Bando e procedura annullati: tutto da rifare
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Molise, con sentenza N. 00101/2020 REG.PROV.COLL. N. 00371/2018 REG.RIC. del 24/03/2020, ha annullato il bando e la procedura relativa alla formulazione e formazione della graduatoria del concorso per 3 figure professionali legate al giornalismo ed alla divulgazione di informazione sui valori dell’acqua, nell’ambito di un progetto europeo su fondi comunitari.
Il ricorrente, giunto terzo, era stato selezionato per l’aggiudicazione di 1 posto da giornalista per un contratto di collaborazione biennale a 24 mila euro.
Dopo la presentazione del ricorso amministrativo, il suo legale difensore Massimo Romano, è riuscito a dimostrare che l’Amministrazione non avrebbe predeterminato i criteri di valutazione: l’indicazione dei punteggi stabiliti nell’avviso rappresenterebbe il riferimento a meri canoni di massima e i punteggi non sarebbero accompagnati dalla necessaria fissazione ex ante dei relativi pesi valutativi.
Per altro profilo ancora, la commissione non avrebbe neppure reso conoscibile l’iter valutativo, istruttorio e motivazionale sotteso all’assegnazione dei punteggi, limitandosi a redigere uno scarno verbale.
Si legge nella sentenza:
Infatti l’omessa predeterminazione di un punteggio per ciascun criterio ha fatto risultare l’assegnazione dei singoli punteggi, come di quello finale, del tutto arbitraria e comunque insondabile nell’an, nel quantum e nel quomodo, in assenza di indicazioni atte a rendere intelligibile la scelta ex ante dei parametri in base ai quali assegnare il giudizio sintetico numerico.
Per questo motivo il bando andrebbe rifatto e tutta la procedura è stata annullata. Dispiace che uno dei pochi bandi pubblici destinati ai giornalisti sia stato originato da vizi, ma ad ogni modo la categoria spera si addivenga ad una nuova determinazione.
Giova ricordare che il concorso nacque con polemiche feroci inerenti appunto alcune voci della prima stesura del bando, che scaturirono in note stampa ed esposti presentanti dai Consiglieri nazionali dell’Ordine dei Giornalisti Vincenzo Cimino e Cosimo Santimone. Stante il ricorso in atto, nonostante la pubblicazione della graduatoria finale, l’ente sub regionale Molise Acque non stipulò alcun contratto con i vincitori.