Home Toscana Regione Toscana Colline Metallifere, riparte iter di Valutazione Interesse Culturale

Colline Metallifere, riparte iter di Valutazione Interesse Culturale

703
Colline Metallifere


Download PDF

Sopralluogo dell’Assessore Monni nei siti di Rigagnolo e Fenice Capanne

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Sopralluogo dell’Assessore all’ambiente Monia Monni, insieme ai funzionari della Soprintendenza dei Beni Culturali e rappresentanti di ENI Rewind e dei Comuni interessati, Montieri (GR) e Massa Marittima Massa Marittima, stamattina, 24 marzo, presso alcuni siti ex minerari delle Colline Metallifere.

Sopralluogo richiesto dalla stessa Soprintendenza che, dopo un paio di anni di stop, avrebbe manifestato l’interesse a riprendere l’iter delle procedure di Valutazione di Interesse Culturale, VIC, per alcuni siti ex minerari ricompresi negli Accordi di Programma ‘Colline Metallifere’ e ‘Merse – Campiano’.

Tra questi quelli di Rigagnolo che rientra tra i cosiddetti Siti Minori di Montieri e che dovrebbe essere oggetto di accorpamento al progetto Merse, e quello di Fenice Capanne a Massa Marittima.

Ha spiegato l’Assessore:

Le Valutazioni sono tutte richieste da Eni Rewind e sono ferme ormai da circa due anni, producendo in tal modo uno stallo in quanto la società non può procedere alla progettazione esecutiva per i c.d. Siti Minori di Montieri, tra i quali c’è anche Rigagnolo, che dovrebbe essere oggetto di accorpamento al progetto Merse.

Inoltre, è bloccata la progettazione per il sito di Fenice Capanne a Massa Marittima, di gran lunga il più esteso, problematico e delicato.

La Soprintendenza ha finalmente risposto positivamente alle sollecitazioni ricevute da ENI Rewind, Regione e Comuni, ed ha ha attivato le VIV presentando tutta la documentazione necessaria.

ENI Rewind attende di sapere se questi beni vanno preservati o demoliti e la relativa progettazione degli interventi di bonifica e messa in sicurezza minerari potrà adesso sbloccarsi.

La questione legata alla bonifica ambientale e alla messa in sicurezza mineraria dei siti ex minerari delle Colline Metallifere e dell’area Merse – Campiano è confluita negli Accordi di Programma ‘Colline Metallifere’ e ‘Merse – Campiano’, siglati nel 2009 da Regione Toscana ed enti locali con Syndial, oggi ENI Rewind, ed ENI divisione Gas e Power SpA.

L’Accordo – che riguarda 35 siti inquinati, 4 concessioni minerarie e 3 gallerie di scolo di acque di miniera – definisce tempi e modalità per il completamento delle bonifiche dei siti minerari e dei siti contaminati delle Colline Metallifere.

A distanza di anni dalla firma dell’Accordo, per gran parte dei procedimenti i lavori sono terminati, per altri progettati e altri sono fermi, tra questi Fenice Capanne.

A Rigagnolo è presente una struttura in calcestruzzo di forma cilindrica utilizzata ai tempi in cui era presente la laveria, oltre 80 anni fa, utilizzata per il processo di arricchimento del minerale estratto nelle vicine miniere di pirite nel Comune di Montieri.

Riganolo riveste una importanza fondamentale in quanto dovrebbe essere accorpato al sito Merse e contemporaneamente espunto dall’AdP Colline Metallifere, in modo da consentire un intervento maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale e paesaggistico.

Presso Fenice Capanne, Comune di Massa Marittima, sono presenti diverse strutture minerarie ed edifici fatiscenti tra i quali Edificio flottazione, Pozzo Salerno, Fosso dei Noni, risalenti ai primi del ‘900. In particolare, è indispensabile conoscere il destino dell’edificio flottazione, in quanto ubicato in un’area che il progetto dovrebbe destinare a vasca di compensazione/equalizzazione.

Tale struttura, prescritta dal Genio Civile, ha lo scopo di prevenire/rimuovere il rischio idraulico inerente il deflusso delle acque nel nuovo canale di by-pass dei bacini di decantazione fanghi, che dovrà sostituire il Fosso dei Noni attualmente intubato e sottostante i bacini stessi.

Questo per ragioni di sicurezza mineraria ed idraulica non può continuare ad essere la struttura a presidio del deflusso delle acque, data la vetustà e l’ubicazione al di sotto di una ammasso di oltre 1,5 ml di metri cubi di fanghi altamente contaminati.