Approvata risoluzione su situazione carceraria
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Campania.
Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Gennaro Oliviero, ha osservato un minuto di silenzio per ricordare l’Assessore regionale al lavoro, Raffaele Delcogliano, e il suo collaboratore Aldo Iermano, uccisi, quarant’anni fa, da un commando delle Brigate Rosse.
Ha detto il Presidente Oliviero:
La mattina del 27 aprile 1982, a Napoli, un commando delle Brigate Rosse uccise Raffaele Delcogliano, avvocato beneventano di 38 anni, Assessore del Lavoro della Regione Campania e suo austista ed amico Aldo Iermano, abbiamo questa mattina con noi il fratello di Aldo Iermano, un duplice delitto iscritto nello scenario tormentato degli anni di piombo eppure, a distanza di quasi 40 anni, emergono tracce fino ad ora ignorate che conducono a un patto scellerato che all’epoca legò i terroristi alla camorra.
Raffaele Delcogliano, del resto, lavorava per dare speranza a un Meridione in perenne ricerca di riscatto civile e sociale.
Il Consiglio ha, poi, tenuto un dibattito sulla situazione carceraria in Campania, sulla base degli esiti della relazione annuale del Garante dei Detenuti e delle persone costrette nelle misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, ed approvato all’unanimità una Risoluzione per sollecitare l’apertura di una nuova REMS, Residenza per l’esecuzione delle misure sicurezza, in Campania, per contrastare il problema del sovraffollamento di alcuni istituti penitenziari e della permanenza dietro le sbarre di alcuni minori, che sono figli di mamme detenute, per mettere in campo servizi e modalità di affidamento della gestione dei casi di minori a rischio ad una rete di operatori all’esterno delle carceri, al fine di garantire la prosecuzione dei percorsi scolastici e formativi oltre che ad assicurare il mantenimento delle relazioni effettive significative e un costante sostegno che rafforzi l’autostima e stimoli il senso di responsabilità; per promuovere protocolli d’intesa con le Università per favorire corsi di laurea di alta formazione per i detenuti; per potenziare corsi di alfabetizzazione per i detenuti analfabeti ed extracomunitari, anche con attività di formazione linguistica per i cittadini stranieri; per garantire una quota dei fondi FSN per il contrasto al disagio psichico degli istituti di pena; per porre per essere delle azioni e degli interventi utili a garantire un adeguato livello di servizi che consenta ai detenuti di curarsi all’interno degli istituti di pena anche per mezzo di prestazioni sanitarie strumentali; per promuovere protocolli d’intesa con le Amministrazioni comunali per favorire percorsi di reinserimento attraverso attività socialmente utili; per impegnare le ASL in attesa degli indirizzi definitivi attesi dal Ministero della Salute a prorogare i contratti con operatori sociosanitari assunti nel corso dell’emergenza pandemica la cui fattiva opera sta garantendo il buon andamento delle attività assistenziali negli stabilimenti carcerari campani; per riconoscere l’impegno costante della Polizia Penitenziaria che opera in condizioni di grande difficoltà e notevole stress per garantire il rispetto delle regole e contemporaneamente il diritto dei detenuti ad un trattamento umanitario; per sensibilizzare gli organi preposti per provvedere premialità ed incentivi in favore degli operatori della Polizia Penitenziaria; per potenziare all’interno delle strutture penitenziarie le iniziative a carattere sportivo ed in forma programmatica e non solo estemporanee, anche attivando organizzazioni scritte al Registro Regionale delle Associazioni Sportive; per incentivare e a supportare, con la collaborazione del Ministero competente, le attività svolte dal Centro Studi sulla Violenza Minorile; per compulsare il Governo per adeguare la presenza del numero delle strutture penitenziarie considerato il sovraffollamento segnalato nella relazione del Garante, anche rivedendo la decisione di chiudere alcune strutture insistenti sul territorio campano. Grazie Presidente.
Il dibattito sul tema è stato introdotto dalla Presidente della Commissione Regionale Politiche sociali, Bruna Fiola, PD, che ha riassunto i contenuti della Risoluzione e ha sottolineato:
Anche i dati relativi all’anno 2021 confermano che la situazione in cui versano la maggior parte degli istituti penitenziari italiani, ed in prevalenza anche quelli campani, salvo poche eccezioni, rappresenta una vera e propria vergogna che confligge con i diritti fondamentali dell’individuo ed è in palese contrasto con il principio cardine del trattamento penitenziario ispirato ai principi di umanità, di dignità della persona, in attuazione della funzione rieducativa sancita nel comma 3, articolo 27 della Costituzione.
Ha evidenziato il capogruppo di De Luca Presidente, Carmine Mocerino:
Il quadro che si evince dal report non può e non deve essere lo specchio di una società civile degna di questo nome e, se è vero, com’è vero, che il tenore di civiltà di una società si evince dal grado di civiltà interna ai penitenziari stessi, beh, credo che noi dovremmo porci molteplici interrogativi rispetto al perché la nostra società non può essere definita tale.
Ha aggiunto il Consigliere della Lega, Severino Nappi:
La relazione puntuale a cui abbiamo avuto modo di partecipare l’altro giorno dalla parte del Garante delle Carceri disegna un quadro complesso della situazione della realtà carceraria campana, un quadro significativo nel quale è apprezzabile il lavoro che il Garante sta svolgendo.
Ha osservato il Consigliere Francesco Emilio Borrelli, Europa Verde:
Credo che uno dei passi in avanti debba essere quello d’immaginare che una società giusta dà dignità a chi sbaglia, ma pensa, innanzitutto, a coloro che sono stati vittime di comportamenti, mi riferisco in particolare a: camorristi, assassini, altre figure del genere, che fanno del male al prossimo, perché molto spesso ci ricordiamo i nomi dei camorristi, dei delinquenti, dei criminali e molto spesso ci dimentichiamo quelli delle vittime o degli eroi che, casomai sono morti per combatterli.
Ha evidenziato il Consigliere Luigi Cirillo, MS:
La situazione sanitaria degli istituti penitenziari campani è allarmante: sovraffollamento, disagi a psicologici, la percezione di ostilità nei confronti del personale, le lunghe attese per le visite specialistiche, per i malati, classi burocratiche complesse, trasferimenti che impegnano risorse umane e mezzi, l’assenza di figure professionali con formazione specifica in un contesto in cui veniamo anche da una situazione in cui, durante la pandemia, devo prendere atto che la Regione Campania si è fatta portatrice di risoluzioni di problematiche che, chiaramente, arrivavano da una questione che nasce dal nazionale, forse dal fatto che mancavano le strutture e un’adeguata preparazione ad affrontare quel momento.
Ha sottolineato il capogruppo di Italia Viva, Tommaso Pellegrino:
Se pensiamo al tema legato alla popolazione dei detenuti che abbiamo visto, sempre dalla relazione, che oggi abbiamo una condizione decisamente difficile, complessa, anche qui, consentitemi di evidenziare alcune scelte sbagliate che sono state fatte dal Governo nazionale nel momento in cui abbiamo un problema in termini di occupazione delle carceri e poi ci vediamo chiudere un carcere, quello di Sala Consilina, unico chiuso nella Regione Campania.