Titolo: Se chiudo gli occhi
Autore: Simona Sparaco
Editore: Giunti Editore
Collana: Tascabili Giunti
Prezzo: € 13,60
Simona Sparaco, scrittrice e sceneggiatrice. Dopo aver preso una laurea inglese in Scienze della comunicazione e aver vissuto all’estero, spinta dalla passione per la letteratura è tornata in Italia e si è iscritta alla facoltà di lettere, indirizzo spettacolo. Ha poi frequentato diversi corsi di scrittura creativa, tra cui il master della scuola Holden di Torino.
Per Giunti ha pubblicato nel 2013 il romanzo ‘Nessuno sa di noi’ ed ‘Equazione di un amore’ (2016).
Viola vive la sua vita tranquilla, tra il lavoro presso uno studio fotografico senza infamia e senza lode, una famiglia normale con la sua amata bambina Cristina e suo marito, Paolo, che forse non ama più tantissimo. Finché, un giorno, appare sulla porta del negozio dove lavora, suo padre Oliviero che non vede da anni e che non ha nemmeno conosciuto la nipotina.
Il primo istinto di Viola è il rifiuto, scappare via da quell’estraneo che non riconosce più come genitore. Ma la bambina che ancora vive in lei, quella desiderosa di ricevere amore da un padre sempre assente, le fa accettare il viaggio alle origini che lui le propone.
La protagonista lascia così la figlia ad un rimbrottante marito che non riesce a capire la sua scelta di dedicare del tempo ad un padre che non vede da anni e che, soprattutto, si è sempre sottratto al suo ruolo.
Padre e figlia iniziano questo viaggio nel passato verso i monti Sibillini delle Marche, una terra esoterica alle pendici dei monti delle Sibille.
La Sibilla era una bianca signora dai capelli lunghi che viveva, insieme alle sette sorelle, nella grotta. Tesseva fili di luce come facevano le Moire nell’antica Grecia… La Sibilla è una montagna sacra. Per secoli ha attratto scrittori, viandanti, alchimisti e poeti. Una montagna femminile, pervasa da energie che consentono l’uso di facoltà inibite e che in questi luoghi sono appannaggio delle donne.
In questo luogo un po’ magico, dove ancora vive Nora, un’amica di famiglia, inizia la storia di Oliviero. Sua nonna Antina era capace di ‘far visita’, dall’interno, alle persone in coma, e Nora era la sua discepola.
È un viaggio nei sentimenti, nella conoscenza e nella comprensione da adulti di realtà difficili da accettare e da perdonare.
L’amore è un equilibrio instabile che oscilla tra libertà e compromesso e chi ama cammina potente e traballante lungo un sentiero sottile e sempre incerto, ma senza mai voltare lo sguardo a chiedersi quale altra strada avrebbe potuto prendere.
È un percorso metaforico, è un chiudere gli occhi e scoprire la vera essenza di sé e, da adulta, capire ciò che da bambina, non si non poteva sapere. L’amore di suo padre era grande, ma non era rivolto a sua madre, bensì ad un’altra donna, Pauline, da lui amata intensamente per tutta la vita.
Ed è sempre per Pauline che Oliviero intraprende questo viaggio, per tentare di ‘salutarla’, con l’aiuto di Nora che farà da tramite con la donna in coma.
Viola comprende che la sua nascita è stata poco più di un incidente di percorso, che tra i suoi genitori non mai vi è stato amore, piuttosto un iniziale senso di responsabilità verso una figlia in arrivo. È stata soprattutto Pauline, che saputa la gravidanza di Leda Gianni, si è tirata indietro.
Si può legare la propria vita a qualcuno che ci rimarrà per sempre estraneo? Fino a quel momento non l’avevo creduto possibile.
Viola ascolta per la prima volta la storia dalla parte di suo padre, conosce l’uomo che si nasconde dietro lo scultore affermato, che cela, nelle sue opere, un oggetto delle persone amate.
Negli anni non ho fatto altro che attribuirti responsabilità sulle mie mancanze, affetta da una miopia che m’impediva di cogliere, nei tuoi errori, le mie opportunità. Perdonarti è stato come rimetterci al mondo entrambi. Liberarti. Liberarmi. E tornare a splendere.
È un viaggio interiore, che se da un lato le mostra il vero Oliviero e le svela i tanti perché rimasti senza risposta nella sua infanzia, dall’altro le fa scoprire un senso di appartenenza alla terra di suo padre, alla nonna mai conosciuta, a quella parte di sé mai palesata.
Un percorso che le fa capire che non è mai troppo tardi per riprendere le redini della sua vita che scorre tra un lavoro che non l’appassiona, un marito che forse non ama più, dopo aver accantonato la sua più grande aspirazione, scrivere il suo romanzo.
Grazie anche all’amico di sempre di suo padre, Tomer, che li ospita nel suo cottage, Viola scopre un’altra parte di sé, quella capace di capire e perdonare questo padre sconosciuto e, soprattutto, trova finalmente il coraggio di riscrivere la sua esistenza, con un unico punto fermo, la sua bambina Cristina.
È un romanzo di sentimenti, di rinascita e di scoperta delle proprie origini, lontana da tutti i doveri familiari e sociali. Suo padre le fa l’ultimo regalo: accettare e comprendere se stessa e le dà modo di dare un nuovo senso alla sua vita.
Una storia fluida, intrisa di significato, scritta con una penna matura, esaustiva, forbita, poetica, con cui l’autrice ci insegna a perdonare, ad accettare, a crescere, a vivere, ad essere semplicemente sé stessi senza aver paura di sé.
La trama
Viola nella vita ha imparato molto bene una cosa: nascondersi. I vestiti di una taglia troppo grande, un impiego ben lontano dalle sue passioni di bambina, quando inventava storie e le appuntava su fogli di carta, un bravo ragazzo come marito, con cui però, forse, l’amore non c’è mai stato. Poi, un giorno, mentre sta sviluppando alcune fotografie nel negozio in cui lavora, si fa largo tra la folla del centro commerciale un uomo alto e dinoccolato, ancora bello nonostante l’età: è suo padre, l’artista famoso, l’irregolare, l’eterno bambino. È tornato, è venuto a cercarla per proporle un viaggio nella loro terra d’origine e per dirle qualcosa di molto importante. Ma come fidarsi un’altra volta dell’uomo che l’ha abbandonata? Come credere di nuovo a una delle sue funamboliche storie? La tentazione però è troppo forte e Viola accetta. Mentre un paesaggio innevato scorre oltre il finestrino, l’inaspettata sincerità di quell’uomo disarmato inizia a far breccia nelle difese di Viola e quando insieme arrivano alle pendici dei Sibillini, dove è custodito un antico segreto, una nuova forza la travolgerà: la forza dell’amore, che Viola non ha mai conosciuto, della verità, del perdono, di un luogo che la chiama a sé con la sua luce misteriosa e avvolgente. È un viaggio davvero magico se il prezzo della felicità è abbandonarsi con gli occhi chiusi al potere della vita che è pronto ad accoglierci.