Il documento chiedeva inoltre alla Giunta di intervenire presso il Governo affinché
si inverta la rotta certificata dal DEF 2023 di definanziamento del Servizio sanitario.
Sulle iniziative di Regione in merito a medici di famiglia e liste di attesa è intervenuto l’Assessore al Welfare Guido Bertolaso, il quale ha annunciato che entro l’estate verrà presentato il nuovo piano socio sanitario.