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Caporalato. La CISAL Caserta auspica la filiera etica

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Palumbo - Segretario CISAL Caserta


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Palumbo: ‘Evitare in ogni modo la creazione di strutture illegali e parallele che organizzano assunzioni e mobilità’

Riceviamo e pubblichiamo.

Si è svolto questa mattina, 19 ottobre, presso la sede della Prefettura di Caserta, nell’ambito del progetto C.RE.A, un importantissimo forum necessario a discutere ed approfondire le problematiche relative all’immigrazione e all’accoglienza nella provincia.

Tra i tantissimi attori sociali del territorio che hanno risposto all’invito, la CISAL, il sindacato di via Unità Italiana rappresentato dal Segretario Ferdinando Palumbo.

Durante il dibattito che si è sviluppato al tavolo del gruppo di lavoro denominato ‘Emersione e presa in carico delle vittime dello sfruttamento e caporalato‘ il sindacalista ha argomentato la necessità di approcciarsi al fenomeno caporalato in maniera globale.

Ha chiosato Palumbo:

Non possiamo analizzarlo a segmenti è il motivo per il quale ritengo che le filiere debbano rispondere ai dettami dell’etica.

Se porti i pomodori in tavola o in fabbrica pagando un euro al chilo risulta evidente che hai risparmiato sulla manodopera.

Il costo del lavoro e quelli della produzione, infatti, vengono spalmati sui prezzi finali. Senza sfociare nelle norme che regolano l’immigrazione, c’è bisogno di evitare in ogni modo la creazione di strutture illegali e parallele che organizzano assunzioni e mobilità.

Avere una consapevolezza sindacale è determinante per tutti gli operatori ed è una questione che riguarda anche gli italiani.