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Conosci Te per conoscere Me

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montagna


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Dicembre è stato da sempre periodo di bilanci, l’ultimo mese dell’anno, quello in cui si tirano le somme e si gettano le basi per i buoni propositi del nuovo.
Per noi Massoni, che tendiamo sempre a levigare la pietra grezza, rappresenta un’occasione in più per lavorare su noi stessi, per augurarci che il nuovo anno ci porti una maggiore consapevolezza, aggiungendo quel po’ di conoscenza che ci permetterà di comprendere meglio gli altri.

“Nosce te ipsum” è la scritta che troviamo sul fronte del tempio di Apollo, a Delfi; parole scolpite da millenni nei millenni, semplici e chiare, ma che esprimono un concetto di non facile attuazione.

Perché conoscere se stessi è impresa ardua, oltremodo astrusa e non sempre fattibile, ma assolutamente necessaria per potersi inoltrare sul cammino della verità alla scoperta della luce.

Chi vuole pervenire ad un traguardo deve prendere la strada sicura, senza disperdersi in viottoli e sentieri che allontanano dalla meta prefissa. Così, per poter penetrare nel proprio essere, bisogna conoscere la via esatta ed imboccarla per arrivare alla grande conquista della scoperta di sé.

Incedere indica un dinamismo di tutto l’essere, un esercizio ed impegno che interessa ogni singola parte dell’individuo.

Per realizzare qualcosa bisogna avanzare: occorre che tutte le forze e le capacità interessate vengano convogliate e convergano fra di loro per suscitare stimoli, energie, impulsi che proiettino alla conquista del traguardo desiderato.

Eppure, l’uomo, attuando le sue tendenze naturali, non riesce ad “appagarsi”; possedendo denaro, prestigio, stima, amici potrà illudersi di essersi realizzato, ma, guardandosi dentro, scorgerà in sé un vuoto, una carenza non ben definita, che lo farà essere ansioso, sovente turbato, nervoso, incapace di trovare pace e serenità interiore, perché non conosce il suo interno.

La fatica maggiore da sostenere è quella di camminare all’interno di sé per scoprirsi, lavorando al proprio perfezionamento interiore e finché non accadrà ci si troverà sempre alla ricerca di qualcos’altro, con maggiore inquietudine.

Osservandosi, si troveranno in sé grandi ricchezze, diverse dai beni materiali posseduti, come incentivi, passioni, sentimenti, stimoli vari che porteranno in direzioni diverse e spesso contrastanti.

Scavando più a fondo, l’uomo capirà di essere provvisto di attitudini e capacità racchiuse principalmente nelle tre potenze superiori dello spirito: intelletto, volontà e memoria.
Tutte queste dovizie che possiede non sono, però, ben armonizzate, mancano di unità; ne risulta una disintegrazione dell’Io, per cui le ricchezze personali vengono sciupate, si disperdono e possono mutarsi in negatività e vizio.

E allora come fare per potersi realizzare in maniera completa?

Bisogna immaginare di trovarsi innanzi ad un monte da scalare, sforzo che consentirà, dopo un lungo cammino interiore, di acquistare la propria essenza unitaria e, quindi, lo stesso equilibrio dell’essere.

Alle spalle si ha il passato, davanti a sé, sul rilievo che si accinge a salire, si ha un avvenire radioso, purché si perseveri fino alla cima che permetterà di possedere più di quel che nell’intimo si desiderava.

Il Massone, però, perché deve andare ben oltre la vetta, sempre più in alto, verso la volta stellata, sino a congiungersi, smaterializzandosi, con la Luce.

Ma forse questo è utopistico e, allora, accontentiamoci di giungere alla sommità dell’altura, cosa che ci costerà tanta fatica, ma che, alla fine, ci permetterà di dare un senso compiuto alla nostra esistenza.

L’Apprendista, appena iniziato, impegnarsi in questo compito, penetrando all’interno del suo Io interiore. Chi lo accompagnerà, allora, su per il monte che non ha mai scalato o visto solo da lontano nel continuo, assordante e frettoloso turbinio della vita quotidiana?

Per la sua innata debolezza e disarmonia interiore l’individuo è incapace, con le sole proprie forze, di prevenire all’unità del suo essere. Per ascendere su un’altra montagna e poter respirare l’aria pura che si gode, occorre una guida pratica che lo preceda con sicurezza ed alla quale affidarsi.

Ed allora ecco che la Massoneria viene in soccorso del viandante per aiutarlo nel cammino che l’apprendista compie con la macerazione del suo Io interiore, attraverso la comprensione dei simboli e dei rituali, ed ascoltando, in silenzio, quanto viene detto, immagazzinandolo in sé e volgendolo alla graduale realizzazione di quello che sarà il suo Tempio interiore.

“Observatio et ratio”, sono questi i primi passi dell’apprendista verso la verità.

Osservare e razionalizzare, è questo il punto di partenza.

E poi? Come proseguire?

Ecco allora la figura del Maestro, dolce e suadente, stagliarsi contro il muro dell’incertezza e dell’incomprensione.

Egli, uomo ampiamente anche se non compiutamente realizzato, è una guida esperta che accompagnerà ciascuno lungo il percorso, risolvendo in unità il dualismo tra spirito e corpo ed infondendo nella persona l’equilibrio necessario per procedere.

Comprensivo della debolezza e delle potenzialità insite nell’uomo, inviterà a prendere in mano i molti mezzi posti a sua disposizione, con a capo intelletto, volontà e memoria, per salire con lui sulla montagna.

Nessuno resterà deluso; vedrà, anzi, che la sua vita si rinnoverà, acquistando una nuova giovinezza eterna dello spirito.

Uomo tenda, perciò, con slancio alla meta; ne sarà ampiamente ripagato.

Il Maestro condurrà alla vetta per la strada più dritta, anche se in salita, poi grazie alla conoscenza e all’esperienza che ha della psicologia e della realtà umana, farà in modo che la via da percorrere sia quanto più agibile e guiderà per tutto il tragitto, aiutando a superare le varie difficoltà.

Tutti possono ascendere, ma non tutti, purtroppo, raggiungeranno la cima; ma è sempre un tentativo da fare. Ne vale la pena, in ogni caso!

Autore Rosmunda Cristiano

Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.