Il 30 novembre e 1° dicembre
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.
Il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo sarà domani giovedì 30 e venerdì 1 dicembre a Bruxelles per prendere parte ai lavori della 126a sessione plenaria del Comitato Europeo delle Regioni presieduto da Karl Heinz Lambertz.
Tredici pareri e una Risoluzione saranno all’ordine del giorno di questa sessione plenaria, durante la quale verrà discusso e votato nel pomeriggio di giovedì anche il parere sulle strategie macroregionali di cui è relatore Raffaele Cattaneo.
Spiega Cattaneo:
Un migliore inserimento delle strategie macroregionali nelle politiche dell’Unione Europea dopo il 2020 è indispensabile e i programmi europei devono essere incoraggiati e indirizzati a sostenere meglio i progetti macroregionali.
È necessario instaurare maggiori sinergie tra le strategie macroregionali e i programmi gestiti direttamente dalla Commissione europea.
I programmi INTERREG, in particolare i programmi transnazionali e transfrontalieri, potrebbero avere un ruolo chiave nel finanziamento dei progetti di strategia macroregionale.
I lavori della sessione plenaria saranno introdotti dall’intervento di Pierre Moscovici, Commissario europeo per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane. Seguirà un dibattito sul possibile impatto della Brexit per le autorità locali e regionali nell’Unione Europea, durante il quale prenderà la parola anche il Commissario europeo per la Concorrenza Margrethe Vestager.
Questi i temi e gli argomenti dei tredici pareri in discussione:
- Documento di riflessione sull’approfondimento dell’Unione economica e monetaria entro il 2025;
- Il ruolo del waste-to-energy nell’economia circolare;
- Atti giuridici che prevedono l’applicazione della procedura di regolamentazione con controllo;
- Relazione sulla cittadinanza dell’Unione europea 2017;
- Piano d’azione per una strategia marittima nell’area atlantica;
- I nuovi sistemi di assistenza a livello locale e regionale;
- Rivitalizzazione delle zone rurali attraverso gli Smart Villages;
- Equilibrio tra lavoro e vita privata per genitori e accompagnatori;
- Modernizzare la scuola e l’istruzione superiore;
- La politica europea di concorrenza;
- Prospettiva locale e regionale sulla promozione dell’innovazione del settore pubblico tramite soluzioni digitali;
- Un’agenda europea per l’alloggio;
- Attuazione delle strategie macroregionali.
Sarà infine adottata la Risoluzione sul Programma di lavoro della Commissione europea per il 2018.
Comitato delle Regioni: scheda
Il Comitato delle Regioni è un organo consultivo dell’Unione europea istituito nel 1994: rappresenta gli enti regionali e locali d’Europa ed è composto da 350 rappresentanti provenienti da tutti i 28 Stati membri.
Il Comitato delle Regioni offre alle Città e alle Regioni la possibilità di esprimere formalmente la loro opinione nel processo legislativo dell’Unione europea per assicurare che la posizione e le esigenze degli enti regionali e locali siano rispettate.
La Commissione europea, il Consiglio dell’Unione europea e il Parlamento europeo devono consultare obbligatoriamente il Comitato delle Regioni quando elaborano norme in settori che riguardano l’amministrazione locale e regionale come la sanità, l’istruzione, l’occupazione, la politica sociale, la coesione economica e sociale, i trasporti, l’energia e i cambiamenti climatici; in caso contrario, il Comitato delle Regioni può ricorrere alla Corte di Giustizia.
Una volta ricevuta una proposta legislativa, il Comitato delle Regioni elabora e adotta un parere e lo comunica alle pertinenti istituzioni dell’Unione europea. Il Comitato delle Regioni può esprimere pareri anche su propria iniziativa.
Ogni anno il Comitato delle Regioni si riunisce in 6 sessioni plenarie nelle quali vengono adottati pareri che riguardano mediamente dai 50 agli 80 progetti legislativi.
I componenti del Comitato delle Regioni sono rappresentanti eletti negli enti locali e regionali. Ciascun Paese indica i membri di sua scelta che vengono nominati dal Consiglio dell’Unione europea per un periodo rinnovabile di cinque anni.