Il CISOM lancia appello affinché la comunità internazionale si adoperi per porre fine all’ecatombe che per tanti migranti ha trasformato il Mediterraneo in un mare di paura e dolore
Riceviamo e pubblichiamo.
Sono passati otto anni da quando si disse ‘mai più morti in mare’ e da allora le vittime di cui si ha notizia sono decine di migliaia.
Ma la strage silenziosa dei migranti nel Mediterraneo continua, uomini senza scrupoli spingono persone disperate a salire su imbarcazioni fatiscenti, in condizioni inumane, in cerca di un futuro, con il loro bagaglio di sogni e di speranze, per poi abbandonarle in balia delle onde e del loro destino.
Sono le parole di Gerardo Solaro del Borgo, Presidente del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – CISOM, ricordando la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, istituita per commemorare il naufragio del 3 ottobre 2013 quando, a largo dell’Isola dei Conigli, a Lampedusa, un barcone carico di migranti si incendiò e 368 delle 500 persone a bordo persero la vita.
Solo 155 migranti tra donne, bambini e uomini vennero strappati alla morte grazie all’intervento dei soccorritori. Nella notte in cui si compiva una delle più grandi tragedie dell’immigrazione, i volontari del CISOM erano lì in prima linea e partecipavano alle operazioni di ricerca e soccorso a bordo delle unità navali della Guardia Costiera.
Una collaborazione che si è instaurata dal 2008, e che vede lo staff medico-sanitario del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta lavorare a bordo dei mezzi della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza per garantire il salvataggio e lo sbarco delle persone in difficoltà.
Da inizio anno a oggi i volontari del CISOM hanno partecipato a 141 operazioni di soccorso, fornendo assistenza sanitaria e supporto a quasi 16.000 migranti.
Conclude il Presidente Gerardo Solaro del Borgo:
È necessario non dimenticare, bensì ricordare per adoperarsi affinché certe tragedie non si verifichino più. Ogni anno migliaia di uomini, donne e bambini abbandonano tutto e si mettono in situazioni di estremo pericolo, perché non hanno più nulla da perdere.
CISOM non volta le spalle dinanzi a queste vite umane e continuerà a fare tutto il possibile per impedire che l’elenco dei migranti morti nel nostro mare si allunghi ulteriormente.
Il viaggio, il mare, il soccorso del CISOM
Anche i volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta partecipano a Lampedusa dal 30 settembre al 3 ottobre, a ‘Siamo sulla stessa barca’ iniziativa che si inserisce nel Progetto FAMI ‘Porte d’Europa 2020/2021’ e vede coinvolti numerosi studenti italiani ed europei che si ritroveranno sull’isola per il più importante evento dedicato al fenomeno migratorio e alla cultura dell’accoglienza e della solidarietà e prenderanno parte a laboratori su diritti di migranti e rifugiati, soccorso in mare, razzismo e discriminazione.
Il CISOM sarà impegnato nel laboratorio ‘Il viaggio, il mare e il soccorso sanitario’ in cui gli studenti saranno chiamati a mettere in scena il viaggio in mare intrapreso dai migranti immedesimandosi nel migrante, nel soccorritore ma anche interpretando a proprio modo il movimento del mare o dell’imbarcazione mossa dalle onde.
Al termine, insieme a un medico, uno psicologo e un interprete del CISOM ci sarà un momento di riflessione in cui gli studenti potranno esprimere le proprie emozioni, sentimenti e fare domande ai volontari relativamente alle modalità di soccorso sanitario che viene offerto a chi è in difficoltà in mare nei momenti successivi al salvataggio.