Le opere di Francesco Filippelli in mostra a Napoli dal 31 ottobre al 6 novembre
Riceviamo e pubblichiamo.
Dal 31 ottobre al 6 novembre 2024, Spazio57 Art Gallery di Napoli ospiterà l’esposizione personale di pittura ‘Chrysalis’ di Francesco Filippelli, a cura di Melania Fusaro e Federica Guida.
Il vernissage si terrà il 31 ottobre alle ore 18:00 presso la galleria d’arte Spazio57, in via Chiatamone 57, con il supporto di Culturadice Società Cooperativa Sociale ed Ephymera Art.
Anteprima di un’esposizione più ampia prevista per gennaio 2025, ‘Chrysalis’ sarà costituita da tre dipinti realizzati con la tecnica del ‘Temporama Alchemico’ che permette, grazie all’uso di pigmenti chimicamente reattivi, ai soggetti dipinti su tela di trasformarsi sotto gli occhi dell’osservatore, senza l’uso di strumenti digitali.
Medusa viene quindi decollata, la Madonna piange e Madre Teresa di Calcutta si trasforma in Adolf Hitler. La tematica della mostra segue diversi profili: uno è quello storico, si parte dalla spiritualità del mondo antico, ancora molto umanizzata, in tal senso la morte di Medusa ne simboleggia la fine.
Segue l’epopea cristiana, con una Madonna che piange lacrime nere di lutto. Infine, l’epoca moderna, caratterizzata dall’assenza di spiritualità e da un’ambiguità di fondo sulle importanti questioni etiche e religiose.
Tre donne che rappresentano rispettivamente la morte, il dolore e il cambiamento. La metafora della crisalide è in questo senso calzante: il cambiamento richiede una prima fase di distruzione delle proprie sovrastrutture mentali, cristallizzate in noi nel corso degli anni; questo è un processo lungo che comporta sofferenza, distacco da noi stessi e da molte delle cose a noi più care; infine la metamorfosi da uno stato di coscienza all’altro si materializza in una trasformazione visibile.
Infatti, il titolo del dipinto che raffigura Medusa è ‘Istantanea’ e pone l’accento sull’istante, infinitamente sottile, che separa la vita dalla morte. Come in un gioco di specchi quantistico, ciascun osservatore percepirà la morte di Medusa in un determinato istante, unico e irripetibile.
D’altro canto, il pianto di Maria innesca una riflessione sulla verità: piena è la cronaca di Madonne che piangono, alcune forse miracolose, altre certamente false, e tuttavia è il messaggio contenuto all’interno a essere portatore di verità: in questo caso, il miracolo è dichiaratamente artificiale, perché realizzato con la tecnica del Temporama Alchemico, ma questo non toglie nulla al fatto che la Madre di Dio piange guardando l’umanità, sintetizzata nell’osservatore. Piange, non sorride.
Il terzo dipinto è il testamento dell’esposizione: un faro di luce si contrappone alla depravazione più oscura, eppure bontà e malvagità, come tutti gli opposti, fanno parte della stessa natura delle cose.
Così, proprio come un termometro è in grado di leggere su una stessa linea temperature che noi percepiamo come freddo o temperature che percepiamo come caldo, questo dipinto pone le due figure storiche sulla stessa linea d’azione.
Gli opposti fanno parte della stessa natura, e ciò è un bene, poiché possiamo decidere con un atto volontario di trasformare l’una nell’altra: è nostro compito trasformare dentro di noi il freddo in calore, il male in bene, l’ombra in luce.