Presenti anche l’artista Paolo La Motta e il papà di Genny Cesarano
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Museo e Bosco di Capodimonte.
Davanti al polittico ‘Genny’, 2007 – quattro dipinti e da un busto di terracotta realizzati dall’artista Paolo La Motta che raffigurano il giovane Genny Cesarano trucidato il 6 settembre 2015, durante una “stesa” in piazza Sanità all’età di diciassette anni – i ragazzi di Libera si stringono più forte intorno al padre della giovane vittima di camorra, Antonio Cesarano.
Ad accompagnare, ieri 20 luglio, i giovani in visita durante le aperture serali straordinarie del venerdì, biglietto ridotto ad €2,00, c’è anche l’artista, particolarmente emozionato, che nella sala 82 del Museo di Capodimonte fa dialogare il polittico ‘Genny’ con opere di Capodimonte realizzate con varie tecniche, pittura, disegno, fotografia, ceramica, appartenenti ad epoche diverse e accomunate dalla sacralità dell’infanzia: il Bambino Gesù, il busto di San Giovanni, l’impenetrabile ragazzo fotografato di spalle da Mimmo Jodice.
La visita alla mostra ‘Incontri Sensibili: Paolo La Motta guarda Capodimonte’ e, in particolare, al polittico ‘Genny’, 2007 rientra tra le attività di formazione presso i campi di ‘Estate Liberi’ al Rione Sanità presso la Masseria Antonio Esposito Ferraioli, il bene confiscato più grande dell’area metropolitana di Napoli: centinaia di ragazze e ragazzi provenienti da ogni regione d’Italia trascorrono una settimana dedicata al volontariato e ai temi della legalità, della memoria, della giustizia sociale.