Home Lazio Regione Lazio Civitavecchia (RM), Lombardi: condizioni per transizione ecologica

Civitavecchia (RM), Lombardi: condizioni per transizione ecologica

643
Roberta Lombardi


Download PDF

Ottimo segnale ok imprese su progetto riconversione energetica con fonti rinnovabili

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Regione Lazio.

Il riscontro positivo da parte delle imprese, dopo quello dei lavoratori, sul progetto di riconversione energetica e produttiva del sito industriale di Civitavecchia, basato su fonti rinnovabili, in particolare l’eolico con turbine di nuova generazione da 15MW, è un ottimo segnale per quel processo di transizione ecologica che crea nuove opportunità economiche e occupazionali, integrandosi con le comunità locali e facendo da apripista ad un un nuovo e più generale modello di sviluppo sostenibile che parta dai nostri territori.

Così Roberta Lombardi, Assessore alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale della Regione Lazio, in seguito all’incontro con le imprese sul territorio e le associazioni di categoria svoltosi ieri, 25 giugno, a Civitavecchia (RM).

Dopo diversi momenti di crisi economica degli ultimi anni, tra cui l’ultimo innescato dalla pandemia globale, ci troviamo in un momento storico che ci offre una congiuntura favorevole, sia sotto il profilo economico che normativo, per cambiare l’attuale paradigma economico e produttivo.

Dal PNRR, di recente approvato dalla Commissione UE, che con le sue ingenti risorse accelera i processi di riconversione ecologica e di digitalizzazione, fino alla norme nazionali e regionali, quali ad esempio la mappatura delle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti da Fonti Energetiche Rinnovabili, FER, che come Assessorato alla Transizione Ecologica abbiamo previsto nel Collegato al Bilancio, all’esame del Consiglio regionale, e, prima ancora, la classificazione del territorio, inserita nel PTPR, in base al minore o maggiore pregio che ne determina il grado di tutela.

Tutti parametri che non sono un limite ma danno alle imprese la certezza su dove poter investire e dove no e alle comunità locali la possibilità di pianificare la gestione del proprio territorio.