Visiere in 3D che consentono di schermare perfettamente il volto dei tanti medici ed infermieri impegnati in prima linea
Riceviamo e pubblichiamo.
Fuori la magia della super luna, dentro il gelo di questi giorni interminabili annichiliti dall’attesa di segnali di speranza!
La osservavo ieri sera “mirando all’altrui sorte” quando da Messenger, per uno di quei strani algoritmi sconosciuti ai più, compare
Buonasera Salvatore. Non ci conosciamo, mi è stato suggerito tra le amicizie. Ne approfitto per ringraziarla per il lavoro che, da quanto posso leggere, ha svolto. Sono di Milano e cerco ogni stimolo possibile per la mia informazione.
Io in realtà sono giovane, sono al secondo anno di Relazioni Internazionali ma sono appassionata da molto delle relazioni che intercorrono tra Stati in ambito militare e diplomatico. Purtroppo ho preso il virus in una forma molto lenta. Sono in ballo da un mese, dovrei aver passato il picco massimo dell’attacco virale, ma la guarigione è ancora lunga.
Il GELO! Non è la luna dei miei sogni se non fosse che questa mattina presto, prestissimo, mi ritrovo un segnale di speranza provenire da un altro social: #cifacciamoin3D: #cifacciamoin3D.
Preso dall’ansia della sera prima divoro le scarne notizie: #cifacciamoin3D è una vera e propria task force promossa dall’Associazione Culturale Francesco Marco Attanasi Onlus di Soleto (LE), assurta alle cronache di questi giorni, che non si arrende e che ha deciso di sfidare il virus unendo le migliori capacità giovanili dalle proprie case insieme a tanti Istituti secondari superiori e ad alcune aziende del territorio per produrre visiere in 3D che consentono di schermare perfettamente il volto dei tanti medici ed infermieri impegnati in prima linea!
L’iniziativa, nata da un’idea di Giuseppe Toma e Matteo Greco e raccolta immediatamente dall’associazione Francesco Attanasi Onlus ha già prodotto e assemblato, con le esigue risorse raccolte, 1500 visiere protettive che sono state messe a disposizione gratuitamente degli ospedali di Galatina, Scorrano, Lecce, Gallipoli, Casarano ed alcune RSA della zona ed ha meritato l’attenzione dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano che ne ha fatto richiesta!
Stampanti 3D, materiali e manodopera sono stati messi a disposizione dell’iniziativa da realtà pubbliche e da privati, in una gara di solidarietà commovente da additare ad esempio sia in questo difficile momento sia nel dopo per la rinascita.
Tantissimi gli operatori, oltre 40, che stanno mettendo a disposizione da casa le proprie capacità: da Alessandro Fasiello, che ha reso disponibile la propria stampante 3D a Emanuele Luberto che è riuscito in brevissimo tempo a coinvolgere Istituti comprensivi e Superiori che hanno messo a disposizione le proprie stampanti 3D e ad acquistare il PLA, uno dei materiali più utilizzati nella stampa; dagli Istituti comprensivi e Superiori di Apricena, Gallipoli, Aradeo-Neviano, Maglie, Tricase, Martano, Lecce, Galatina, Nardò, Otranto, Casarano, Copertino, a Isinnova Oldrati Group già impegnata nella trasformazione delle maschere da snorkeling in respiratori; dalla Bellone Forniture srl, leader in zona nella fornitura di materiale didattico e d’Ufficio alla CDA srl, dalla Tipografia Arti Grafiche di Leonardo Panico allo Studio Dentistico Grecolini che ha reso disponibili i dispositivi di protezione individuale per i giovani impegnati nel progetto, senza dimenticare il pregevole lavoro di raccordo e consegna da parte della Protezione Civile di Soleto, Aradeo, Scorrano e Corsano e della Fidelpo.
I giovani continuano a lavorare indefessamente H24 per produrre 200 dispositivi al giorno e far fronte alle oltre tremila richieste pervenute!
Con giovani come questi, nulla impedirà al sole di sorgere ancora a Soleto ed a Milano, nemmeno la notte più buia, perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta.
#cifacciamoin3D! Sosteniamoli:
IBAN dell’Associazione Francesco Marco Attanasi Onlus:
IT-81-E-07601-16000-000078417342
causale: Donazione Covid-19 Sostegno Makers.