Memoria e speranza nel racconto musicale e fotografico dell’immortale band milanese
Riceviamo e pubblichiamo.
Rifondare il nostro repertorio è un modo per rimanere vitali e carichi. Sentirsi arrivati, consolidati, spesso conduce alla fine della creatività e quindi alla morte per un artista. Potersi stupire davanti ad un suono nuovo è tutto.
Così dichiara Pietruccio Montalbetti, uno degli storici fondatori dei Dik Dik, in occasione della pubblicazione del videoclip ‘Ci sarà’, singolo estratto che anticipa il nuovo album ‘Una vita d’avventura’, e realizzato grazie al contributo fotografico di circa 2500 fan.
In tempo di pandemia, è bastato un semplice annuncio sui social al grande pubblico della band milanese richiedendo due foto, una prima del Covid, dalla finestra, l’altra ebbra di serenità immortalante un momento pre-epidemia.
La premessa, oltre 100.000 visualizzazioni in sole 24 ore, è già – come sempre per il gruppo – l’inequivocabile indicatore del grande amore che lo lega in maniera forte al pubblico.
Prodotto da Gaetano Rubini e da Luca Nesti, ‘Una vita d’avventura’, di imminente uscita, raccoglie 11 brani, dei quali 6 inediti scritti dallo stesso Nesti e da una equipe di autori che comprende anche l’intera band e 5 canzoni scelte tra i maggiori successi, nasce dall’esigenza di fotografare, dopo 56 anni di carriera, la fase attuale della band milanese, la loro storia, i sentimenti, la voglia di futuro e l’amore per la musica.
Si usa dire che potrebbe essere una sorta di testamento musicale, l’ultima grande opera di questi giganti della musica beat e rock italiana ma, come dichiara Lallo, altro storico componente dei Dik Dik
Solo partendo dall’inizio si può ritrovare uno slancio verso il futuro
e la memoria è sempre una piattaforma di lancio verso il nuovo.
Note biografiche
I Dik Dik nascono a Milano nel 1965.
Prima Dreamers, poi Squali – dopo un provino procurato al gruppo grazie ad una segnalazione dell’allora arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI – ottengono un contratto discografico con la Dischi Ricordi, cambiando il nome in Dik Dik,nome di un’antilope africana, scoperto da Pietruccio Montalbetti per caso.
Debuttano con il singolo ‘1 – 2 – 3 / Se rimani con me’ e successivamente arrivano i grandi successi come ‘L’isola di Wight’, ‘Sognando la California’, ‘Senza luce’, ‘Il primo giorno di primavera’ e molti altri tra cui il ‘Falegname’, brano a quell’epoca censurato poiché ritraente l’Italia di allora, in maniera realistica e cruda. Hanno realizzato, a fianco di percorsi solistici, ben 18 album.
Il 19° è, appunto, la consacrazione – tra inedito e successi comprovati – ‘Una vita d’avventura’, titolo quanto mai azzeccato per descrivere un gruppo di eterni adolescenti longevi e lungimiranti.
Foto Nicole Nesti