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Citazioni e aforismi sulla via tradizionale

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Massoneria


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Lascio ai Fratelli e ai Ricercatori sotto l’ombrellone, in montagna, in campagna o semplicemente in città, una serie di aforismi e riflessioni o piccoli video colti qua e là su libri e sulla Rete per meditare e rigenerarsi prima della ripresa dei Lavori.
Buone vacanze da Hermes!

Io sono te e tu sei me, e dovunque tu sia, là io sono, e sono disseminato in tutte le cose,
e da qualsiasi parte tu voglia tu puoi raccogliermi, ma raccogliendo me raccoglierai te stesso.
Osiride – Testo dei Sarcofagi

La massoneria non è un circolo culturale. È una Via iniziatica esoterica. Probabilmente questo non viene compreso a fondo da tutti sebbene sia scritto a chiare lettere nel nostro regolamento. Essenzialmente come disse egregiamente Ernesto Laudicina nel suo magnifico libro ‘Il segreto della massoneria. Dietro il velo di Maya’ la massoneria è un Via che conduce ciascuno di noi alla progressiva liberazione dall’Ego definito da Guénon come il principe di questo mondo.

In parole povere finché siamo alla mercé del nostro Ego noi siamo dei piccoli diavoli separativi. Nell’intento di avere di più per noi ci separiamo dagli altri e vediamo in loro come in uno specchio le magagne inconsce che abbiamo represso nelle profondità della nostra psiche.

Ecco che la percezione dell’altro finché l’Ego non è trasceso è sempre distorta e porta sempre a percepire nell’altro un nemico che si pone ad ostacolo sulla nostra strada.

Ecco perché Cristo parlava di amare i nostri nemici perché così avremo amato le parti peggiori di noi stessi e compiuto quell’opera di individuazione mediante riappacificazione con l’Ombra inconscia come viene egregiamente spiegato da Jung e dall’arte dell’Alchimia nell’opera al Nero.

Essere consapevoli di tutte queste dinamiche inconsce che ci rendono dei piccoli burattini inconsapevoli come Pinocchio è l’opera di tutte le Tradizioni iniziatiche per condurci finalmente ad essere uomini integri psichicamente e quindi individui nell’accezione originaria del termine (soggetto non diviso non frammentato interiormente).

Se si riesce ad arrivare li ecco che la fratellanza diviene spontanea senza più bisogno delle terribili minacce dei nostri giuramenti. Essi hanno infatti valenza exoterica profana e verranno sempre traditi finché non avremo una profonda conoscenza di noi stessi che ci conduca ad amarci ed accettarci per quello che siamo senza giudizio cessando cosi anche il giudizio nei confronti dell’altro nel quale finalmente mi riconoscerò come fratello.

È un lavoro arduo e difficile ma se non viene svolto è inutile sperare nella manna dal cielo.
Luigi Bondani

Gli stupidi parlano del passato, i saggi del presente, i folli del futuro.
Honoré de Balzac

Ritorniamo adesso alla distinzione tra il Bene e il Male. Il Perfetto è il Principio di tutte le cose, e che d’altra parte non può produrre l’imperfetto, da cui consegue che in realtà l’imperfetto non esiste, e ciò che chiamiamo imperfezione non è che relatività.
Così ciò che chiamiamo Errore non è che verità relativa, poiché tutti gli errori devono essere contenuti nella Verità totale.

Gli errori, o meglio le verità relative, sono soltanto frammenti della Verità totale; è dunque la frammentazione a produrre la relatività, e di conseguenza si potrebbe dire che è la causa del Male. Propriamente detta illusione di separazione, la causa di tutti i mali.

Se si chiama Bene il Perfetto, il relativo non ne è affatto realmente distinto, essendo contenuto in esso nel suo principio; dunque dal punto di vista universale, il Male non esiste. Esisterà soltanto se consideriamo tutte le cose sotto un aspetto frammentario e analitico, separandole dal loro Principio comune, invece di considerarle come contenute in quel Principio che è la Perfezione.

La frammentazione della Verità totale, o del Verbo, che produce la relatività, è identica alla segmentazione dell’Adam Kadmon, le cui particelle separate costituiscono l’Adamo Protoplastes, ossia il primo formatore; la causa di questa segmentazione è Nahash, l’Egoismo o il desiderio di esistenza individuale.

Questo istinto di separativà, in virtù della sua natura, che è di provocare divisione, spinge l’uomo ad assaggiare il frutto dell’Albero della scienza del Bene e del Male, ovvero a creare la distinzione fra il Bene e il Male. Allora gli occhi dell’uomo si aprono perché ciò che gli era interiore è diventato esteriore.

Risulta chiaro che il Demiurgo non è una potenza esteriore all’uomo nel suo principio esso non è che la volontà dell’uomo in quanto questa compie la distinzione fra il Bene e il Male. Ma in seguito l’uomo, limitato come essere individuale da quella volontà che è la sua propria, la considera come qualcosa di esteriore al lui, e così essa diviene distinta da lui; anzi, poiché essa si oppone agli sforzi che egli fa per uscire dal regno in cui si è rinchiuso da se stesso, l’uomo la vede come una potenza ostile e la chiama Satan, o l’Avversario.

Il Demiurgo, divenuto una potenza distinta e visto come tale, è il Principe di questo Mondo di cui si parla nel Vangelo di Giovanni. Il suo regno è visto come il Mondo inferiore, contrapposto al Mondo superiore, o all’Universo principale da cui è stato separato, ma occorre aver cura di notare che questa separazione non è mai assolutamente reale; lo è solo nella misura in cui noi la realizziamo, perché il Mondo inferiore è contenuto allo stato potenziale nell’Universo principale, ed è evidente che nessuna parte può realmente uscire dal Tutto.

Siamo esseri distinti in quanto creiamo noi stessi la distinzione, che esiste solo nella misura in cui la creiamo; in quanto creiamo questa distinzione, siamo elementi del Demiurgo, e in quanto esseri distinti apparteniamo al regno di quello stesso Demiurgo.

(…) Quando l’uomo raggiunge la conoscenza reale di questa verità, egli identifica se stesso e tutte le cose cono lo spirito universale, e allora per lui scompare qualsiasi distinzione, in modo tale che vede tutte le cose esistenti in se stesso e non più come esteriori, perché l’illusione svanisce dinnanzi alla Verità come l’ombra dinnanzi al Sole.

Così, grazie a questa stessa conoscenza, l’uomo è liberato dai vincoli della materia e dell’esistenza individuale, non è più soggetto al dominio del Principe di questo mondo, non appartiene più all’impero del Demiurgo.
Tratto da Il Demiurgo e altri saggi di René Guénon

Aggiusta l’interno e l’esterno si aggiusterà da solo.
Herman Hesse – Siddhartha

Una catena non è più forte del suo anello più debole, e se una persona della squadra non riesce a gestire le forze, tutti ne soffriranno.
Una loggia rituale non è un posto per gli inefficaci benintenzionati.
Dion Fortune

Ascolto sempre con enorme interesse le risposte che ci sono donate durante i rituali di iniziazione. Molte volte, quasi che vi fosse un richiamarsi profondo, si ode: “giungo a mani vuote”, “sono qui per apprendere”, “non ho nessuna utilità”, ecc…

Se giungi a mani vuote, perché qualcuno dovrebbe riempirle?
Se vuoi apprendere vai a scuola?
Se non hai nessuna utilità, vuole dire che sei inutile?
Domande propedeutiche che ognuno dovrebbe porsi.

Invece si reputa utile, necessario, indispensabile ritenere che qualcun altro (un martire, un folle, un benefattore) riuscirà a compensare le nostre lacune, a lenire le nostre ferite psicologiche e a darci un centro di gravità permanente.
Talvolta più che il gabinetto di riflessione, sarebbe necessario quello dell’analista.
Filippo Goti

Due sono le caratteristiche principali della Via iniziatica.
La prima è l’universalità: il percorso iniziatico non è appannaggio di un’unica fede o visione filosofica, ma può essere intrapreso da chiunque, essendo improntato alla sperimentazione diretta e alla libera ricerca spirituale.

La seconda è l’operatività: la Via non mira ad ampliare la semplice comprensione intellettuale di determinati concetti, ma a una conoscenza basata su un vissuto esperienziale. Procede sperimentalmente ed è indipendente dal sentimento, dalla morale e dalla speculazione astratta, esattamente come la scienza contemporanea; più che una filosofia è un’Arte (Ars Regia), un’Opera (la Grande Opera, l’opus magicum). Essa si avvale di “strumenti iniziatici” (simboli, pratiche, rituali…) per lavorare su di sé, atti a operare una profonda trasformazione interiore.
Hermeticus RC

Siamo attratti da ciò che ci fa male! Neanche le amebe lo fanno!
Mauro Scardovelli

In India insegnano “Le quattro leggi della spiritualità”.
La prima dice: “La persona che arriva è la persona giusta”, cioè nessuno entra nella nostra vita per caso, tutte le persone intorno a noi, tutte quelle che interagiscono con noi, ci sono lì per un motivo, per farci imparare e progredire in ogni situazione.

La seconda legge dice: “Quello che succede è l’unica cosa che sarebbe potuta accadere”. Niente, ma niente, assolutamente nulla di ciò che accade nella nostra vita avrebbe potuto essere altrimenti. Anche il più piccolo dettaglio. Non c’è un “se avessi fatto quello sarebbe accaduto quell’altro…”. No. Quello che è successo era l’unica cosa che sarebbe potuta succedere, ed è stato così perché noi imparassimo la lezione e andassimo avanti. Ognuna delle situazioni che accadono nella nostra vita sono l’ideale, anche se la nostra mente e il nostro ego siano riluttanti e non disposti ad accettarlo.

La terza dice: “Il momento in cui avviene è il momento giusto.” Tutto inizia al momento giusto, non prima non dopo. Quando siamo pronti ad iniziare un qualcosa di nuovo nella nostra vita, e allora che avverrà.

La quarta ed ultima: “Quando qualcosa finisce, finisce”. Proprio così. Se qualcosa è conclusa nella nostra vita è per la nostra evoluzione, quindi è meglio lasciarlo, andare avanti e continuare ormai arricchiti dall’esperienza.

Dal web

Non difenderti. Quando cerchi di difenderti stai dando troppa importanza alle parole degli altri e dai più forza alle loro opinioni. Se accetti di non difenderti, stai dimostrando che le opinioni degli altri non ti influenzano, che “ascolti”. Che sono semplicemente opinioni e che non devi convincere gli altri a essere felici.

Il tuo silenzio interiore ti rende sereno. Pratica l’arte di non parlare. A poco a poco svilupperai l’arte di parlare senza parlare e la tua vera natura interiore sostituirà la tua personalità artificiale lasciando che la luce del tuo cuore e il potere della saggezza sprigionino il “nobile silenzio”. Rispetta la vita degli altri e tutto ciò che esiste nel mondo. Non cercare di forzare, manipolare e controllare gli altri. Diventa il tuo insegnante e lascia che gli altri siano ciò che sono o ciò che hanno la capacità di essere.
Thich Nhat Hanh

Quaggiù non esistono né il caso, né la coincidenza, né i rapporti fortuiti; tutto è previsto, ordinato e regolato, e non spetta a noi modificare a nostro piacimento la volontà imperscrutabile del destino.
Fulcanelli – Il mistero delle cattedrali

Uno dei passi più importanti del cammino massonico è la “Spogliazione dei Metalli”. Il suo senso però è sottovalutato dagli stessi massoni. Loro si limitano al significato riguardante il divieto di portare nel Tempio qualsiasi elemento profano. Bisogna però aggiungervi qualcosa per intendere il simbolo in modo completo.

Il senso dei metalli volgari è molto diverso, quindi può anche riferirsi alle ormai note influenze oscure e deleterie per il lavoro iniziatico.
Il simbolismo dei “Metalli” indica appunto tutto ciò che la sinistra arte del mondo profano e dello spirito moderno produce per il tentativo sempre in atto di sovvertire la spiritualità tradizionale.

L’incomprensione di simili simboli si basa anche sul fatto che le logge seguono ormai regole estranee al valore iniziatico della Massoneria. Una delle più importanti è quella di tollerare in modo stupido le profane interferenze al sacro. Proprio per questo, esse sovvertono la sacra atmosfera operante nei templi massonici.
(…) Le opinioni individuali sono un vero e proprio “delirio della ragione” per le varie e vere forme tradizionali.

Sentendo queste parole, l’amante del lavoro serio e in senso iniziatico non dovrebbe offendersi.
La razionalità è certamente importante nell’iniziazione, almeno preliminarmente, se diviene però ancella dell’intelletto. Perde la sua importanza, quando comincia ad accusare d’irrazionalità cose fuori della sua portata.

Quest’accusa nasce, dove la razionalità produce solo opinioni su cose sacre. Queste opinioni portano alla fine al suo delirio.
Le opinioni individuali e razionali possono essere legittime su questioni profane. Non lo sono più su quelle iniziatiche per la loro sacralità. Esse nascono specialmente, ripetiamo, quando non vi è una preparazione esoterica fondamentale.
Luigi Bondani

Riteniamo di grande valore il patrimonio di valori etico-sociali della Massoneria moderna, ma essi da soli non bastano, se non sono illuminati dalla luce della dimensione iniziatica.

La Via iniziatica non è una religione: non si basa su dogmi, sulla fede, su atteggiamenti spirituali di carattere devozionale.

Non è neppure una filosofia: non si tratta di un’indagine astratta sulla natura delle cose e di noi stessi compiuta essenzialmente attraverso il solo strumento della razionalità.

Forse mostra più affinità con la Scienza, in quanto disciplina sperimentale, ma si esprime in una direzione differente dalla Scienza contemporanea, che ha rinunciato al tentativo di fornire risposte ai più grandi interrogativi dell’esistenza.

La Via iniziatica consiste in un insieme di insegnamenti, tecniche e pratiche volte a favorire un’espansione della consapevolezza dell’Iniziato, che gli consenta di agire nel mondo in modo nuovo, non più soggetto alle passioni e alle ideologie profane, ma da uomo veramente libero e consapevole.

Comporta quindi una profonda trasformazione interiore, una crescita, un’evoluzione, da esseri potenziali a esseri completi, autorealizzati o autocreati; apre all’essere umano la possibilità di sperimentare altri livelli di coscienza, integrarli e infine realizzare la propria unione con la sorgente dell’essere.
Hermeticus RC

Io non sono io, io sono quello che mi cammina accanto e che non vedo, che qualche volta vado a trovare, e altre dimentico. Io non sono io, io sono quello che quando parlo ascolta attentamente e in silenzio, quello che quando odio perdona dolcemente, quello che quando esco rimane dentro, quello che quando muoio rimane in piedi.
Juan Ramon Jimenez

La Tradizione non è un museo ma un organismo vivente. È invece un salto evolutivo verso il futuro.
Per sottrarsi a un declino che appare irreversibile la Massoneria deve quindi accettare di realizzare su di sé quello che è il principale insegnamento iniziatico, tramandato da tutte le scuole fin dalle più remote antichità: la necessità di morire per poter rinascere.

Deve recuperare la dimensione iniziatica operativa, universale ed eterna, ma sapendole declinare in forme nuove, per dare risposte alle esigenze spirituali dell’uomo contemporaneo.
Hermeticus RC

Mauro Scardovelli sul narcisismo.

L’abbandono ti ucciderà.
Ti farà venire voglia di morire
e se lo lasci fare
ti aprirà
alla forma più radicale
di amore per te stesso.

Distruggerà i sogni d’amore della tua infanzia, sì, ma presto scoprirai
che questo amore non è stato mai
fuori di te.

Ora, il tuo respiro è la tua casa
e la presenza è il tuo santuario,
e la vita stessa
è il tuo amante più grande
e amico
e maestro.
Non c’è nessun abbandono
Qui nella Sorgente.

Tu sei ciò che rimane
quando tutto è perduto.
Jeff Foster

La tua “Vita spirituale” è quello che stai facendo in questo preciso istante

Nell’immaginario comune la nostra “vita spirituale” è composta dai momenti in cui ci “astraiamo”, in cui “facciamo cose spirituali”.

L’idea di “cosa è spirituale” varia in base ai condizionamenti subiti.
Per alcuni significherà passare un’ora in una chiesa. Per altri l’ora di meditazione, oppure… yoga dalle 18:00 alle 20:00.
Per tutti, comunque, la stessa gabbia mentale.
C’è sempre una dicotomia tra le faccende materiali, la “vita di tutti i giorni”, ed i momenti di “vita spirituale”.

Tutto ciò è un inganno.
L’unica distinzione reale è tra “l’essere presenti” e il “non esserci”.
Non c’è una vita di serie a ed un’altra di serie b.
O vivi oppure non vivi.

Se “non ci sei”, anche i momenti che dedichi allo spirito non esistono, sono pura immaginazione.

Puoi recitare preghiera su preghiera, giaculatoria su giaculatoria, indossare meravigliosi abiti sacri ma… nulla accadrà.
Non cambia la tua vita.
Non cambia la vita di coloro che ami.
Non cambiano i destini del mondo.

Puoi, invece, fare un gesto apparentemente marginale, abituale.
Puoi mettere il rossetto. E puoi farlo con tutto il tuo “intento”, sentendo il tuo corpo, la tua mano che, sapientemente, governa l’astuccio. Puoi sentirti viva, grata nei confronti della vita che ti concede un prezioso momento con te stessa.

Allora non starai semplicemente mettendo il rossetto in maniera automatica, già proiettata verso la serata che ti aspetta.
Quel semplice gesto diventa un preghiera.
L’Assoluto ti ascolta, e… accadono dei veri e propri prodigi.

La tua “Vita spirituale” non è una pausa tra una chiacchiera dispersiva ed un’ora di lavoro vissuta con insofferenza.

L’attitudine con cui compi il tuo gesto ne stabilisce il valore.

La tua “Vita spirituale” è quello che stai facendo in questo preciso istante…
Tratto dalla pagina Facebook La casa di Jerome

Autore Hermes

Sono un iniziato qualsiasi. Orgogliosamente collocato alla base della Piramide. Ogni tanto mi alzo verso il vertice per sgranchirmi le gambe. E mi vengono in mente delle riflessioni, delle meditazioni, dei pensieri che poi fermo sul foglio.