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Chi dice che il numero 3 è perfetto?

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In ogni cosa Dio ha creato un numero.
Sant’Agostino

Gli antichi vedevano nel numero tre il simbolo della perfezione.

Nel Cristianesimo il numero esso assume un duplice significato sia di “famiglia divina”, composta da Maria, Giuseppe e Gesù, sia di Trinità, nelle persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Tre sono le virtù Cardinali su cui si fonda la perfezione della vita umana: fede, speranza e carità. Il bramanesimo venera la Trimurti indiana: Brahma il principio creativo, Visnù il principio conservativo e Shiva il principio distruttivo.

Dante su tale cifra e suoi multipli costruisce l’edificio della ‘Divina Commedia’: 3 cantiche, ciascuna di 33 canti, i versi raggruppati in terzine.

Tre sono le fiere incontrate nella selva oscura.

Tre le donne che dal cielo corrono in suo aiuto: la Vergine, Lucia e Beatrice.

Tre per tre, cioè nove, i cerchi dell’inferno; nove i cieli, nove i cori angelici.

Tre sono le Parche, le Furie, le Grazie, i re Magi, i moschettieri di Dumas e le caravelle di Colombo.

In ogni epopea o fiaba, l’eroe, nel suo viaggio iniziatico, deve superare tre prove. Magia ed esoterismo spesso prevedono ritualità e formule ripetute.

Triplice è lo scorrere del tempo, dal passato al presente al futuro, così come triplice il fondamento del principio generativo che, dall’unione del maschile e del femminile, origina un nuovo essere.

La stessa Luna viene descritta come triplice: piena, assente o parziale, metafora di vita, morte e rinascita.

Très Fàciunt collègium prescrive il ‘Digesto’: occorre un minimo di tre persone per formare una società giuridicamente costituita.

Tre sono i principi fondamentali per l’alchimia su cui si fonda l’opera di trasmutazione: zolfo, sale e argento vivo, ossia mercurio.

Grazie all’alto valore esoterico, il tre ha sempre occupato un posto d’onore sia nei culti religiosi sia nella tradizione iniziatica occidentale e orientale, così come ha un valore altamente simbolico nell’universo massonico, anche se simbolo ternario risale alle più antiche civiltà, maya, egizia, greca, ebraica e non solo.

Se nel Cristianesimo si sintetizza nella Santissima Trinità, in Massoneria è rappresentato con la Saggezza, la Bellezza e la Forza, la cui compresenza è necessaria per il pieno svolgimento dei lavori.

Ovunque posiamo lo sguardo nel Tempio massonico vi è una sequenza a tre.

Nel Delta luminoso, dove individuiamo il triangolo formato da 3 lati con dentro inscritto il terzo occhio, i raggi e il cerchio nebuloso.

Nei tre gradi rituali: Apprendista, Compagno e Maestro.

Nell’iscrizione: Libertà, Uguaglianza e Fratellanza.

Nell’accensione dei tre lumi, corrispondenti alle tre luci di Loggia.

Tre sono le domande su cui si articola il lavoro massonico: “chi siamo?”, “da dove veniamo?” e “dove andiamo?”

Tre sono i punti che un Fratello appone affianco alla sua firma come segno di riconoscimento, tre puntini che uniti formano un triangolo.

La scuola pitagorica, il movimento filosofico e scientifico nato nel I secolo avanti Cristo, lo considera un numero perfetto, in quanto sintesi del pari, due, e del dispari, uno; nella teoria dei numeri raffigura la superficie e la prima superficie, non a caso, è a forma di triangolo.

Il simbolismo universale del triangolo si ritrova in tutte le tradizioni e riproduce il significato della “conciliazione” per il suo valore unificante: tanto il due separa quanto il tre riunisce.

Il triangolo combinando i suoi lati diventa riproduzione geometrica del numero tre.

Citando il fratello Francesco Annino nel suo lavoro relativo alla simbologia della spada:

… Il numero 3 concilia gli opposti, supera il limite, riconduce all’unità. Complementarietà e Opposizione, che sono il lato positivo e negativo del binario, vanno superate e ricondotte ad unità nel ternario.

Quindi in Massoneria l’incontro con il numero tre non è una coincidenza, piuttosto è un’associazione alle qualità superiori dell’Uno, del Due e dello stesso Tre.

Nell’incarnare l’equilibrio delle forze va inteso come perfezione atta al Massone come individuo e come Libero Pensatore a “creare” qualunque cosa, pensieri, azioni, espressioni materiali, con la forza e la rettitudine dell’Uno e con la grazia e l’accoglienza fertile del Due e mantenere tutto questo nella “perfetta armonia”, per farlo crescere ed espandere.

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Autore Rosmunda Cristiano

Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.