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Celebrazione Esaltazione Santa Croce alla Basilica Magistrale di Roma

Basilica Magistrale di Santa Croce a Roma


La Santa Messa sarà officiata il 19 settembre

Domenica 19 settembre 2021 alle ore 11:00, presso la Basilica Magistrale di Santa Croce a via Flaminia, via Guido Reni 2/D, in Roma, si celebrerà la Santa Messa per la festa dell’Esaltazione della Santa Croce.

In tale importante ricorrenza, che si svolgerà alla presenza di S.E.R. Mons. Guerino Di Tora, Vescovo ausiliare di Roma, la Delegazione di Roma e Città del Vaticano del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio parteciperà in unione di intenti con il popolo della Parrocchia.

La Basilica di Santa Croce a via Flaminia in Roma è stato costruita nel 1913 dall’Ing. Aristide Leonori per volere di Papa Pio X, come solenne celebrazione del XVI centenario dell’Editto di Milano, 313. Fu lo stesso pontefice a sostenere le spese di costruzione ed il luogo scelto fu quello in cui, secondo la tradizione, l’Imperatore Costantino I fece suonare le trombe per annunciare alla città la fine delle ostilità contro i cristiani.

I lavori di costruzione iniziarono il 17 ottobre 1912 e la chiesa venne inaugurata il 29 dicembre dell’anno successivo. Essa fu però consacrata solo nel 1918 da Monsignor Giuseppe Pallica, Arcivescovo di Filippi.

Nel frattempo, il 19 marzo 1914, fu elevata a parrocchia con la costituzione apostolica di Papa Pio X Quod iam pridem ed affidata ai Stimmatini. Nel 1964, Papa Paolo VI l’ha elevata al rango di basilica minore. Infine, la basilica è sede del titolo cardinalizio di Santa Croce in via Flaminia, istituito da Papa Paolo VI il 5 febbraio 1965.

Tra gli arredi della chiesa è conservata una riproduzione moderna, riccamente ornata con ricami e gioie, dell’antico Labaro Costantiniano, l’insegna militare sulla quale Costantino fece porre il Segno della Croce in seguito alla famosa visione In hoc signo vinces.

Nella Basilica ha sede la Reale Deputazione del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, retto dal Gran Maestro, S.A.R. il Serenissimo Signor Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta, per Grazia di Dio e per Diritto Ereditario Capo della Real Casa delle Due Sicilie, Gran Maestro dell’Insigne e Reale Ordine di San Gennaro e degli Ordini Dinastici della sua Real Casa, ecc..

La Chiesa Cattolica, molte Chiese Protestanti e le Chiese Ortodosse celebrano la festività liturgica dell’Esaltazione della Santa Croce il 14 settembre, anniversario del ritrovamento nel 320 della vera Croce da parte di Sant’Elena nel 320, madre dell’Imperatore Costantino I, e della consacrazione della Chiesa del Santo Sepolcro in Gerusalemme nel 335.

Secondo la tradizione, Sant’Elena avrebbe portato una parte della Croce a Roma, in quella che diventerà la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme e una parte rimase a Gerusalemme. Bottino dei persiani nel 614, fu poi riportata trionfalmente nella Città Santa.

Nella celebrazione eucaristica di questa ricorrenza il colore liturgico è il rosso, il colore della Passione di Gesù che richiama, appunto, la Santa Croce e che viene utilizzato anche il giorno del Venerdì Santo durante il quale i fedeli cattolici compiono l’adorazione della Croce. In Oriente questa festa, per importanza, è paragonata a quella della Pasqua.

La Croce, già segno del più terribile fra i supplizi, è per il cristiano l’albero della vita, il talamo, il trono, l’altare della nuova alleanza. Dal Cristo, nuovo Adamo addormentato sulla Croce, è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa. La Croce è il segno della signoria di Cristo su coloro che nel Battesimo sono configurati a lui nella morte e nella gloria. Nella tradizione dei Padri la Croce è il segno del figlio dell’uomo che comparirà alla fine dei tempi.

La stessa evangelizzazione, operata dagli apostoli, è la semplice presentazione di “Cristo crocifisso”. Il cristiano, accettando questa verità, “è crocifisso con Cristo”, cioè deve portare quotidianamente la propria croce, sopportando ingiurie e sofferenze, come Cristo, gravato dal peso del “patibulum”, il braccio trasversale della Croce, che il condannato portava sulle spalle fino al luogo del supplizio dov’era conficcato stabilmente il palo verticale, fu costretto a esporsi agli insulti della gente sulla via che conduceva al Golgota.

Le sofferenze che riproducono nel corpo mistico della Chiesa lo stato di morte di Cristo, sono un contributo alla redenzione degli uomini e assicurano la partecipazione alla gloria del Risorto.

La stessa natura equestre-religiosa dell’Ordine Costantiniano e le sue finalità sono affermate con chiarezza con la Glorificazione della Croce, la Propaganda della Fede e la difesa della Santa Romana Chiesa, alla quale l’Ordine è strettamente legato per speciali benemerenze e per molteplici prove di riconoscenza e di benevolenza avute dai Sommi Pontefici.

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