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Chiacchierata in esclusiva con Samanta Piccinetti

Samanta Piccinetti


L’attrice di UPAS a tutto campo

Samanta Piccinetti, sorriso radioso, sensibilità spiccata, estrema dolcezza, ma, al contempo, carattere forte e determinato. Questa l’impressione immediata che mi dà.
L’ho vista recitare sul set esterno di Palazzo Palladini insieme ai colleghi di Un Posto al Sole Davide Devenuto e Germano Bellavia e, nonostante sia comprensibilmente stanca per il lavoro appena terminato, non si sottrae affatto alle mie domande. Anzi, più che disponibile, dice che sarà un piacere parlare con me e che abbiamo tutto il tempo del mondo. L’unica condizione che mi pone è che ci mettiamo all’ombra; richiesta più che legittima data la temperatura estiva! Ci spostiamo al riparo sotto un albero tra il vialetto del cortile di Palazzo Palladini e la famosa “terrazza”.
Samanta Piccinetti appare così naturale nel suo atteggiamento da anti-diva con quel beccuccio tra i capelli che fa tanto “ragazza della porta accanto”. Sono io a doverle ricordare di toglierlo prima della foto di rito con me. E scoppia la prima risata. Deliziosa! Dopo pochi minuti di conversazione passiamo subito al tu.

Mi colpisce il modo in cui mi guarda mentre parla; decisamente molto comunicativo il suo contatto oculare. Da fan mi complimento innanzitutto con l’attrice che mi fa compagnia ogni sera nella soap, ma voglio anche conoscere qualcosa sulla donna che scopro essere solare, simpatica e divertente.

La danza si sa è la sua grande passione e, infatti, durante la nostra chiacchierata, mi rivela che uno dei posti in assoluto che predilige di Napoli è proprio il meraviglioso Teatro di San Carlo, quello che tutto il mondo ci invidia. Appena gli impegni lavorativi glielo permettono si reca appunto lì a vedere i balletti e ne rimane sempre estasiata. Ne approfitto e le chiedo quali altri luoghi partenopei ami. Adora passeggiare sul lungomare, ma spesso si ferma incantata ad ammirare il panorama dalla “terrazza” di Palazzo Palladini. Le si riempie il cuore a guardare un paesaggio del genere, dice. Come darle torto?

A questo punto mi incuriosisce il suo rapporto con la città. Si sarà abituata dopo tutti questi anni, lei che viene dalle suggestive colline toscane? All’inizio, mi dice, faticava a star dietro ai ritmi partenopei così unici e particolari. Le mille contraddizioni di Napoli le apparivano strane, poi ha imparato ad “ascoltarla” ed amarla proprio per questo.

Mi racconta il suo rapporto con i colleghi di UPAS. Descrive un ambiente piacevole, informale, familiare. Il lavoro sul set è impegnativo, i ritmi a volte stressanti, ma grazie alla collaborazione di tutti si riesce a svolgerlo in modo anche divertente. Ne ho avuto la riprova assistendo in diretta ad alcune scene. Professionali mentre giravano, burloni a telecamere spente. E pronti a scambiarsi l’un l’altro consigli con molta premura. Con qualche collega, in particolare, ha un rapporto più stretto che va oltre il semplice lavorativo. Mi rivela che soprattutto con gli attori vicini di camerino si trova spesso insieme in lunghe cene goliardiche in cui il cibo è solo la scusa per stare insieme. Più che colleghi, ormai, dopo 5 anni insieme giorno dopo giorno, si è diventati amici, con qualcuno si è instaurato un rapporto intenso, con uno in particolare il legame è speciale…

Si blocca, non accenna ad altro. Preferisco non incalzarla con domande che risulterebbero inopportune ed indelicate con il risultato di farla chiudere in sé, tanto noi fan sappiamo benissimo a chi si stia riferendo.

L’affiatamento con la troupe, anche quello è lampante. Una serie di ringraziamenti sinceri al ragazzo che la proteggeva con l’ombrello dai raggi solari, l’abbraccio fraterno con il regista quando si congeda prima di dedicarsi a me, il tornare indietro perché ha dimenticato di salutare qualcuno che nel frattempo si è allontanato… se non è spontaneità questa, allora cos’è?
Samanta spende parole di elogio per la redazione tutta e si vede bene che è sincera. Ringrazia anche truccatori e parrucchieri che con il loro lavoro permettono a lei, come ad altri attori, di essere impeccabili di fronte alle telecamere. Infine esprime gratitudine per tutti coloro che, a qualsiasi titolo, rendono unica la soap.

Come l’ha cambiata la sua esperienza in UPAS? Mi rivela che ha imparato a prendere la vita con più leggerezza, questo è anche merito della maturità. Grazie anche alla soap ha capito che occorre vivere in modo meno ansioso anche le questioni lavorative. Prima avrebbe affrontato con estrema preoccupazione ogni provino, ora sa che a volte è bene ridimensionare un certo tipo di situazione. Per quanto importantissimo si tratta pur sempre “solo” di lavoro, inutile angosciarsi in modo esasperato e farsi condizionare in ogni decisione.

Passiamo quindi a parlare del suo personaggio, Arianna Landi, che interpreta dall’ottobre del 2009. Samanta si dice contenta del fatto che nel tempo sia cresciuto ed evoluto consentendole anche di affrontare tematiche particolarmente delicate.

La storia d’amore con Andrea, nata quasi per gioco, è proseguita senza che il pubblico inizialmente potesse scommettere sulla sua stessa durata. La cerimonia di matrimonio, apparentemente affrettata e dettata più da un sentimento di compartecipazione ed empatia nei confronti di una malata sul letto di morte che da puro amore, si è invece rivelata vincente.

Il personaggio di Arianna è innegabilmente legato a quello di Andrea e, in parte, la forza dei due personaggi sta proprio nel forte valore della coppia capace di superare prove difficili, malattia, tradimento. Un vero amore, dice, è tale se consente di andare oltre tutto e tutti. Il tono che usa non è affatto retorico, piuttosto concreto e realistico.

Il linfoma di Hodgkin che ha sconfitto per ben due volte, l’ha inevitabilmente segnata, sia caratterialmente che fisicamente, ma le ha concesso di affrontare la vita con più grinta, determinazione e consapevolezza. Le cure sostenute l’hanno resa infertile, ma la sua voglia di maternità è così radicata da farle intraprendere il lungo e doloroso cammino verso la fecondazione assistita eterologa a Londra, grazie al sostegno economico della generosa e materna Giulia, interpretata dalla bravissima Marina Tagliaferri. Tentativi falliti e per ora solo accantonati, vedremo se la situazione sarà sviluppata in seguito.

Recentemente abbiamo apprezzato la sua magistrale interpretazione nelle puntate in cui Arianna ha dovuto gestire la non facile situazione con la piccola Alice, la figlia di Andrea, allontanata forzatamente dalla madre. Arianna ha palesato ancor di più forte senso materno ed estrema sensibilità confrontandosi in modo impeccabile con la bambina.

Ma come avrebbe agito Samanta al suo posto, le chiedo. Al giorno d’oggi, risponde, ci sono tanti casi di famiglie allargate e grazie ad UPAS, sempre attento alle questioni sociali più attuali, ha potuto mettersi alla prova anche in questo campo. Con grande dolcezza aggiunge che non è affatto facile riuscire a districarsi in una situazione così complessa.

“Non è tua figlia, non puoi e non vuoi affatto sostituirti alla madre, non puoi fare l’amica perché non è quello il tuo ruolo, ma devi comunque riuscire ad instaurare un rapporto di complicità e rispetto che sia speciale. Riservarti un posto tutto tuo nel suo cuore, riuscendo a tenere gli equilibri così delicati”.

Se Arianna mi piace, Samanta, mi piace ancora di più!

Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.

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