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Comuni Ciclabili 2018: si chiude a Bologna I edizione

Comuni Ciclabili


Il 21 marzo la consegna 39 nuove bandiere gialle della ciclabilità italiana

Riceviamo e pubblichiamo.

Con la consegna di 39 nuove bandiere gialle della ciclabilità italiana ad altrettante amministrazioni locali si conclude domani a Bologna la prima edizione di Comuni Ciclabili, il progetto lanciato la scorsa estate da FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta per riconoscere gli sforzi di quei comuni che mettono in pratica concrete politiche per la mobilità in bicicletta, rendendo i propri territori bike-friendly e accoglienti per chi si muove sulle due ruote.

I riconoscimenti ai nuovi Comuni Ciclabili saranno consegnati nell’ambito di una cerimonia mercoledì 21 marzo alle ore 10:45 nella sede comunale dello storico Palazzo D’Accursio in Piazza Maggiore a Bologna, la prima grande città, insieme a Torino, a ricevere la bandiera gialla.

Dice Alessandro Tursi, vice presidente FIAB e responsabile di Comuni Ciclabili:

A soli otto mesi dal lancio dell’iniziativa, siamo davvero soddisfatti dell’interesse che il progetto Comuni Ciclabili ha suscitato in tantissime amministrazioni locali che hanno fatto domanda di adesione. Un risultato ben superiore alle nostre aspettative che dice, però, della volontà di tanti territori di volersi impegnare in politiche e iniziative concrete a favore di una mobilità sempre più sostenibile per le persone e per l’ambiente.

Salgono così a 69 i comuni italiani che possono sventolare la bandiera gialla con il relativo grado della ciclabilità, ovvero il punteggio da 1 a 5 bike-smile apposto sulla bandiera e attribuito sulla base di diversi parametri di valutazione, che vanno ben al di là del semplice conteggio delle piste ciclabili.

Oggi l’iniziativa Comuni Ciclabili tocca ben 16 regioni del Bel Paese, dai capoluoghi dell’estremo nord, Trento, a quelli dell’estremo sud, Lecce.

Tra i nuovi capoluoghi entrati in nella rete di Comuni Ciclabili, oltre ai già citati Torino, Bologna, Trento e Lecce, figurano anche Brescia, Cuneo, Pisa e Grosseto. Si contano anche comuni e località di punta del turismo nazionale come Riccione, che sulla Riviera Romagnola si affianca a Rimini già Comune Ciclabile dallo scorso novembre, e Castiglione della Pescaia in Toscana.

Se il maggior numero di comuni è sempre al nord tuttavia si fanno notare anche l’Abruzzo, primo per numero di comuni, ben 10, che formano quasi un unico ininterrotto comprensorio cicloturistico lungo la Ciclovia Adriatica, la Puglia con 9 comuni principalmente nel Salento, e infine la sorpresa della Sicilia rappresentata da Favignana, definita “l’isola più ciclabile del Mediterraneo”, visto che il territorio e le strade sono affollate di presone in bici, anche e soprattutto grazie all’ordinanza che vieta l’accesso alle auto nella stagione estiva.

Sottolinea Tursi:

Una ‘rivoluzione semplice’ economica e turisticamente vincente, che andrebbe imitata ed esportata, e che ha fatto guadagnare all’isola il massimo riconoscimento di 5 bike-smile.

Contemporaneamente alla consegna delle nuove bandiere gialle, FIAB annuncia l’uscita della 1^ edizione della «Guida ai Comuni Ciclabili d’Italia» che sarà scaricabile on line all’indirizzo www.comuniciclabili.it/guida-2018/ e che dà pieno riconoscimento verso l’esterno ai territori aderenti.

La guida, oltre a dare visibilità alle best practice e all’offerta di ognuna delle 69 realtà coinvolte, sottolinea le finalità dell’intero progetto Comuni Ciclabili di FIAB, ovvero valorizzare ogni tipo di impegno verso lo sviluppo di una mobilità più sostenibile per le persone e l’ambiente e, soprattutto, incentivare a fare sempre meglio per agevolare la scelta della bicicletta come mezzo di trasporto in ogni ambito, dagli spostamenti quotidiani di bike-to-work e bike-to-school al tempo libero, fino alle vacanze in sella.

Dietro le quinte di Comuni Ciclabili un team di elevate professionalità costituito interamente da architetti urbanisti (www.comuniciclabili.it/team/), che ha sviluppato il progetto come fosse un “manifesto per città più vivibili”: l’ideatore Alessandro Tursi, Valeria Lorenzelli, Raffaele Di Marcello e Genny Gallinelli, hanno condiviso una vision di “città possibile” dando vita a un’iniziativa in grado di contagiare i comuni nel momento in cui questi si trovano di fronte alla scheda di adesione da compilare, che aiuta a prendere coscienza dei risultati già raggiunti (anche senza saperlo) e delle moltissime cose ancora da fare.
Importante ricordare, infatti, come la valutazione dei comuni che ambiscono a ricevere il riconoscimento di Comune Ciclabile tiene conto di differenti aree d’intervento. Per candidarsi, la singola amministrazione deve possedere almeno due requisiti tra quelli richiesti nella candidatura: uno nell’area infrastrutture urbane (“ciclabili urbane” e/o “moderazione traffico e velocità”) e uno in almeno una delle altre tre aree di valutazione (“cicloturismo”, “governance” e “comunicazione & promozione”)

Aggiunge Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB:

L’idea di fondo dell’intero progetto è quella di creare una vera e propria comunità italiana dei Comuni Ciclabili, riconoscibili verso l’esterno ma soprattutto attivi tra loro per momenti di confronto e di scambio di esperienze e best practice in tema di mobilità ciclistica.

In quest’ottica FIAB organizzerà eventi di alta formazione a ciclo continuo ai quali i Comuni Ciclabili potranno partecipare Gratuitamente inviando amministratori, tecnici o personale delle polizie municipali, per condividere e rendere patrimonio comune le migliori esperienze, che sono tante e variegate in tutti gli ambiti, dalle ciclabili alla moderazione del traffico, dal cicloturismo alla pianificazione fino alla comunicazione. Primo appuntamento venerdì 20 aprile a Pesaro col seminario teorico-pratico sulla celebre Bicipolitana.

Per maggiori informazioni:
www.comuniciclabili.itwww.fiab-onlus.it

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