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Con ‘Kinder – Traum Seminar’ si chiude ‘We love Enzo’

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'Kinder - Traum Seminar'


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Giunge al termine la rassegna dedicata a Enzo Moscato

Riceviamo e pubblichiamo.

Ultimo appuntamento di ‘We love Enzo’: a chiudere il percorso nella lingua scenica di Enzo Moscato, saranno Cristina Donadio, Vincenza Modica, Giuseppe Affinito e la piccola Isabella Mosca Lamounier che, da venerdì 2 a domenica 4 febbraio, venerdì e sabato ore 20:30, domenica ore 18:00, porteranno sul palco di Sala Assoli ‘Kinder – Traum Seminar’, ‘Seminario sui sogni dei bambini’ o anche ‘Seminario sui bambini in sogno’.

La giusta interpretazione del titolo tedesco è volutamente lasciata nell’ambiguo, raccolta di differenti voci, Janusz Korczak, Tadeusz Kantor, Etty Hillesum, Primo Levi, Elie Wiesel, Gitta Sereny, Tzvetan Todorov, Mary Berg, Bruno Bettelheim, Robert Antelme, Edith Stein, Paul Celan, Marina Cvetaeva, catturate all’interno della più devastante tragedia collettiva di cui la storia dell’umanità possa ammantarsi: l’Olocausto.

Lo spettacolo si avvale delle immagini sceniche di Mimmo Paladino.

Costo del biglietto per gli spettacoli: intero 18 euro; ridotto 14 euro.
Promo card ‘We Love Enzo‘: 2 spettacoli ‘We love Enzo’ a 24 euro.

Per info e prenotazioni: 345-4679142 – assoli@casadelcontemporaneo.it

Scrive Moscato:

Lo sterminio di razze e oppositori politici fino alla folle instaurazione del regime nazista, prima in Germania e poi in gran parte dell’Europa, verso circa la metà del secolo appena trascorso: ma non è una rielaborazione storico – cronologica di quegli avvenimenti, né potrebbe esserlo, visto che il luogo prescelto per la rivivificazione mnemonica-emotiva degli stessi non è un libro né una filmica trascrizione documentaristica, bensì il Teatro, sede per eccellenza non dei domini dei fatti o del reale, ma del simbolico e dell’immaginario, e, infatti, simbolica, immaginaria, evocativa, elusiva, ellittica – stiamo citando, come si vede, tutte le possibili forme in cui si dà il Poetico – è la dimensione in cui l’autore della rappresentazione, vuole calare quelle truci vicende, non affinché, così, la storia e i suoi tristi strascichi concreti ne risultino sviliti, evasi, negati o cancellati, ma, anzi, al contrario, per rafforzarne maggiormente – e in modo non banalmente contingente ma in senso trans-temporale e trans-soggettivo – l’ineliminabile incidenza nella nostra vita quotidiana.

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